Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Bari
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Riabilitazione cardiorespiratoria

ESPERIENZA VERAMENTE NEGATIVA. MAGARI SI SUPERA L'INTERVENTO A CUORE APERTO PER MANO DI UN CARDIOCHIRURGO ECCELLENTE E POI SI RISCHIA DI CONTRARRE SEPSI /SETTICEMIA PER INCURIA, SUPERFICIALITà E NEGLIGENZA DEI MEDICI E DEGLI INFERMIERI.
DUE CATEGORIE DI PERSONE CHE DOVREBBERO PROVARE INNANZITUTTO COSA SI PROVA AD ESSERE PAZIENTI.

Patologia trattata
Aneurisma della radice aortica e plastica della valvola.
Punti deboli
Personale medico e infermieristico assente; i cardiologi assegnati alla struttura si affacciavano ogni 15 giorni e giravano per i corridoi anzichè tra i pazienti (tranne uno).
Scarsità di materiali che provvedevamo a fornire personalmente alla struttura sprovvista di cerotti, creme e tanto altro.
Grande superficialità nelle medicazioni (fili di sutura drenaggio lasciati dentro la ferita); scarsa igiene con formazione di piaghe da micosi contratta in ospedale per negligenza e trascuratezza e "pochezza" del personale, gestita dai parenti che hanno provveduto a fornire anche l'assistenza notturna per alleviare le "fatiche" del personale "presente/assente".
Mangiare "immangiabile", fornito anche questo dalla famiglie dall'esterno, in quanto la struttura è del tutto sprovvista di un punto ristoro, bar o una semplice macchinetta che distribuisca anche solo acqua.
Ambiente tetro ed in totale stato di abbandono, dove girano indisturbate persone con problemi mentali, dove la colazione viene distribuita nei piatti di carta in mancanza di bicchieri, dove le fette biscottate vengono date a chi abbia più fame perchè non bastano per tutti.

Commenti

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Inviato da NICO
10 Marzo, 2013
Sono d'accordo con te, la stessa situazione di degrado la si trova a villa San Giuseppe in riabilitazione: medici che risolvono tutto con la tachipirina, OSS che non fanno il loro dovere, terapisti che lavorano cinque minuti appena, assistenti sociali che paiono essere solo assistenti del primario.. Supponenza, arroganza e incapacità. Bisogna ricordare che solo con l'affetto dei propri cari un pochino si regge in quelle condizioni, ma tanti medici sembrano dimenticarsene.
Inviato da Gilda Orsini
15 Settembre, 2013
Riabilitazione cardiocircolatoria.
Sono la moglie di Antonio Corallo, ricoverato per riabilitazione diverso tempo, dopo un attacco acuto di febbre dopo infezione polmonare e urinaria, con conseguente problematica cardio-respiratoria e ricovero al policlinico di Bari.
Ho alle spalle una dolorosa personale esperienza di ricoveri ospedalieri e riabilitazioni, che danno al mio commento un valore di verità per la possibilità di confronto concreto su ciò che ho vissuto sulla mia pelle e su quella di mio marito.
Spesso il paziente, provato nel fisico e nella sensibilità, esprime giudizi negativi, magari in buona fede, senza conoscere a fondo le  competenze dei medici e degli infermieri, degli assistenti sociali e del personale che si occupa della riabilitazione. I loro saperi sono alla conoscenza di tutti, anche on rete.
Sono qui per dare atto che il reparto di riabilitazione cardiocircolatoria risponde in maniera eccellente alle esigenze di di mio marito, che è ritornato queasi meglio di quello che era... E questo grazie alle cure attente e mirate del professore responsabile del reparto, dei medici, dei fisioterapisti in palestra, degli infermieri disponibili e professionali, del personale di assistenza psicologica, altamente qualificato, presente e quanto mai necessario in questo tipo di percorso riabilitativo.
E' antica, affettuosa abitudine, meridionale portare al paziente i cibi casalinghi e preferiti, ignorando la necessità di seguire una scrupolosa dieta, pianificata da un dietista e completa per le esigenze del paziente, che ne trae grande giovamento abituandosi a mangiare meno sapido, meno cotto, più equilibrato. Le lamentele per il cibo sono una... costante prevista. 
Gli ambienti sono luminosi, puliti, pieni di decoro e di attenti, amorevoli ricordi per un fondatore Santo.
E' palpabile e importante la presenza del sacro, vero cardine e punto do forza di questa struttura, dove il sorriso delle suore accoglie il parente preoccupato e interviene per offrire dolcezza all'anima di quel corpo in via di recupero fisico.
Vi ringrazio, con molta commozione perché da 5 mesi ho un'anca nuova e mi e' venuto un attacco di neuropatia diabetica agli arti inferiori, piede ischemico, proprio a metà di agosto e si pensa alla necessita' di angioplastica alla caviglia. Ma noi cristiani, come dice Francesco, abbiamo risorse che meravigliano noi stessi e che dobbiamo alimentare con la fede e la condivisione.
Mi sostengono gli ottimi servizi sociali del comune di Bari, perchè non posso guidare.
Per grazia di Dio, la famiglia di origine di mio marito si prodiga con immensa dedizione e questo, insieme alla vostra impagabile assistenza medica, mi conforta e mi aiuta. 
La pace del Signore sia con voi e buon tutto da Gilda Orsini Corallo, comboniana laica.
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