Dettagli Recensione

 
Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Considerazioni e ringraziamenti

Sono Giovanni, scrivo dalla Calabria e il percorso che mi ha portato ad affidarmi alle cure del Prof. D’Elia, nasce da un aumento costante del Psa, finchè quando superò la soglia del 4% i medici decisero che era arrivato il momento di sottopormi a biopsia, il cui esito per me fu una doccia fredda ossia “adenoma carcinoma prostatico con gleason 8”. Andai nel panico e l’unica cosa per me certa era che ,volevo che il mio intervento, fosse eseguito con chirurgia robotica, per ridurre al minimo ogni eventuale complicanza.
Iniziai così a documentarmi su internet e grazie a questo sito venni a conoscenza dell’ Unità di Urologia 2 del San Giovanni Addolorata diretto dal Prof. D’Elia .
Lessi i commenti lasciati sul forum, il curriculum del Prof. , guardai un video in cui spiegava le modalità di esecuzione dell’intervento e colpito dalla sua voce e dal suo sorriso decido di contattarlo per fissare una visita .
Prenoto l’aereo e il 22 maggio, arrivo con mio fratello a Roma per la visita.
Il Prof. D’Elia ci riceve, esamina la documentazione, mi ascolta, mi sottopone ad una accurata visita e mi informa dei pro e dei contro dell’intervento che dovrà essere eseguito. La paura era tanta ma il fatto che tutto ciò mi veniva sviscerato con il sorriso, mi permise di lasciare l’ospedale molto rilassato e tranquillo.
Il 3 giugno vengo chiamato per la pre-ospedalizzazione ed anche in questa circostanza rimango contento per l’ organizzazione e la cordialità dell’equipe medica che si prende cura di me. Alle 11 avevo completato la visita, pronto a rientrare in Calabria.
Dopo pochi giorni vengo contattato dalla caposala dell’ urologia che mi comunica: giorno e orario del ricovero,dell’intervento e delle dimissioni con relativo orario, in modo da poter prenotare tutti gli aerei.
I giorni che mi separavano dall’intervento sembravano infiniti, le ore non trascorrevano mai e mi sentivo un condannato a morte finchè arrivò il fatidico giorno.
Giorno 26 giugno alle ore 20, mi presento al reparto per effettuare il ricovero, ero spaventato e molto teso ma GRAZIE sia al sorriso e al garbo con cui mi accoglie Elena e sia a Claudio sempre pronto a distrarti con le sue battute che vorrei ribattezzare il reparto come quello “del sorriso e della profonda umanità” .
La notte in reparto è stata infinita, da un lato non vedevo l’ora che arrivasse l’alba per effettuare immediatamente l’intervento ma dall’altra parte avevo il timore che qualcosa potesse andare male … ed ecco che arrivò il nuovo giorno e l’infermiera Rosa mi iniziò a preparare per l’intervento.
Eccellenti sono stati gli anestesisti, di cui non conosco il nome, che senza accorgermene, nel mentre mi facevano parlare e scherzare, mi addormentarono ed infatti mi risvegliai, come se l’intervento non ci fosse mai stato, continuando a parlare con loro.
Venni riportato in reparto dalla sorridente Sonia e dopo poco venne a trovarmi nella stanza il Prof. D’Elia, comunicandomi che l’ operazione era perfettamente riuscita.
Se da un lato tirai un sospiro do sollievo, dall’altra parte ero consapevole che da lì iniziava per me un nuovo percorso.
Stare a letto non mi è mai piaciuto, immaginate come mi potevo sentire dopo l’intervento.
In questa fase, si presero cura di me e del mio compagno di stanza Elena e Giovanni , comparivano ,senza essere chiamati ogni 40 minuti, a controllare come stavamo e ad aiutarci. Io li definirei “gli angeli custodi della notte”, perché per tutta la notte, senza far rumore, senza accendere la luce per non disturbare e sempre con il sorriso sulla bocca, si presero cura di me e del mio compagno di stanza con quell’innata umanità che contraddistingue il reparto di Urologia del Prof. D’Elia. Nonostante la cura di Elena e Giovanni, non vedevo l’ora che finisse la notte per potermi alzare dal letto e così il giorno dopo l’intervento mi alzai, iniziai a camminare e se non fosse stato per “il catetere vescicale” che avevo e che ho dovuto portare per una settimana, era come se non avessi mai subito un intervento in quanto non percepivo alcun fastidio.
L’interesse del Prof. D’Elia verso i suoi pazienti non termina con l’operazione anzi non smette mai di esserci e così nel mentre passeggiavo per il corridoio del reparto, l’infermiera mi passa al telefono il Prof., che voleva accertarsi di come stessi e questo ulteriore gesto di cordialità , attutiva il mio malessere interiore.
La terza notte in reparto passa velocemente ed arriva per me l’ora delle dimissioni.
All’ alba , sorprendendomi, vengono a salutarmi, dopo aver finito il loro turno Elena e Giovanni e in attesa dell’ora delle dimissioni vengo accudito amorevolmente da Rosa, Claudio e dal simpaticone di Felice, che con il suo buon umore riesce a trasmettere tanta gioia anche a noi pazienti.
Alle 12 lascio il reparto, non prima di aver abbracciato Rosa, Claudio e Felice … un abbraccio esteso a tutto il reparto di Urologia del Prof. D’Elia che si è preso cura di me con amore, dedizione e cordialità. Certo è il loro lavoro ma non tutti lo svolgono con cotanta passione e umanità.
Il 29 sera ero finalmente a casa.
Dopo una settimana dall’intervento ho tolto il catetere vescicale e dopo 10 giorni, mi ha telefonato il Prof. D’Elia, che voleva accertarsi di come stessi e che mi ha voluto riferire personalmente i risultati dell’esame istologico effettuato dicendomi “prenda una bottiglia di spumante e festeggi con la sua famiglia … è guarito”.
Non potete capire la mia gioia anche se essendo scaramantico e un po’ pessimista di mio, ho sempre paura che possa ripresentarsi il peggio.
Ho voluto raccontare la mia storia, la storia di un uomo come tanti, per cercare di esser di aiuto a chi un giorno malauguratamente dovesse scoprire di avere un adenoma carcinoma prostatico e non sappia a chi rivolgersi … Sappiate che a Roma al San Giovanni Addolorata Urologia 2 esiste un reparto unico per bravura e umanità , diretto da una persona, il Prof. D’Elia che sa unire le sue altissime doti professionale a rare doti umane.
Grazie a Voi Tutti e in primis a lei Prof. D’Elia … anche se un grazie è forse poco!!!
Gioia tauro 9 luglio 2014

Patologia trattata
Prostatectomia radicale col robot da vinci per adenocarcinoma.

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