Dettagli Recensione

 
Policlinico di Bari
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
4.0

Intervento intestinale in laparoscopia

Mio padre di anni 68 è deceduto a causa di uno shock settico dopo intervento intestinale in laparoscopia. Prospettato dal chirurgo come un semplice intervento con una degenza post operatoria di massimo 7 giorni, le condizioni di salute di mio padre un giorno dopo l'intervento sono peggiorate, e i medici si sono decisi ad intervenire solo dopo 48 ore, quando il paziente era ormai in shock settico e in fin di vita. Dopo 7 giorni in terapia intensiva e dopo avere subìto altri due interventi, è deceduto.

Patologia trattata
Displasia intestinale.

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Inviato da Rosalia De Liso
12 Febbraio, 2017
Mio padre è morto per una neoplasia pancreatica di cui nessuno ha avuto la compiacenza di delucidarci. Proprio il prof. Palasciano lo ha operato allo stomaco in laparoscopia per una occlusione, definendo "ulcera" quello che invece era un cancro nella fase iniziale. Ci ha illusi scongiurando un male peggiore e anche quando ci siamo recati da lui per una consulenza privata, ci ha rassicurati, prescrivendo un antibiotico e un antimicotico. A distanza di 9 giorni mio padre era in fase di pancreatite acuta con riversamento di ittero. Dopo aver consultato un altro primario gastroenterologo, abbiamo cominciato a renderci conto della gravità. A quel punto siamo tornati nel suo reparto e lui ci ha detto che mio padre stava morendo... avrebbe vissuto massimo due mesi e che non poteva intervenire chirurgicamente e che "a 80 anni ormai aveva vissuto la sua vita". Da quel momento è cominciato il nostro calvario e ci siamo resi conto che il personale medico non era un grado di aiutarlo in nessun modo e c'era una sorta di indifferenza verso l'ammalato dal punto di vista umano.. Nessuno passava al mattino con una parola di conforto e se noi parenti non eravamo lì era abbandonato. Non parliamo poi dell'arroganza, presunzione e maleducazione di un medico dell'equipe che sbraitava per tutto il reparto. Ci siamo sentiti completamente abbandonati e senza farsi tanti scrupoli il primario è andato in ferie delegando un collega di dimettere mio padre, senza avere con i parenti un confronto e lasciandoci allo sbaraglio. Mio padre non c'é più e nessuno può cambiare gli eventi ma, se solo la diagnosi fosse arrivata prima, avremmo tentato l'intervento perché quando l'abbiamo ricoverato stava ancora bene e in forze. Questo é ciò che mi tormenta.. essermi fidata di una diagnosi superficiale che ci ha fatto perdere del tempo tanto prezioso. Il mio triste racconto vuole essere da monito per coloro che potrebbero trovarsi nella stessa situazione. Non fermatevi, la vita é importante a tutte le età.
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