Dettagli Recensione

 
Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
4.0

Mai più partorirò al Papa Giovanni

Ho partorito l'anno scorso, dopo 14 ore di travaglio. Arrivata alle 3.00 di notte, veniamo accolti da un'infermiera poco sorridente che inizia il mio monitoraggio. Alle 6.00 circa mi mandano in sala parto, con dilatazione di 5 cm. Ho cambiato ben 3 ostetriche, in quanto la mia bambina aveva deciso di girarsi con la testolina ed il travaglio si è protratto più di quanto si fosse inizialmente sperato. La seconda ostetrica poco epatica non mi è stata di grande aiuto, ma grazie al cielo nel primo pomeriggio è arrivato il mio angelo, l'ostetrica Giulia Gamba, che, con dolcezza e competenza, mi ha salvato da una, a dir loro, ipotetica ventosa. E già qui mi chiedo perché non ricorrere al cesareo, visto che tra ossitocina e dosi da cavallo (a detta loro) di epidurale totalmente inutile, pensavo che sarei morta dal dolore. Ne approfitto per dire anche che chi mi ha fatto la puntura di epidurale aveva dei modi molto poco carini: io mi dimenavo dal dolore e facevo naturalmente il possibile, per quanto in mio potere, per stare ferma e lei mi diceva "se non sta ferma non gliela faccio!"...
Nota di merito invece alla sua sostituta del cambio successivo, che mi ha presa a cuore e mi faceva forza, venendo a controllare ripetutamente la mia condizione.

Passiamo alla degenza: 5 giorni di inferno tra ostetriche rigide; infermiere che ti rimproveravano anche con uno sguardo, facendoti sentire fuori posto, e personale del nido, che, tranne qualche eccezione, fa più male che bene, con pareri discordanti tra di loro, ad una mamma alle prime armi, psicologicamente molto provata.
Inoltre non c'è alcuna comunicazione con noi mamme: pediatri/e e medici che prendono decisioni senza avvisarti. Un giorno mi arriva in camera in latte artificiale per la mia bambina, senza che mi fosse stato preannunciato, come se io come persona e mamma non fossi esistita.
Poi, un giorno mi dicevano vedrai che oggi vi dimettono e senza nemmeno aggiornarmi sulla mia situazione mi ritrovavo la sera ancora lì, in attesa magari di un riscontro da parte dei medici.

Non parliamo poi del cibo: in pieno Covid non c'era scelta (solo il 5 giorno hanno ripristinato le alternative), quello c'era e quello si mangiava, tra l'altro con tanto di avviso da parte del personale che dopo mezz'ora avrebbero ritirato tutto (come se ci si divertisse a perdere del tempo a mangiare, sole, con un neonato). Manca anche una macchinetta al piano, quindi col neonato bisogna spostarsi anche solo per prendere un the caldo. Ah sì di pomeriggio lo portano. Solo quello
Colazione idem: devi rimetterti in forze con una bevanda, due fette biscottate/due biscotti e una porzione di marmellata. Ma del resto per loro non hai partorito: sei al Grand hotel!
Avendo cambiato tre compagne di stanza, ammetto che alcune persone non sono ordinate e, come in tutti i luoghi, c'è chi si comporta meglio o peggio, ma questo è un reparto particolare e da un punto di vista psicologico si è molto fragili. Ci vorrebbe più tatto ed educazione da parte di tutti.

Patologia trattata
Parto naturale.

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