Dettagli Recensione
Carcinoma polmonare e tumore colon retto
Mio papà era in cura con loro dall'aprile dello scorso anno, è venuto a mancare il 1 agosto 2025.
Se non volete morire cambiate assolutamente ospedale, mio padre non è mai e dico mai stato seguito da un solo oncologo, ma da svariati e anche per questo non si capiva mai nulla di quello che dicevano. Entra in ospedale a giugno 2025 perché a detta loro doveva mettere uno stent al rene per poter ricominciare le chemioterapie avendo questo rene in sofferenza. Già sapevano che era un tumore al colon al quarto stadio, quindi potevano lasciarlo stare e fargli finire il suo corso. Invece no! Me lo ritrovo dopo l'operazione, buttato sul letto col pannolone, chiedo spiegazioni chiedendo se si poteva alzare e mi rispondono di sì, quindi non ho mai capito l'utilità di quel pannolone. Mio padre non mangiava già da diversi giorni, ma poco importava a loro, lo vedevano dormire sempre e non toccare cibo, ma alla nostra richiesta di mettere un'alimentazione ci veniva sempre risposto che non ce n'era bisogno, gli fecero anche due cicli di chemio attaccate, dicendo che li aveva tollerati abbastanza bene, su quale base non lo so. Mio padre peggiorava giorno dopo giorno e loro se ne fregavano, lo rimandano a casa con una febbre a 39. Il mattino dopo a mio padre usciva materiale fecale e sanguinolento dalla bocca, lo portiamo in ospedale con l'ambulanza. Lo visitano e ha un'infezione abbastanza importante, cosa che alle dimissioni non hanno constatato, questa cosa è molto grave. Cominciano l'antibiotico e gli mettono l'alimentazione, dopo quasi due mesi che mio padre non toccava cibo, gli mettono l'alimentazione quando ormai stava morendo. Cose dell'altro mondo. Mio padre intanto stava morendo. Facciamo richiesta per trasferirlo in hospice. Il giorno prima di essere trasferito, mio padre nella notte cade a terra dal letto, perché loro non hanno alzato le sbarre e rimane lì fino a che non lo trovano. Il giorno dopo viene trasferito in hospice, dove la caposala di lì si mette in contatto con loro chiedendo come mai mio padre era ridotto in quelle condizioni. Pensate che non gli hanno mai tolto il camice ospedaliero nei giorni in cui è stato in reparto al Sant'andrea. Il giorno dopo il suo arrivo in hospice, il mio papà muore. Se solo ripenso a tutta la sofferenza mi viene da piangere e non smettere mai. Non sono andata per vie legali perché è già stato una sofferenza tutto il calvario che abbiamo passato e ho voluto fare riposare mio padre in pace.
State lontani da questo reparto.
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