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Stupore fa rima con cuore.

Questo mese, mentre mio marito ed io eravamo nel Cilento per un fine settimana, mio marito, a seguito di un infarto anteriore, veniva portato d'urgenza al San Luca di Vallo della Lucania, dove subiva un intervento di angioplastica. Devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa, in questi tempi di distanziamento a tutti i livelli, dall'alto tasso di umanità riscontrato in questa struttura. Addirittura, essendomi trovata a corto di spiccioli e in tarda serata, quindi impossibilitata a cambiare banconote con monete considerato che tutti gli esercizi pubblici esterni ed interni erano già chiusi, le due persone presenti nella guardiola all'ingresso, vedendomi in difficoltà nel reperire spiccioli per il distributore dell'acqua, prontamente mi hanno offerto le loro monete senza pretenderne restituzione. E qui li ringrazio pubblicamente perché in un momento così difficile, lontana da casa, da sola, ogni gesto di solidarietà, una mano tesa, vale la voglia di non abbattersi. Un ringraziamento speciale va al medico dell'UTIC che dal primo momento mi ha dimostrato comprensione, attenzione, disponibilità e, a dispetto dell'ora tarda di sabato sera che lo vedeva anche di fine turno, si è attardato a darmi spiegazioni e rassicurazioni sullo stato di salute di mio marito permettendomi anche di salutarlo. A quest'Uomo che anche nei giorni seguenti è stato sempre presente e che poi ho scoperto essere il primario del reparto va la mia più "accorata" (è il caso di dirlo) attestazione di stima ed il più grande ringraziamento per la competenza, professionalità e la capacità di capire che dentro un evento come un infarto non c'è solo una vita da salvare ma anche altre vite, satelliti di questa, che vivono un dolore riflesso. Grazie al dottor Antonio Aloia, grazie a Lui e a tutti i Suoi collaboratori che fanno della cardiologia UTIC del San Luca una realtà quasi irreale, una perla pulsante di comprensione, in questi brutti tempi di disumanizzazione galoppante.