Dettagli Recensione

 
Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

PREVENZIONE + ALTA PROFESSIONALITÀ = QUALITA'

Ad ottobre dello scorso anno, vista l’età (54), ho chiesto al medico di famiglia di prescrivermi tutti i controlli necessari per verificare l’eventuale insorgenza di patologie oncologiche, con particolare attenzione alla prostata. Non vi era alcuna ragione particolare per farli, solo l’idea che prevenire è sempre meglio che correre ai ripari quando i danni sono stati già fatti. Per farla breve, dopo cinque mesi e in totale assenza di sintomi, mi viene diagnosticato un adenocarcinoma prostatico localizzato.
È strano sapere di essere affetto da una patologia seria e al tempo stesso stare bene. Comunque, sia pure senza particolare urgenza, si pone il problema dell’intervento: dove, con quale tecnica, da chi e con quali garanzie. Un conoscente che ha avuto più o meno lo stesso problema mi parla della sua esperienza in termini tanto sereni e distesi da convincermi a farmi visitare dal dr. Gianluca D’Elia, che all’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma opera con tecniche di chirurgia mininvasiva robotica.
In effetti, fin dalla prima visita s’instaura un rapporto di estrema fiducia. Mi viene spiegato per filo e per segno il mio stato attuale, in cosa consiste l’intervento, la durata dello stesso, i tempi di degenza – circa cinque giorni – e quale saranno le mie condizioni dopo l’intervento.
Dopo circa due settimane mi viene comunicata la data del ricovero, 26 maggio 2011, per essere operato il giorno successivo.
Nel reparto regna l’ordine, la pulizia e il silenzio; vengo accolto (il termine è corretto e appropriato anche se è insolito utilizzarlo per una struttura ospedaliera) con cordialità e messo a mio agio. In poco tempo vengono svolte tutte le pratiche per il ricovero e gli accertamenti clinici richiesti dall’intervento e in poco più di un’ora vengo accompagnato nella stanza, a due letti e con il bagno interno, ma tutte le stanze hanno le stesse caratteristiche.
La mattina dopo vengo operato e al risveglio dall’anestesia tutto sommato mi sento abbastanza bene; la notte trascorre senza particolari problemi. La mattina dopo vengo invitato a muovere i primi passi e da quel momento comincio a passeggiare lungo il corridoio del reparto ad intervalli sempre più lunghi, prima dieci minuti, poi quindici, poi venti e alla sera scendo in Cappella per la Messa.
Lunedì 30 maggio, al termine di un brevissimo periodo di degenza caratterizzato dalla cortesia, dall’attenzione e dalla dedizione di TUTTO il personale del Reparto, incluso quello addetto alla pulizia, vengo dimesso e, sia pure con l’impiccio del catetere, riprendo una vita quasi normale; per venerdì 3 giugno è fissata la visita di controllo al termine della quale mi verrà tolto il catetere. Nei giorni seguenti esco, vado a cinema, faccio lunghe passeggiate, cioè tutto sembro tranne uno che è stato operato da pochi giorni di prostatectomia radicale.
Dopo la rimozione del catetere, sarei dovuto andare incontro ad un periodo di riabilitazione per il quale era consigliato l’uso di indumenti intimi “assorbenti” ed è facilmente comprensibile il disagio che questa situazione può provocare soprattutto a livello psicologico. A distanza di dieci giorni dall’intervento non faccio più uso di alcun accorgimento, salvo la puntuale ginnastica riabilitativa suggeritami all’atto delle dimissioni.
Oggi guardo al futuro con serenità, cosciente di essere stato “fortunato” perché senza una diagnosi precoce del tumore sicuramente il decorso sarebbe stato diverso, ma sono anche grato a chi è stato capace di far apparire quasi ordinario qualcosa che fino a pochissimo tempo fa segnava pesantemente la vita di un uomo. Grazie, perché per far questo ci vuole, oltre la capacità professionale, anche tanta dedizione.

Patologia trattata
Adenocarcinoma prostatico localizzato.

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da monica ris
07 Luglio, 2011
questa dovrebbe essere la norma per quello che deve essere un ospedale.
mi asscio all'elogio che ha fatto, BRAVI.
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