Dettagli Recensione

 
Ospedale F. Miulli di Acquaviva delle Fonti
Voto medio 
 
4.3
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Connubio di competenza e professionalità

Sono stata ricoverata nel reparto di ortopedia dell’ospedale “Miulli” di Acquaviva dal 4 al 14 luglio 2016 per 3 fratture scomposte dell’omero destro causate da un incidente domestico. Ho dovuto attendere alcuni giorni l’intervento a causa dell’assenza del dott. Garofalo, specialista di questo tipo di traumi. Nei giorni di degenza ho potuto apprezzare la grande professionalità, disponibilità e umanità del direttore, il dott. Francesco Pastore, il primo ad arrivare in reparto e l’ultimo ad andare via. Sempre di buonumore, empatico non solo con i degenti, ma anche con familiari che li assistono, segue non solo la situazione clinica dei pazienti da lui direttamente operati, ma anche quella di chi, come me, è affidato ad altri specialisti. Il suo approccio con i pazienti è cordiale, quasi affettuoso e mai arrogante. Risponde a dubbi e domande senza spocchia e a volte previene le richieste preoccupandosi di dare informazioni sull’intervento, tempi di attesa, situazione clinica. La sua opera si ispira ad un principio semplice, apparentemente banale, ma che oggi, a causa della fame di guadagni di alcuni medici è diventato quasi raro. Chiedersi, prima di prendere decisioni che incideranno sulla vita dei pazienti: se fosse un mio familiare agirei allo stesso modo? Secondo il prof. Pastore la risposta sincera a questa semplice domanda permette di sentirsi in pace con la propria coscienza umana e professionale. Ad avercene, primari come lui!
Voglio inoltre esprimere il mio ringraziamento e la mia stima al dott. Raffaele Garofalo che ha eseguito con maestria l’intervento (osteosintesi con placca e viti in titanio ed osteosuture), un professionista eccellente, di grande rigore professionale che non ammette approssimazioni né nei colleghi, né nell’utilizzo di strutture e strumenti. Bravo dott. Garofalo! C’è bisogno di persone come lei per cercare di far decollare il Sud da un’atavica mentalità pressapochista e individualista alla Razzi (per dirla con Crozza: “Fatti li cazzi tua!”) verso una mentalità che ponga al centro di ogni scelta l’Essere, di cui quasi sempre ci si è dimenticati, e che invece deve diventare protagonista, specie nella sanità pubblica, dove si opera ogni giorno sulla vita di migliaia di persone, facendo spesso i conti con scarse risorse finanziarie e strumentali. L’etica, la deontologia, il “rompere le scatole PER PRETENDERE SE NON IL MEGLIO, IL GIUSTO”, di persone come lei possono fare la differenza!
A questi eccellenti professionisti, voglio dedicare una massima del premio Nobel Rita Levi Montalcini: ”Rare sono le persone che usano la mente.. poche quelle che usano il cuore, uniche quelle che usano entrambi!”.

Patologia trattata
3 FRATTURE SCOMPOSTE OMERO DESTRO.

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