Dettagli Recensione

 
Ospedale di Padova
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Da un semplice intervento... alla morte

Mio padre un uomo di 76 anni, dopo una risonanza magnetica, ha riscontrato un neurinoma del nervo acustico e, nonostante la dimensione del tumore, non aveva disturbi gravi, ma dei capogiri; dopo la visita fatta dal professore in questione in uno studio a Marsala (presidio di Trapani), gli è stato assolutamente consigliato l'intervento il prima possibile considerate le dimensioni del tumore, garantendo che mio padre sarebbe tornato a casa in una settimana in perfette condizioni, descrivendoci l'intervento in maniera completamente diversa di quello che doveva poi essere. Cioè lui ci disse che non avrebbe tolto completamente tutto il tumore vista l'età del paziente, ma che lo avrebbe ridotto aspirandolo con una cannula, sottolineando piu' di una volta che sarebbe andato tutto bene, che tutti i neurinomi operati da lui sono andati tutti a buon fine e che l'unico inconveniente sarebbe potuto essere una paralisi facciale. Allora io con le mie sorelle, e con il consenso di mio padre, abbiamo deciso di fare l'intervento. Dopo aver fissato la data dell'intervento, ci ha consigliato di interrompere due settimane prima la Clivarina (un anticoagulante) per evitare emorragie durante l'intervento. La telefonata del professore arrivò qualche giorno prima del previsto e, nonostante noi gli ricordassimo che mio padre aveva preso la Clivarina e non erano ancora trascorse le due settimane, lui disse di non preoccuparci; questo discorso lo abbiamo pure affrontato con altri medici del reparto e con l'anestesista, che ci dissero che non c'erano problemi e di stare tranquilli. Il giorno prima dell'intervento veniamo chiamati dal professore, che ci descriveva l'intervento in un altro modo e che potevano esserci rischi (ma come tutti gli interventi disse, )non ci sono alternative continuò, dobbiamo operarlo perche' in queste condizioni non sappiamo quanto potrebbe durare, se mesi o anni. Ok all'intervento. Mio padre dopo lunghe ore in sala operatoria usci' sedato, ma l'intervento era andato bene; dopo una risonanza magnetica di controllo subito dopo l'intervento si riscontrava una sanguinamento nella zona tumorale, quindi è stato subito riportato in sala operatoria e rioperato; si sono giustificati dicendo che era un rischio dell'intervento. MIO PADRE non si e' più risvegliato, è rimasto in coma, ma il prof. ci diceva che era risvegliabile e che non gli sarebbe rimasto nemmeno il facciale (la paralisi). Siamo rimasti a Padova per un mese aspettando il risveglio di mio padre, continuando a sentire la suo opinione diversa dal medici della rianimazione, cioe' loro dicevano che non era risvegliabile e che non si sapeva in che condizioni sarebbe rimasto. Ha subito una tracheostomia e una PEG (un sondino posizionata nell'intestino nei pazienti che necessitano di una nutrizione enterale per un lungo periodo). Comunque, tirando le somme, hanno spedito mio padre in reparto dopo un mese di terapia intensiva in stato vegetativo, con una piaga da decubito al 4° stadio (NON CURATA); dopo 4 giorni di reparto, non potendo piu' fare niente, hanno spedito mio padre in ambulanza in Sicilia (DOPO 16 ORE DI VIAGGIO), non si sapeva nemmeno se mio padre sarebbe arrivato vivo considerato che ha viaggiato con febbre altissima.. Lo hanno portato a Marsala in una RSA di villa Morena (consigliata dal Professore): il peggior posto in assoluto dove un paziente in quelle condizione potesse essere curato (si dimenticavano anche a dargli da mangiare e quando lo facevano non pulivano la Peg e non sapevano nemmeno come pulire la Trachio).
Dopo una settimana lo trasferimmo nella nostra città (Mazara del vallo) in una RSA- Villa Letizia- completamente diversa, dove abbiamo avuto a che fare con personale competente e con un cuore. Mio padre è rimasto in questa struttura per circa 9 mesi, poi abbiamo deciso di portarlo a casa e prenderci cura noi di lui 24 ore su 24. E' rimasto in questo stato per circa 18 mesi, il 28 aprile 2012 ci ha lasciati.
Bastava soltanto dire che era meglio non operarlo, almeno sarebbe andato via in maniera dignitosa, invece il guadagno era più importante.. Spero che la mia testimonianza potra' essere utile.
Cordiali saluti!

Patologia trattata
Neurinoma del nervo acustico.

Commenti

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Inviato da Valeria
05 Ottobre, 2012
Ciao Cinzia, la tua storia mi ha fatto rabbrividire perché è molto simile a quella di mia madre, anche se lei aveva un meningioma e noi siamo andati a Verona.. A Verona, dopo l'operazione (durata diciotto ore), il chirurgo ci ha detto che l'intervento era andato benissimo e tutte le strutture vitali erano state preservate. Peccato che non si è più svegliata... durante il coma lui continuava a dire di non preoccuparci, mentre i medici della rianimazione dicevano il contrario. Dopo due mesi di coma ora è in stato vegetativo in un centro per gravi cerebrolesioni acquisite. Non si sveglierà più purtroppo ed è certo che ci lascerà.. ma intanto io mi logoro tra i sensi di colpa per averla portata da quel chirurgo.
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Inviato da cinzia
06 Ottobre, 2012
Cara Valeria, si e' vero, le nostre storie fanno rabbrividire, le sofferenze che abbiamo provato e che continuiamo a provare fanno rabbrividire, l'impotenza di non poter far niente per le persone che piu' amiamo al mondo ti logora il cuore, ci anestetizza i sentimenti, e ti capisco ancora di piu' perche purtroppo io non ho piu' vicino a me nemmeno la mia mamma, che ci ha lasciati 19 anni fa. Io con le mie sorelle siamo rimaste da sole unite dallo stesso dolore, la rabbia e il vuoto non mi lasciano mai, il senso di colpa per avere affidato mio padre nelle mani di questo medico ancora adesso non ci ha mai abbandonati, i ricordi di mio padre in quelle condizioni mi distruggono, non c'e' un giorno in cui non mi riaffiorano nella mente tutti quei momenti terribili che siamo stati costretti ad affrontare per colpa di un uomo che non ha parlato chiaro.. Comunque cara Valeria, devi essere forte, non devi mai abbatterti e, se hai la possibilita' di stare il piu' vicino possibile a tua madre fallo, perche' l'amore che possiamo dargli noi figli, nessuna struttura, nessun infermiere potra' mai sostituirlo; non abbatterti e ricordati che lei non vorrebbe mai vederti soffrire: abbracciala, baciala, parla con lei, perchè saranno questi i ricordi che ti rimarranno nel cuore. Cercami su Facebook la mia foto e' insieme a mio marito (non posso scriverti la mia email o il mio cognome). Un abbraccio!!!
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Inviato da tania
30 Settembre, 2013
Cinzia, il caro dott. Scienza ha distrutto la vita di una mamma, una professionista stimata, ovvero la mia, alla quale ha provocato un'ischemia cerebrale durante un intervento per aneurismi cerebrali, definito da lui privo di rischi. da cinque anni lotto con la riabilitazione e con i costi della stessa in Austria e vivo nell'angoscia di perdere il lavoro, sono una donna distrutta socialmente e abbandonata dal marito per la disabilita'. Da cinque anni attendo giustizia, sono sopravvissuta ma che senso ha... Io ti capisco Cinzia.
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