Dettagli Recensione

 
Ospedale Cattinara di Trieste
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
3.0

Lombalgia cronica, terapia del dolore

Non sono un medico e non mi permetto di giudicare un intero reparto in base alla mia esperienza. La faccio il più breve possibile.
Soffro di dolore cronico invalidante alla schiena (tra alti e molti bassi) da 6 anni e, dopo una recrudescenza e svariate cure presso osteopati, fisioterapisti ecc., decido di recarmi in terapia del dolore per la prima volta, per avere sollievo. Dopo un solo sguardo e la visione delle mie risonanze (di poco sotto la norma, per questo volevo anche vederci un po' più chiaro...) la dottoressa ha già una sua diagnosi: depressione. "Lei si veste sempre di nero?" "Lei dovrebbe andare dallo psicologo", con un fare piuttosto brusco e giudicante, di chi mette a disagio. Ho persino creduto che fosse un test. Fin troppo ovvio per me che la parola "depressione secondaria" non vale molto qui. 6 anni sono lunghi da sopportare, inoltre mi piace la musica heavy metal e mi vesto di conseguenza e mi tatuo (il dolore dei tatuaggi è ridicolo se confrontato alla schiena e alle iniezioni, lo devo spiegare io all'algologa). Da subito non sono stato preso sul serio, nonostante non mi andasse nemmeno di sedermi per il dolore.
Mi viene prescritta psicologia (la rifiuto, giá praticata poco tempo prima per lo stesso motivo, senza risultati) e mesoterapia con l'avviso "è dolorosa". Accetto. Prescritto anche miorilassante, di cui non ho sentito alcun effetto nei giorni successivi. Mi presento alla prima seduta di mesoterapia. Le iniezioni, paragonabili a quelle sul braccio, sono in effetti, arrivati alla decima, dure da sopportare. Sopporto, senza perdite di tempo o scenate, fiducioso negli effetti... che però sono stati inesistenti (questo è persino strano... sopportare tante iniezioni di antidolorifico per non avere alcun giovamento è misterioso). In effetti non mi era stato garantito il successo della terapia. Nonostante questo e dopo aver scombussolato gli orari dei miei colleghi, mi presento per la seconda seduta. Noto immediatamente che stavolta le siringhe non sono nemmeno state preparate. Dico pacatamente che non ho avuto giovamento e mi viene detto "bene". (BENE?!?) "Vuole continuare? Visto che l'altra volta non ha retto bene alle punture...". Chiedo se sono davvero cosi speciale e la dottoressa mi fa capire di sì... che la maggior parte dei pazienti ha giovamento e che a loro le iniezioni non fanno così male. La dottoressa, molto giovane, appare distaccata, lontana dieci galassie da me, a stento mi guarda in faccia. Sta aspettando che me ne vada. Infastidito (senza darlo a vedere) decido di interrompere. Uscendo mi rendo conto che nessuno si è preoccupato di darmi un'alternativa per curare le mie sofferenze.
Eppure mi era stato detto che il dolore è una cosa SOGGETTIVA e va trattata COME TALE. Anche con tutta la comprensione e le attenuanti, le possibili antipatie verso di me ecc., davvero mi sento un po' preso in giro. Mi sono sentito svilito, debole, trascurato da questi specialisti. Ho abbandonato una terapia in cui credevo molto, con in mano un generico "lei è depresso", due pastiglie di muscoril e qualche iniezione inutile (su di me, per caritá). Da chi vado adesso? Naturalmente in privato.

Patologia trattata
Dolore cronico da lombalgia.

Commenti

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Inviato da Paolo Sacchi
14 Mag, 2021
Io ho sempre trattato la mia lombalgia in modo molto efficace con una lampada a infrarossi. Pensavo che questa lampada non potesse alleviare il mio dolore, ma invece sì. Di solito aspetto che il dolore vada via da solo, ma chiunque abbia mai avuto una lombalgia sa quanto sia brutto.
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