Dettagli Recensione

 
Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Delusa dal reparto

Ogni medico ha la sua opinione, e non è detto che sia coerente con sè stesso: per esempio può dirti che non è proprio necessario fare una Tac la mattina, e farla eseguire tre ore dopo, senza che nulla di veramente significativo sia sopravvenuto. Oppure, letta la Tac, può essere convinto che ci sia una polmonite al mattino, e nel pomeriggio forse una bronchite ("ma seria però, e comunque le curiamo entrambe nello stesso modo")...
Una menzione a parte va agli infermieri, che ti rispondono sempre che non è di loro competenza, che non è colpa loro, che hanno troppo da fare... In compenso sono dei grandi amiconi, danno a tutti del tu e il loro senso di rispetto per il paziente anziano si concretizza in un "e daje nonno, che ce fai fa tutto a noi, e tirete un po' su".
Ma guai a ricordare che il paziente è un paziente bisognoso di cure e rispetto e che non è il nonno di nessuno di loro: rifiutare tanta familiarità significa sentirsi apostrofare con un "ammazza le arie, guarda che ce succede a fa' un po' de bene"..

Patologia trattata
Bronchite o polmonite (i medici ci hanno fornito una volta l'una, una volta l'altra ipotesi) in paziente ottantaquattrenne.

Commenti

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Inviato da Rita
11 Marzo, 2015
Mio padre all'età di 79 anni è entrato per una anemia ingravescente. Pur nella sua complessità patologica, era ben seguito da medici privati e, dagli accertamenti fatti in ospedale, mi si diceva che le sue patologie, nella loro delicatezza, risultavano stabili e che a seguito della trasfusione l'emoglobina era arrivata a livelli accettabili, ma che era opportuno proseguire gli accertamenti per stabilire la causa. Stavamo aspettando l'esito delle ultime analisi con la speranza di riportarcelo a casa quanto prima. Io e lui passavamo parecchio tempo al telefono la notte perché non riusciva a dormire. Una notte mi ha chiamata dicendomi che si sentiva male. Gli ho detto di farsi misurare la pressione in quanto cardiopatico. Dopo dieci minuti l'ho richiamato per sapere come andava, ma mi ha risposto che l'infermiera gli aveva detto che era solo agitato. Le ultime parole di papà al telefono sono state: mi sento scoppiare ed ho tanto freddo. L'ho richiamato ancora ma nessuna risposta. Non ho insistito pensando che si fosse addormentato, altrimenti, mi sono detta, le infermiere mi avrebbero chiamata se fosse stato male. Dopo circa due ore mi ha chiamata il reparto ed una voce femminile rammaricata mi ha detto suo padre si è "aggravato tantissimo". Mio padre è morto da solo senza poter stringere la mia mano.
Grazie ai medici per la cortesia e celerità con cui hanno portato avanti le ricerche nonostante tutto.
Un esame di coscienza, invece, a chi ha consentito il passaggio dalla vita alla morte del mio caro papà senza di me.
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