Dettagli Recensione

 
Ospedale F. Miulli di Acquaviva delle Fonti
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
3.0

Patologia del fegato

Unica nota positiva del reparto è la pulizia, per il resto si applicano protocolli chemioterapici standardizzati e, quando le situazioni si complicano, per quella che è stata la nostra personale esperienza emerge la scarsa preparazione degli oncologi nel gestirle.
Di solito i pazienti effettuano una prima visita presso lo studio privato del responsabile dott. Surico, il quale poi li smista agli oncologi del reparto.
Noi siamo stati affidati al dott. Nicola Sasso, che ogni volta che il paziente aveva la febbre liquidava la questione come “febbre oncologica”, mentre poi veniva fuori che la febbre aveva una causa diversa che avrebbe necessitato con tempestività di ricovero e farmaci specifici.
In un’occasione, avendo il paziente febbre alta, abbiamo telefonato al responsabile del reparto dott. Surico, invece che al dott. Sasso, per chiedere come comportarci. Successivamente il dott. Sasso ha redarguito severamente il paziente per aver “osato” fare ciò e per ritorsione, da quel momento, lo faceva aspettare per ore ogni volta che andava ad effettuare la terapia.
Tutto ciò è accaduto in un reparto oncologico di un ospedale ecclesiastico.
Penso che non ci sia bisogno di aggiungere altro.

Patologia trattata
Patologia oncologica.

Commenti

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Inviato da Loredana Valente
22 Giugno, 2020
La nostra è una storia triste di MANCANZA DI COMUNICAZIONE tra medici e familiari.
Mia madre è arrivata al reparto con un grave versamento pleurico ed è stata ricoverata per ben 12 giorni, per poi essere dimessa con un versamento pleurico maggiore di quello in entrata. Ho dovuto fare pronto soccorso a Putignano, poi visita a pagamento a bari per poi essere finalmente liberata dal versamento nell'ospedale Mater Dei.
8 giorni fa le viene somministrata una chemioterapia al Miulli e 3 giorni fa è morta, per infarto causato da un ciclo chemioterapico scelto senza alcun esame e colloquio con i familiari e in accordo con gli altri colleghi che la seguivano precedentemente.
Un grazie speciale solo ai dott. NETTIS e ANZELMO che l'hanno seguita per ben 4 anni e non hanno potuto far nulla in quei giorni perché lontani dal reparto .
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