Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Torino
Voto medio 
 
1.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Pessima esperienza

Premetto che la situazione era di emergenza, primo accesso al pronto soccorso di mia mamma domenica sera per forti dolori e febbre, l'hanno rimandata a casa con diagnosi di cistite dopo una dose di antidolorifico e tachipirina, perchè non c'era il personale per eseguire una ecografia, con la prescrizione di farmaci antinfiammatori e antidolorifici da assumere la mattina dopo, quando ci saremo dovuti ripresentare in pronto soccorso per l'ecografia. Il mattino seguente dopo ecografia e il medico, evidentemente preoccupato, essendosi reso conto che non si trattava di una cistite, ci ha mandato d'urgenza a fare la TAC con contrasto.
Lasciati in attesa per ore, hanno effettuato la TAC e poi di nuovo in attesa per ore: nel frattempo il medico o il tecnico, hanno comunicato senza mezzi termini che si trattava di una situazione grave e di una massa tumorale di 15 cm. direttamente alla paziente, senza pensare di avvisare il familiare (marito), che ha aspettato per ore senza nessun riscontro all'esterno della sala di attesa - e che quando è entrato ha avuto la notizia direttamente dall'interessata, in evidente apprensione dopo una notizia del genere. Lo staff medico di urologia chiamato, ha comunicato che loro non avevano mai visto una cosa del genere e che si trattava di un adenocarcinoma (senza aver eseguito nessun esame sulla massa) e che doveva essere immediatamente portata in un ospedale attrezzato di banca del sangue per una operazione che avrebbe potuto richiedere fino a 30 sacche di trasfusione che loro non erano in grado di eseguire. Dopo 1 giorno in questo trambusto l'hanno tenuta per la notte in pronto soccorso. Il mattino seguente l'urologo di turno, dopo colloquio dove ha ribadito che era necessario un intervento non fattibile presso la struttura di Chivasso, ci ha rispediti a casa in attesa di notizie sull'ospedale in cui sarebbe stata trasferita. Abbiamo chiesto allora di poter avere la cartella clinica per poter chiedere un consulto altrove nell'attesa, ma in pronto soccorso c'è stato un certo ostruzionismo, oltre che una costante arroganza e maleducazione da parte del personale addetto allo sportello del triage. Devo invece ringraziare per l'umanità la caposala, che mi ha consegnato la cartella clinica e si è adoperata per il referto della TAC consigliandomi di cercare uno specialista esperto per la nostra situazione. Abbiamo contattato telefonicamente due specialisti del campo urologico e nel frattempo il medico ci fa chiamare per comunicarci che lui provvederebbe a trasferirla all'ospedale di Cirié (ospedale senza banca del sangue - come da lui specificatamente consigliato poche ore prima); a quel punto ho dovuto oppormi la trasferimento e farmi le mie ragioni perchè per fortuna avendo contattato le Molinette di Torino, l'assistente del primario ci ha dato indicazioni di trasferirla lì con ambulanza e saremo comunque stati inseriti in quell'ospedale anche se non ci fossero stati letti disponibili immediatamente in reparto. Hanno fatto arrivare l'ambulanza con assistente paramedico per il trasferimento alle Molinette solo dopo altre ore infinite di attesa. Alle Molinette l'accoglienza del pronto soccorso ammetto che non sia state delle più rapide ed efficienti, pur supponendo che avessero già avuto indicazioni dell'emergenza dall'ospedale di Chivasso e dal Primario di Urologia Dott. Gontero, che aveva già avuto riscontro da un altro illustre collega del centro di Candiolo. Dopo alcune ore, alla fine ci hanno portato in reparto day surgery per monitorare la situazione in attesa dell'intervento. Purtroppo l'attesa è stata lunga, sono passati altri 4 infiniti giorni prima che fosse operata. L'operazione è andata bene, anzi, benissimo, e l'equipe di Urologia delle Molinette è stata molto professionale e competente nel darci tutte le indicazioni della situazione e dei rischi per quanto poco rincuoranti queste fossero. Hanno predisposto il post operatorio con terapia intensiva per un risveglio "dolce" post operatorio e un rientro in reparto con i tempi e i modi consoni per un operazione a cielo aperto di questa entità. Per merito loro e un po' per nostra fortuna, l'episodio oggi è terminato, la vita continua senza un rene ma in modo del tutto normale. Non consiglio a nessuno di rivolgersi all'ospedale di Chivasso.

Patologia trattata
Cisti renale Bosniak IV.

Commenti

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Inviato da barbara
26 Mag, 2022
Ciao, ti ricordi per caso il nome della dottoressa che ha visto la mamma e diagnosticato la cistite?
Grazie.
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