Dettagli Recensione
GLAUCOMA SCOMPENSATO
Ho voluto scrivere questa recensione perché serva da aiuto a tutte quelle persone che presentano il mio stesso problema e quindi indirizzarle da subito presso una struttura adeguata e persone competenti e professionali.
Premetto che sono un ragazzo di 32 anni con alle spalle già problemi ad entrambi gli occhi, infatti già in età adolescenziale ho subìto due interventi di cataratta.
Fino a dicembre 2013 nessun'altra patologia grave, solamente controlli di routine presso il mio oculistica di fiducia.
In tal data mi veniva riscontrato un problema di glaucoma scompensato in occhio destro (ipertono) con pressione superiore ai 30; quindi il mio oculistica mi consiglia l'intervento di trabeculectomia presso la struttura dove esercita. Io, non essendo competente e fidandomi, decido di farmi operare anche perché il tutto viene eseguito in anestesia locale e mi viene presentato come un intervento di routine con buoni risultati e poche controindicazioni; da lì in poi invece comincia il mio calvario.
Tralascio alcuni particolari, ma sono disponibile a dare qualsiasi spiegazione a chiunque ne voglia, anche privatamente alla mia casella e-mail personale.
Entro in clinica (per serietà e correttezza non faccio nomi o riferimenti) il 2 gennaio 2014 e subisco l'intervento il 9 gennaio; vengo dimesso dopo pochi giorni con ottimi risultati e mi viene addirittura detto che non ho restrizioni su cosa fare o no, ma dopo una settimana comincia il declino.
Dapprima mi viene diagnostico un problema di ipotono e successivamente la formazione di una bozza cistica che, a parere del chirurgo, in un soggetto giovane la cicatrizzazione è più veloce e quindi questo inconveniente poteva capitare... Da lì in poi ogni settimana devo tornare presso il centro e fare una seduta in cui viene eseguita come procedura il needling (sostanzialmente bucare con un ago da insulina la bozza).
Dopo 3 settimane, precisamente il 26 febbraio, sono costretto mio malgrado a rifare l'intervento per la rimozione della bozza.
Forza e coraggio, decido di rifarlo con sacrificio mio dal punto di vista fisico e dei miei famigliari (mio padre, mia moglie che oltre a me deve lavorare e badare ad una bambina di quasi due anni) che subiscono indirettamente la situazione.
Anche qui stessa prassi, intervento pero più doloroso e più lungo, non solo: alla fine dell'operazione per qualche ora non vedo più dall'occhio e la cosa mi spaventa.
Dopo qualche ora la vista comincia a tornare e mi tranquillizzo, ma al momento della dimissione il quadro ritorna negativo, questa volta a causa della pressione oculare elevata (oltre i 30) l'iride si è inserita nel foro realizzato per lo sfogo dell'umore acqueo.
La pazienza comincia a scappare e, dopo successivi controlli e tentativi vani con i colliri, il chirurgo mi riprospetta un ulteriore intervento di ciclofotocoagulazione; a questo punto temporeggio per riflettere ed informarmi bene di cosa si tratti e a cosa vado incontro.
Da qui la mia parentesi positiva, vengo a conoscenza del Prof. Stefano Gandolfi, che mi visita presso il suo ambulatorio nell'Ospedale di Parma.
Mi riceve insieme a mia moglie e mio padre, ci fa accomodare e mi fa parlare del mio problema, dopodiché mi visita e alla fine mi consiglia l'intervento anche lui, non solo: di lasciar perdere l'intervento che mi hanno proposto presso l'altra clinica e, soprattutto, mi incoraggia e tranquillizza dicendomi che in un soggetto giovane quale sono non bisogna andare per tentativi, ma risolvere il problema.
A fine visita spetta a me la decisione finale, la nostra impressione però è di una persona che ti mette a proprio agio, che nonostante sia un Professore è di un'umiltà incredibile, competente, schietto, professionalmente preparato come nessun altro abbia visto e scrupoloso che non lascia nulla al caso, ma valuta e descrive tutti i pro e i contro.
Convinto senza alcun dubbio, il 19 marzo 2014 mi sottopongo all'intervento in anestesia generale, che prevede l'installazione della valvola di Ahmed.
Il 21 marzo vengo dimesso da lui direttamente e la sera stessa dell'intervento alla 21.30 lui personalmente mi visita.
L'intervento è finalmente ok e il decorso procede bene, dopo una settimana la pressione è 9-10, dopo 15 giorni va a 14 e dopo 3 settimane è 12. Io ritorno finalmente alla mia vita normale (poter guidare, poter prendere in braccio mia figlia che non aspetta altro che giocare con il suo papà, tutte attività semplici e banali ma che non facevano più parte della mia quotidianità).
Ogni visita è positiva, finalmente buone notizie, si esce sempre con il sorriso sulla bocca sia per l'esito della visita, sia per la sua ironia e simpatia, oltre alla sua dialettica coinvolgente e la sua enorme cultura generale.
Le ultime righe sono state un trionfo di elogi, però credetemi, se non avessi trovato il Prof. Gandolfi non so se avrei risolto il mio problema, per cui mi sento di ringraziarlo attraverso queste parole e perché mi ha restituito il sorriso e quindi mai più complimento è sprecato.
In conclusione, una segnalazione va anche al reparto di Oculistica del Prof. Gandolfi, che è formato da persone altamente qualificate, disponibili e preparate; va segnalato anche l'aspetto igienico sanitario, la luminosità e lo spazio della camera e dei servizi.
Commenti
Un saluto, Raffaele.
Grazie,
Giovanna Acerbi
La ringrazio in anticipo.
Saluti.
Il prof. GANDOLFI è il numero uno in assoluto.
Auguri.
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