Dettagli Recensione

 
Ospedale San Raffaele di Milano
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Cistoadenoma mucinoso del fegato con displasia

La mia diagnosi è molto seria e l’intervento di radicalizzazione è un intervento assai delicato. L’intervento è necessario. Il rischio di mortalità per questo tipo di intervento è dell’ordine del 4-6%. Sembra un numero basso, ma è un numero importante visto che in genere, mi dicono, si opera con un rischio dell’1%. Ma io non ho scelta: questa operazione va fatta! Perché se dovesse partire il tumore, le possibilità di vita sono basse.
Sono al San Raffaele, nelle mani dell’Unità Operativa Chirurgia Epato- Biliare, che ha come direttore il dott. Luca Aldrighetti.
La mia storia è un po’ complicata, sono passata da una diagnosi di cisti semplice, alla diagnosi di cui sotto. Tutti gli esami fatti, ecografie, TAC, RMN, non avevano messo in evidenza una situazione del genere ed ora bisogna “radicalizzare”, togliere tutta la parete della cisti rimasta, che purtroppo risulta essere un cistoadenoma biliare con displasia di alto grado dell’epitelio.
Sono stata operata il 2 dicembre 2019 con previo posizionamento di una protesi plastica nel dotto biliare; protesi che poi mi verrà tolta prima delle dimissioni.
La settimana scorsa ho fatto gli esami di controllo, una RMN e gli esami del sangue ed alla visita di controllo il dott. Aldrighetti con il dott. Catena, in presenza del dott. Fiorentini, che mi hanno operato, mi hanno detto: “Praticamente guarita!”. Certo, devo sottopormi ad altri controlli come da follow-up.
Sto bene, molto bene. Tutto era cominciato con un rialzo della YGT, e guarda dove sono arrivata!
Devo ringraziare tutto il personale infermieristico del reparto, la navigator nurse Pergi, che mi ha seguito con molta professionalizza e gentilezza, con telefonate quando già ero a casa, e tutta l’equipe medica.
Un particolare ringraziamento alla dott.ssa Francesca Ratti che mi ha accolta e si è resa molto disponibile e presente con telefonate ed e-mail e si è premurata di chiamarmi per vedere insieme l’esito della biopsia della precedente operazione (dove appunto si evidenziava la presenza di cellule ad alto rischio di trasformarsi in tumore). Eravamo a due giorni dalla Pasqua del 2019 e quando le ho detto sorridendo: “Magari era meglio che questa notizia me la dicesse dopo Pasqua, almeno la passavo bene”; mi ha risposto: “Sí, lei sí, ma io no, avrei avuto tutto questo come un peso”.
Bhe che dire! Questo, per me, è stato molto di più di tanti discorsi.
Il ringraziamento più grande, naturalmente va al dottor Aldrighetti ed al dottor Catena che mi hanno operata: quelle ottime mani nelle quali ogni paziente vorrebbe finire. Ringraziamento non solo per essere una eccellenza in questo campo, ma anche per le qualità umane che li contraddistinguono. Ho trovato sempre grande disponibilità per ogni cosa. E sono stata e sono seguita anche ora in modo eccellente; quell’eccellenza e quell’attenzione di cui noi pazienti abbiamo assolutamente bisogno.
Voglio lasciare questa mia testimonianza affinchè possa dare speranza di guarigione: siamo in ottime mani!

Patologia trattata
Cistoadenoma mucinoso del fegato con displasia di alto grado/ cistoadenocarcinoma in situ.

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