Dettagli Recensione

 
Ospedale Cardarelli di Napoli
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza negativa

Mia madre è giunta al filtro di rianimazione in seguito ad una grave insufficienza respiratoria, manifestatasi nel reparto di pneumologia dello stesso ospedale. Lei aveva altre patologie serie, che curava comunque con discreti risultati, e quindi non afferenti a quanto accaduto. Nel filtro è stata sottoposta ad una terapia forzata di ossigeno, mediante un casco. Il filtro non è accessibile ai familiari, per cui le uniche notizie, per noi, sono state quelle fornite dai medici; i quali, da subito, hanno detto che non c'erano speranze e (più o meno velatamente) hanno suggerito di "portarcela". I ns. rifiuti sono stati da subito netti e perentori, in quanto sapevamo benissimo che, se c'era una chance di sopravvivenza, era in ospedale. nel filtro mia madre c'è stata 10 giorni, dieci giorni in cui le notizie fornite dai medici sono sempre state approssimative e contraddittorie. Infatti secondo alcuni era entrata in coma irreversibile, secondo altri in coma progressivo dovuto alla scarsa ossigenazione, secondo altri c'era stato un improvviso scoppio di metastasi (in una paziente settantenne la cui tac recente non evidenziava nulla), secondo altri ancora una neoplasia polmonare! il tutto senza aver fatto un esame! dopo dieci giorni mia madre è uscita ed è stata trasferita in medicina d'urgenza, sveglia, senza dolori (tipici in caso di metastasi diffuse o neoplasie polmonari..) piena di lividi, ferite alle labbra ed alla gola, e con una piaga da decubito causata dal fatto che, in 10 giorni, le hanno messo un pannolone (lei prima era pienamente autonoma ed autosufficiente!) e non l'hanno mai cambiato! dopo due giorni mia madre ha ripreso a mangiare e a parlare (se pur con voce flebile) e ci ha raccontato che è sempre stata sveglia e vigile (ha da subito riconosciuto tutti, ha fatto una buona scansione temporale, quindi la testa le funzionava benissimo) e che l'ossigeno le provocava una forte sete, nonché secchezza alle labbra, ma, nonostante le sue sempre più disperate richieste d'acqua, nessuno glie ne dava!
Andrea Aliberti.

Patologia trattata
Insufficienza respiratoria.

Commenti

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Inviato da Rosy
26 Gennaio, 2012
In questi giorni anch'io ho mio padre ricoverato in medicina d'urgenza con gravi insufficienze respiratorie e la lunga degenza in barella (14 gg) e il caos che vige nel reparto dove, per il sovraffollamento (pazienti sistemati fuori al ballatoio antistante il reparto e davanti agli ascensori) e la conseguente mancanza d'aria, gli hanno procurato ulteriori danni fino a ricorrere al filtro della sala di rianimazione.
E' stato per ben due volte in rianimazione e condivido con Andrea che le notizie fornite cambiano da medico a medico, come se il quadro clinico fosse lasciato alla libera interpretazione del medico che ti appare sulla porta del filtro: una faccia seria che ti dice subito che il quadro è seriamente critico e che ti devi preparare al peggio e mezz'ora dopo un altro che con modi gentili e rassicurante ti spiega che la terapia sta avendo effetto e che il paziente è molto collaborativo. Un altro particolare mi ha lasciato un'inquetudine addosso: gli infermieri avevano appena risposto al citofono (dopo che ci avevano fatto chiamare dalle guardie giurate all'ingresso) ma lo avevano incautamente lasciato aperto, così potemmo udire distintamente la sigla del telegiornale e le notizie dello speacker, segno che il volume della tv all'interno doveva essere abbastanza alto. Possibile che in un reparto così delicato medici e infermieri possano tranquillamente guardare la tv laddove dovrebbe regnare il silenzio massimo e occhi e orecchie unicamente puntati sui monitor e lettighe dei degenti? Ovviamente ciò che affermo è documentato dal mio telefonino.
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Inviato da imma
26 Giugno, 2012
Lavoro nel reparto di rianimazione da circa 10anni e mi dispiace dirvi che vi sbagliate di grosso. se un paziente ci chiede un bicchiere d'acqua, noi gli porgiamo un bicchiere d'acqua se puo' bere, ma se nn puo' farlo gli bagnamo le labbra.. Il pannolone... lo cambiamo a tutti, anzi, forse voi non sapete che ai nostri ammalati noi facciamo il bagno a letto, laviamo i denti, la barba (che nn compete a noi ma al barbiere) oltre che la terapia, le medicazioni (quando il chirurgo decide che possiamo farle noi e non lui direttamente) e assistiamo la persona allettata anche parlandogli e rassicurandola. Non parlate male del nostro operato solo per sentito dire da una persona che semmai qualcosa lo ha immaginato.. tanta stima per coloro che forse hanno perso i loro cari da noi, ma il nostro operato nn e' mai stato fatto con cattiveria nè senza amore verso la persona che soffre. La tv poi e' una fesseria perche non c'e'!!
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Inviato da florinda
02 Agosto, 2012
Sono pienamente d'accordo con lei, io sfortunatamente sono stata in rianimazione al Cardarelli, ma sono stata per tutto il tempo perfettamente lucida e non mi ricordo di essere stata trattata male... anzi, tutt'altro (ho chiesto un bicchier d'acqua e me l'hanno dato); poi i dottori ed il resto del personale sono molto umani, più di una volta sono stata presa per mano e rassicurata che tutto andasse bene... infatti sono viva e vegeta..
Io non auguro a nessuno di finire in rianimazione ma, credetemi, se finiste lì per qualsiasi problema e i medici non fossero bravi, difficilmente ne uscireste vivi. E mi permetto di dirlo per esperienza personale.
NB: sono stati trattati bene in mia presenza anche il resto dei pazienti presenti quella notte. Colgo quindi l'occasione anche per ringraziare!
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Inviato da lia
02 Agosto, 2012
mi auguro con il cuore che adesso tuo padre stia bene. Con tutto il rispetto però, devo dirti che non sono d'accordo con te. Io sono stata in rianimazione dopo il mio primo parto per 2 volte, ho avuto una fortissima emorragia ed ero debolissima, così lì mi hanno riportato alla normalità; dopo 45 ore ho avuto un edema polmonare, sono stata riportata con urgenza in rianimazione, non respiravo più e stavo quasi per morire... I medici sono stati bravissimi, mi hanno seguita passo dopo passo, sono stati molto umani ma, soprattutto, tengo a dire che in tutte e due le volte che sono stata lì la TV non l'ho mai sentita, nè c'è mai stata ed io ero lucidissima, al punto di dialogare con i dottori.
Sono sicura che anche tuo padre è stato trattato bene.
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