Dettagli Recensione

 
Case di cura in Lombardia
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Glioblastoma fatale, cure solamente standard

Dopo l'intervento di craniotomia per un glioblastoma multicentrico, ci siamo appoggiati alla stessa struttura per le cure oncologiche e ci hanno ampiamente delusi. In reparto ci era stata prospettato una cura oncologica personalizzata, mentre in realtà è stato applicato il protocollo standard come in tutta l'Europa, anzi, c'era molta resistenza a personalizzare il trattamento. Mio marito (giovane!), ormai deceduto dopo soli 6 mesi dall'intervento, è stato trattato con Temodal, che non ha fatto alcun effetto su di lui, dopo 3 mesi dall'intervento c'erano già nuovi focolai ovunque e il tumore, che non era stato asportato completamente in quanto impossibile, stava già passando dall'altra parte dell'emisfero cerebrale, aveva attaccato il ponte e si era come un polipo sparso un po' dappertutto; quindi, anche a noi che non siamo medici ma siamo persone che si sono informate, hanno sentito altre opinioni di altri centri oncologici anche all'estero, era palese la totale impossibilità di miglioramento. Nonostante avessimo, in assenza del malato, parlato molto chiaramente agli oncologi chiedendo di fare maggior chiarezza con noi famigliari, nessuno di loro ha avuto il coraggio di dire le cose come stavano. Le risposte ricevute erano sempre nebulose e vaghe, tante ipotesi, tanti "non si può dire o sapere", tanti "potrebbe essere che...", tanto fumo e basta. Oltretutto devo sottolineare che gli oncologi presenti in Humanitas all'epoca non erano specializzati sui tumori al cervello, ma su altri tipi di tumori. Non esisteva in quel momento un oncologo dedicato con esperienza solo nell'ambito neurologico e tumori cerebrali. Durante il percorso di trattamento (totalmente inutile) abbiamo chiesto di introdurre il farmaco CCNU (Lomustina), di provare il TTF, di provare terapie alternative in addizione al classico Temodal - cose che vengono fatto normalmente all'estero ma all'Humanitas no. Si fanno tanta pubblicità con le nanoparticelle killer dei tumori, ma in realtà non sono nemmeno ancora disponibili, lo studio è ancora indietro. Insomma, la reazione degli oncologi a proposte diverse dallo standard era molto negativa, ci siamo trovati un muro contro... o così o andate da un'altra parte.
Solamente a 8 settimane prima del decesso di mio marito, hanno incaricato uno specializzando (?) di comunicarmi via telefono (dopo diverse sfuriate mie al pronto soccorso) che ormai il tempo rimasto sarebbe stato molto molto poco. Anche il "calcolo" del tempo da parte loro è stato fallimentare, a metà gennaio ci hanno detto 15 mesi, ad inizio maggio ci hanno detto massimo massimo 6-8 settimane. Poi il triste ed antipatico compito di comunicare questa notizia a noi famigliari è stato affidato al più giovane, al più inesperto, al (ancora) più umano e gentile di loro, il Dr. Persico, che è stato l'unico in assoluto a comportarsi sempre in modo molto molto umano, gentilissimo, educatissimo e persino affettuoso con noi. E' stato anche l'unico da cui ho percepito sincero dispiacere per la situazione. Tutti gli altri hanno fatto sentire mio marito come un numero anonimo. Se dovesse capitare nuovamente un caso in famiglia che ha bisogno dell'oncologia, andrei da un'altra parte, per quella che è stata la nostra esperienza, non è valsa la pena fare tantissimi km. per andare a Rozzano.

Patologia trattata
Glioblastoma.

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