Dettagli Recensione

 
Ospedale di Trento
Voto medio 
 
3.8
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Recidiva dopo prostatectomia

Condivido quanto affermato dalla signora Paola con riferimento al dott. Mussari, ma purtroppo non posso dire la medesima cosa per il dott. Gianni Fellin. Non entro nel merito delle capacità professionali, rispetto alle quali non sono all'altezza di giudicare, anche se con me ha sbagliato terapia: solo tempo perso e qualche disagio per gli effetti collaterali.
Del dott. Fellin posso e voglio dire qualche cosa rispetto ai rapporti che ho avuto con lui come suo paziente, tutt’altro che positivi.
Dopo esser dovuto ricorrere ad una prostatectomia radicale eseguita dal prof. Montorsi c/o il San Raffaele, il PSA purtroppo non si è azzerato. Su consiglio del mio urologo di Trento ho preso pertanto appuntamento con il dott. Fellin, a pagamento. Durante l'incontro avuto ha esaminato la documentazione in mio possesso ed in sintesi mia ha prescritto un ciclo di radioterapia in loggia prostatica (mi scuso se qualche termine medico non è corretto, ma non è la mia professione). Ho eseguito regolarmente il ciclo, atteso il tempo necessario, rifatto l'esame del PSA e purtroppo è risultato che quanto prescrittomi dal dott. Fellin non ha avuto, come detto, alcun esito. Il PSA anzi continuava a salire.
Mi sono pertanto recato nuovamente dal prof. Montorsi a Milano il quale, dopo un intervento di linfoadenectomia, che ha portato il PSA a dimezzarsi, mi ha prescritto un ciclo di "tomoterapia", che nonostante le valutazioni del dott. Fellin, che di seguito riporterò, sto effettuando in questi giorni sempre presso il San Raffaele.
Vengo ora al perchè non posso fare del dott. Fellin valutazioni positive rispetto ai rapporti tenuti con i suoi pazienti, almeno per quanto mi riguarda. In primavera infatti ho fatto richiesta all'APSS, ai sensi della vigente normativa, per il rimborso delle spese di viaggio giornaliero Trento-Milano, ripeto solo le spese di viaggio e non quelle per la terapia, ben più elevate. L'APSS ha quindi chiesto il parere del dott. Fellin, allora considerato ancora dal sottoscritto mio medico curante. E qui viene il motivo della mia scarsa considerazione. Cosa fa il dott. Fellin? decreta che la cura prescrittami a Milano dal prof. Montorsi è assolutamente "VELLEITARIA", negandomi così anche il rimborso delle spese di viaggio. Ma caro dott. Fellin, non si è sentito come minimo, sia professionalmente che umanamente, obbligato a contattarmi come suo paziente per chiarirmi il suo pensiero prima di tranciare giudizi? Non ha pensato alla terapia sbagliata che Lei mi ha fatto eseguire, con conseguente dispendio inutile di risorse della pubblica sanità? Non ha pensato di contattare il dott. Cozzarini del San Raffaele, al quale ho raccontato la sua valutazione, per farsi spiegare in cosa consiste la cura propostami, per potermi così magari, come medico curante, consigliare? Complimenti, non le auguro assolutamente di trovarsi nelle condizioni di paziente, ma lei dovrebbe sapere che i rapporti interpersonali medico/paziente sono estremamente importanti, specialmente in situazioni in cui non si sa cosa fare per debellare un male. Infine quando un SUO paziente la ferma in sala attesa di radioterapia per chiederle un chiarimento, eviti magari di schivarlo con sdegno come ha fatto con me durante l'inutile radioterapia che LEI mi ha fatto eseguire; magari qualche consiglio veloce, senza pagarle la visita, può sacrificarsi a rilasciarlo.
Con nessuna stima.
Paolo

Patologia trattata
Recidiva dopo prostatectomia.

Commenti

1 risultati - visualizzati 1 - 1  
 
Per Ordine 
 
Inviato da Michela
16 Novembre, 2016
Non entro in merito alla questione umana e relazionale. Confermo però che la radioterapia a fasci esterni fatta per PSA non azzerato dopo prostatectomia (così detta "di salvataggio") è lo standard terapeutico (questo vuol dire che è il trattamento in grado di dare il maggiore vantaggio). Se lei ha avuto una recidiva linfonodale può avere il dubbio che invece di trattare solo il letto tumorale si sarebbe potuta trattare la peli precauzionalmente... ma anche su questo ci sono pareri discordanti e bisognerebbe avere le specifiche del suo esame istologico.
Chi le ha proposto di fare tomoterapia non le ha proposto niente di più che una radioterapia a fasci esterni modulati (praticamente la stessa cosa che ha fatto a Trento) coi rischi però di un ritrattamento con potenziale tossicità, anche grave.
Per confortarla, la scelta terapeutica è stata corretta. Concordo però con lei sull'importanza del dialogo e del confronto.. probabilmente se le fosse stato spiegato e argomentato meglio tutto, non si sentirebbe così danneggiato.
1 risultati - visualizzati 1 - 1