Dettagli Recensione

 
Ospedale Policlinico Agostino Gemelli di Roma
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Aneurismectomia con bypass aorto-renale

Nel mese di gennaio 2022 sono stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per un grosso aneurisma (3 cm.) all’arteria renale sinistra.
Ho scoperto di avere questa pericolosa patologia nel 2018. Già allora le dimensioni dell’aneurisma erano considerate “al limite”, tuttavia alcuni chirurghi vascolari di altri ospedali non se la sentivano di intervenire (l’operazione era considerata da loro troppo complicata), altri propendevano per tenere sotto controllo l’evoluzione dell’aneurisma, in attesa di un intervento che, sapevo, sarebbe stato invasivo e ad alto rischio, tanto più che purtroppo ho un solo rene fin dalla nascita.
All’ultima TAC di controllo (novembre 2021) l’aneurisma risultava ulteriormente cresciuto, per questo ho iniziato la ricerca di un reparto di chirurgia vascolare (e soprattutto un chirurgo) che avrebbe potuto affrontare e risolvere il mio problema.
Proprio qui su QSalute ho letto la recensione di una paziente che era stata operata presso il policlinico Gemelli per un problema simile, brillantemente risolto.
Per questo ho deciso di prenotare una visita (dicembre 2021) con il Prof. Tshomba (direttore del reparto di chirurgia vascolare) durante la quale ho potuto conoscere un giovane e preparatissimo chirurgo il quale, in modo fermo e chiaro, mi ha esposto i rischi che correvo qualora avessi ulteriormente temporeggiato (e, vista la mia ancora giovane età, ciò sarebbe stato alquanto irrazionale) rispetto a un intervento lungo e complesso, che comunque presentava delle incognite e dei rischi non trascurabili (il più grave: la perdita del mio unico rene).
Assieme al validissimo Prof. Jacopo Romagnoli,che al Gemelli si occupa di trapianti renali, in un successivo incontro via web il Prof. Tshomba mi ha descritto l’intervento, che avrebbe forse previsto l’espianto del rene e la ricostruzione su banco delle arterie colpite da aneurisma (una procedura sicuramente “comoda” per i chirurghi ma maggiormente invasiva per il paziente) attraverso l’utilizzo di un bypass ricavato dalla vena safena prelevata dalla mia gamba. I due professori tuttavia avrebbero prioritariamente provato ad operare in situ, ovvero non espiantando il rene per poi reimpiantarlo in fossa iliaca, ma lasciandolo in sede.
Dopo un intervento durato circa 7 ore mi sono svegliato in terapia intensiva (cosa normale in caso di interventi così lunghi) in piena notte, per poi essere trasferito in reparto il giorno seguente.
L’intervento poteva dirsi riuscito: l’aneurisma è stato eliminato senza espiantare il rene, il quale ha conservato la sua funzionalità, pur se una sua piccola parte è stata sacrificata in sede operatoria in quanto è risultato impossibile ricostruire un piccolo ramo dell’arteria malata.
Dopo un ricovero di una settimana sono stato dimesso.
Ho descritto (seppur sommariamente) le mie vicende per dare la possibilità a chi purtroppo dovesse, un giorno, trovarsi ad avere questa rara patologia di valutare l’opportunità di rivolgersi e affidarsi con piena fiducia al Prof. Tshomba, che ringrazio di cuore per la sua professionalità e grande umanità. Il mio ringraziamento va anche al Prof. Romagnoli (ugualmente professionale e disponibile), al dott. Donati e agli infermieri che hanno partecipato all’intervento, ai giovani medici, pieni di entusiasmo, che lavorano in reparto, agli infermieri (tutti gentili e attenti) e agli OSS che mi hanno assistito con premura nei giorni di degenza.

Patologia trattata
Aneurisma dell'arteria renale.

Commenti

 
 
Per Ordine