Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico Agostino Gemelli di Roma
Voto medio 
 
1.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Ci vuole fortuna sempre

Il 15 gennaio del c.a. mio papà, sofferente di cuore e con pacemaker, è stato operato per un tumore al colon con anastomosi sporca dal prof. Alfieri. A fine intervento il professore ci ha detto che tutto era andato bene, non avevano messo il sacchetto esterno e non c'era bisogno neanche della terapia intensiva per il cuore, in quanto aveva sopportato bene l'intervento, e che a prima vista non c'era traccia di metastasi. Avrebbe dovuto fare una lunga degenza, ma dopo soli 6 giorni lo hanno dimesso dicendo che era tutto a posto e che sarebbe dovuto tornare il 29 per la medicazione. Ho fatto presente più volte ai medici e agli infermieri in quei sei giorni, che papà non riusciva a mangiare e che, come provava anche solo a bere, gli veniva da dare di stomaco, ma non avendo mai dato di stomaco, a detta loro tutto era ok. Lo hanno dimesso senza fare esami, disinfettando le ferite e basta, ma papà non si sentiva comunque bene. Neanche 2 giorni dopo, lo abbiamo riportato d'urgenza al p.s. perchè finalmente per loro, aveva dato di stomaco. Siamo arrivati alle 08.37 del mattino e gli hanno fatto le analisi del sangue e dopo un'oretta la lastra all'addome; poi è cominciata l'attesa. Ci hanno anche detto che avevano avvisato il professor Alfieri, dato che lo aveva operato lui, ma non l'abbiamo mai visto scendere. Nel frattempo papà aveva l'addome gonfio e tanti dolori e non urinava. Gli hanno messo la flebo per idratarlo ed un antidolorifico che non è servito a nulla. Alle 14,40 ho dato un po' di matto dato che la flebo era finita da un pezzo e attendevamo senza aver avuto risposta nè delle analisi, nè della lastra. Allora è venuta l'infermiera che ha cambiato la flebo e a quel punto le ho chiesto se papà poteva essere in pericolo di vita se l'anastomosi non aveva retto e quindi aveva le feci in circolo, dato che il sospetto poteva essere solo quello, visti i dolori ed il vomito (nonostante la mia ignoranza in materia, IO lo avevo capito). Qualcosa si è mosso perchè a quel punto hanno letto i referti ed hanno messo il sondino naso-gastrico per farlo spurgare, dicendo che dovevano fargli subito la tac e che aveva l'addome pieno di feci. Usciamo ed attendiamo ancora. Verso le 16.00 rientro e vedo papà sempre lì. Dò di nuovo di matto e mi rispondono che ci sono i codici rossi, allora mi domando: papà che codice era? Spiego la situazione al medico che nel frattempo era cambiato e mi dice che ci pensa lui, di stare tranquilla. Esco di nuovo e di nuovo l'attesa. Verso le 19.00 arriva un medico donna che ci dice che stanno aspettando il chirurgo e che sicuramente papà dovrà essere rioperato D'URGENZA. Ovviamente nel frattempo non potevamo stare con lui, che praticamente stava morendo piano piano. Alle 20.54 ci dicono che lo stanno portando in sala operatoria e non volevano neanche farcelo salutare perchè era URGENTE! Siamo andati da papà e gli abbiamo detto "ciao, ci vediamo dopo". Non aveva forza neanche per rispondere, così ha alzato la mano. L'attesa stavolta era fuori dalla sala operatoria. Dopo la mezzanotte è apparso il chirurgo dicendoci, ironia della sorte, che anche stavolta il cuore non aveva avuto problemi e che avevano dovuto togliere quasi tutto l'intestino e mettere il sacchetto esterno, lo avevano pulito e lavato tante volte ma era comunque arrivato in sala operatoria in condizioni gravi e disidratato. Papà non si è più risvegliato. Ora, vorrei sapere dal prof. Alfieri, dal suo staff e da quello del p.s., se quando operate o visitate un paziente vi ricordate del giuramento che avete fatto quando avete scelto di diventare medici.
Una cosa vorrei dirla al direttore sanitario del Gemelli: caro direttore, oltre a farsi pagare tanti soldi di parcheggio da chi viene in ospedale, non per divertimento ma per necessità, di usarli per pagare una ditta che pulisca i bagni e l'ospedale perchè, le assicuro, che i bagni dei centri commerciali sono più puliti di quelli del suo ospedale. Avete tappezzato tutto l'ospedale con dei manifesti dove dite a noi di lavarci spesso le mani perchè portiamo germi e avete messo a disposizione del disinfettante ovunque, ma nelle 12 ore di p.s. di quel giorno, ed in altre 7 ore fatte la settimana precedente, sempre per mio padre, hanno pulito i bagni una sola volta. Bagni di cui usufruiscono pazienti ed accompagnatori; pazienti malati di qualsiasi cosa. Se mi permette l'espressione un po' volgare, quei manifesti mi danno di presa per i fondelli, lei che ne pensa?! Cosa è accaduto realmente a papà non lo sapremo mai e nulla può riportarcelo indietro.

Patologia trattata
Tumore al colon con anastomosi.

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