Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico Sant'Andrea di Roma
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Leptomeningite da tumore polmonare

Mio marito è in cura in questo ospedale da tre anni. Fino a marzo di quest’anno procedeva tutto bene, se così si può dire. Da marzo ha iniziato ad avere ulteriori sintomi, tra i quali perdita di appetito, instabilità, problemi di vista e cefalea. Riferiti i sintomi al suo oncologo, ha sorvolato consegnando il farmaco previsto per la terapia congedandoci con la nuova impegnativa l’appuntamento per il mese successivo.
Il mese successivo, cioè aprile, siamo tornati alla visita, non ci ha fatto neanche parlare, ci ha ricevuto sul pianerottolo dell'8° piano, ci ha consegnato il farmaco e se ne è andato via.
Arriva il controllo successivo, cioè maggio: stessa storia, ma con la variante che gli diamo in visione l'ultima Tac - fatta a pagamento perché in questo ospedale è impossibile eseguirla.
Rientra in reparto, neanche sono passati due minuti che esce e dice "tutto bene" e ci dà il farmaco e la data dell'appuntamento successivo.
Siamo a Giugno, i sintomi precedenti descritti all'oncologo sono aumentati e, inoltre, ha iniziato a perdere peso. Entriamo in visita e alla domanda "come si sente?" intervengo io con tono molto alterato, elencando in modo preciso e specifico tutti i sintomi vecchi e nuovi. Allora mi chiede: ma ha fatto la Tac? E io "certo, l'ha anche visionata" e mi risponde "io ho solo quella di gennaio". Allora gli faccio vedere la Tac e improvvisamente cambia espressione, ci prescrive subito una risonanza magnetica encefalo e del tronco con mezzo di contrasto. Prendo appuntamento e il 12 luglio la portiamo in visione all’oncologo.
Ecco la diagnosi che nessuno vorrebbe sentire: LEPTOMENINGITE, cioè metastasi nelle meningi. L'unica terapia efficace è la radioterapia e una opportuna terapia oncologica affiancata.
Gli fanno la visita il 15/07/2020 dicendoci "la ricontatteremo noi". Passano 4 giorni e li richiamo per informarli che la situazione clinica di mio marito si era aggravata e che al 4 agosto non ci sarebbe arrivato e tanto meno al 12 agosto per iniziare le sedute. Inoltre la terapia medica era stata sospesa dal 12/07/2020, anche se il 15/07/2020 l'oncologo era stato avvertito che poteva continuare la terapia che stava facendo.
Il 23/07/2020 la situazione precipita, va la pronto soccorso del Sant'Andrea, viene accettato con un codice bianco e rimandato a casa; il 26/08/2020 chiamo il 118 per portarlo in ospedale, ormai non si riconosce più, il dolore a testa e collo è insopportabile, ha momenti di lucidità e momenti in cui non è in sè e per poterlo portare in ospedale lo devono sedare.
Ora si trova in reparto con un edema cerebrale e un idrocefalo. Ha solo 49 anni.
Invece di fare i dispensatori di ricette e di considerare i pazienti solo numeri, iniziate ad ascoltarli e a trattarli con il rispetto che meritano.

Patologia trattata
ADENOCARCINOMA POLMONARE.

Commenti

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Inviato da stefania
30 Novembre, 2020
Gentile signora,
rispondo a questo Suo commento perchè ho dedotto che siamo seguite dallo stesso oncologo e con le stesse attenzioni e con la stessa cura.
Dalle visite sul pianerottolo senza rispetto della privacy, al guardare le tac total body che a volte non vengono riportate dettagliatamente nella cartella clinica, alla ricerca dell'ultima frase del radiologo sulla progressività o meno della malattia.
Nell'ultima visita la mia mamma chiedeva di essere visitata perchè aveva costipazione e raffreddore, durante la quale rilevava una infiammazione ai bronchi da non trattare in modo alcuno. Peccato che la mia mamma abbia sviluppato nel giro di 2 giorni una polmonite medio basale al polmone operato... E' stata curata con grande professionalità dal pneumologo e dalla dottoressa di famiglia con il protocollo Covid, che hanno fornito grande assistenza domiciliare per una paziente con una grave patologia e non più giovanissima.
Oggi respira senza ossigeno, ma entrambe abbiamo vissuto e creduto al peggio.
Lo stesso professore che prescrive la terapia ciclicamente e che dedica non più di 5 secondi ai propri pazienti, spesso freddo e scostante, sempre corrugato e insofferente, solo mestiere e niente missione.
In risposta ad un earlier comment

Inviato da FRANCESCA Di ROSA
12 Febbraio, 2021
Mi unisco! Purtroppo credo di aver avuto a che fare con lo stesso oncologo per mio papà, che non c'è più.. io voglio dire solamente che non si può essere e considerarsi medici se si possiede un livello di umanità pari o inferiore a zero. Come si può avere davanti agli occhi un uomo che si è ammalato ed aggravato in 15 giorni ed una figlia disperata che chiede di farlo ricoverare per salvarlo senza mai degnarli di uno sguardo? Come si può dire a quella figlia:"non era il caso di sballottolarlo per portarlo qui" quando lui stesso aveva fissato la visita 15 giorni prima e. pur di portarlo (e non sballottolarlo..) è stata chiamata una ambulanza privata? Trattati esattamente come un numero.
Inviato da Anna
23 Luglio, 2023
Salve, sono una paziente con una bruttissima esperienza, finita con la morte di mio padre, in una barella in codice bianco.
Posso contattarvi? Vi prego, grazie.
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