Dettagli Recensione

 
Ospedale di Parma
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
4.0

ti operi per non perdere la vista, ma la perdi

Ho effettuato il viaggio della speranza dal sud, con i costi e i sacrifici che ne conseguono per affidarmi ad un Professore.
Ho scelto l'Ospedale Maggiore di Parma. Mi sono operata di glaucoma occhio sinistro nel 2010, vedevo 10/10 e ora vedo 3/10 con una visione scadentissima, vedo e leggo solo dall'occhio destro.
Il professore rimprovera noi pazienti operati che firmiamo la liberatoria ma non leggiamo i rischi che l'intervento comporta. Le mie domande a nulla sono servite, per capire cosa sia veramente successo. Ora non ricevo neanche più risposte alle e-mail che invio.
Anche io ho riscontrato molta superficialità e supponenza e sicuramente non ritornerò più in questo reparto.
Sono disperata, vedo solo da un occhio, anch'esso malato glaucoma, e temo il peggio.

Patologia trattata
Glaucoma.

Commenti

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Inviato da Prof. Stefano Gandolfi
13 Ottobre, 2011
Premesso che trovo rivoltante il mettere alla berlina professionalità e competenze in modo semi-anonimo (è una ottima anticamera per spingere noi medici a praticare medicina difensiva e abbandonare i pazienti piu’ gravi al loro destino), non posso esimermi da commentare quanto riportato dalla “cettina”: se la signora fosse corretta (ma a quanto pare non lo è) dovrebbe dire che (a) i suoi due occhi presentavano una miopia degenerativa bilaterale di quasi 10 diottrie associata ad un glaucoma terminale, sempre bilaterale, scompensato (pertanto erano avviati alla rapida cecità); (b) che già altre equipe si erano cimentate (fallendo) nell’operare il glaucoma nell’occhio destro; (c) che dopo interventi tutt’altro che di routine (per spiegarci, asportazione contemporanea della cataratta con impianto di lentina intraoculare tale da correggere la miopia e impianto di protesi valvolare in occhio destro, trabeculectomia in occhio sinistro) , il glaucoma è stato fermato in entrambi gli occhi senzsa ulteriore necessità di somministrare terapia medica, e la vista ha recuperato a 10/10 in occhio destro, mentre aveva recuperato a 9-10/10 anche nell’occhio sinistro, prima che la paziente incappasse in un episodio di microtrombosi venosa retinica, con conseguente calo della vista non resuperabile. Ora, le cose buone riusciamo a farle, anche quelle difficili riusciamo a farle, ma i miracoli no, non siamo attrezzati. La signora “cettina”, peraltro, ha sempre avuto una disponibilità nel sottoscritto anche attraverso l’uso di canali di comunicazione privilegiati e poco convenzionali (leggi e-mail, sms e quant’altro). Come si vede, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e, mi si passi l’aforisma, non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.
In risposta ad un earlier comment

Inviato da Tiziana
28 Febbraio, 2016
Il fatto che sia stata data risposta a questa recensione, fa di Lei dottore un UOMO e per questo mi affiderei nelle sue mani. Troppi medici si sentono dei e dall'alto del loro "olimpo" non avrebbero mai risposto. Anche se avesse sbagliato (non credo sia accaduto), preoccuparsi di rispondere e spiegare per tutti gli altri pazienti che potranno leggere ed avere bisogno di aiuto è molto umano ed oggi trovare umanità è cosa così ben rara, che contraddistingue certamente l'eccellenza!
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