Dettagli Recensione
Pericardiectomia per pericardite costrittiva
A giugno 2024 mi sono sottoposto ad un intervento chirurgico di pericardiectomia senza circolazione extracorporea per pericardite costrittiva. L’intervento è stato realizzato dal Dott. Pentiricci. A distanza di 3 mesi, ed avendo superato le visite cardiologiche e cardiochirurgiche di controllo, posso affermare di essere guarito.
Un passo indietro. A seguito di una polmonite ad Aprile 2022 iniziai a notare che il mio battito era accelerato (90-100 bpm a riposo). Una visita cardiologica ed alcuni esami effettuati in Belgio (RMN, TAC) suggerirono che la causa fosse una pericardite. Sperando che si potesse risolvere autonomamente, il cardiologo decise di non intervenire con alcuna terapia. Fin da subito sviluppai sintomi di affaticamento, mancanza di fiato e pressione a livello toracico, che si aggravavano con ogni piccolo sforzo. Avevo 33 anni ed ero sportivo, ma all’improvviso non ero più in grado di correre o perfino salire le scale senza uno sforzo eccessivo. A giugno 2023 per la prima volta mi si formarono edemi declivi sulle caviglie e sui piedi, che si risolsero autonomamente nel giro di qualche giorno, ma che spinsero il cardiologo a propormi un cateterismo cardiaco destro. La diagnosi: pericardite costrittiva. A novembre iniziai una cura a base di cortisone, ma poco dopo (Dicembre 2023) mi si gonfiarono nuovamente le gambe, stavolta molto di più e a livello dell’intero arto. In dieci giorni, il mio peso aumentò di 7 kg. Dopo un ricovero di due settimane per scompenso cardiaco, aggiunsi alla terapia cortisonica i diuretici, la colchicina e l’anakinra, come ultima speranza farmacologica prima dell’intervento. Nonostante un lieve miglioramento dei sintomi, fu presto chiaro che l’intervento chirurgico fosse la sola soluzione.
Fui indirizzato al Papa Giovanni XXIII, e concretamente dal Dott. Pentiricci, il quale mi espose subito con grande pazienza e trasparenza i benefici e i rischi dell’operazione. Ho apprezzato che questi ultimi non fossero minimizzati o nascosti, ma al contrario affrontati con serietà e, anche a seguito di mie specifiche domande, dettaglio. Le discussioni che abbiamo avuto prima dell’intervento mi hanno trasmesso fiducia e, per quanto possibile, rassicurato dai miei timori.
Dopo l’intervento, come previsto, sono rimasto per una notte in terapia intensiva e per i successivi 6 giorni in reparto di cardiochirurghia al Papa Giovanni XXIII, da cui poi sono stato trasferito all’Istituto Quarenghi di San Pellegrino per la riabilitazione. Fin dai primissimi giorni i miglioramenti sono stati rapidi e costanti. Il trattamento ricevuto al Papa Giovanni XXIII è stato altamente professionale da parte di tutta l’équipe, compresi medici, personale infermieristico ed OSS.
Da poco, dopo quasi tre mesi di cyclette, ho ricominciato a correre e, sulla base dei progressi che osservo, ho fiducia di poter tornare ad una condizione fisica simile a quella che avevo prima della malattia. In ogni caso, già ora la mia qualità di vita è migliorata in modo significativo. Spero che questo post possa aiutare chi è afflitto da pericardite costrittiva, una malattia che ho appreso essere subdola e abbastanza rara. Per questo per risolverla è opportuno affidarsi a chi ha esperienza di pericardiectomie, come senz’altro è il caso per il Dott. Pentiricci.
Commenti
Altri contenuti interessanti su QSalute