Dettagli Recensione

 
Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Urologia 2: eccellenza.

Da oltre 35 anni soffro di calcolosi renale e, tale patologia, nel tempo, replicandosi con estrema frequenza, ha causato conseguenze molte serie quali, ad esempio, idronefrosi, dilatazione e blocco delle vie escretrici, etc.. Così, 28 anni orsono, mi sono dovuta sottoporre ad un complesso intervento chirurgico che purtroppo ha innescato una serie infinita di complicanze. Nel 2009 inoltre, mi è stata riscontrata anche una neoplasia vescicale che ha comportato una moltitudine di operazioni a catena. Terrorizzata da ciò che avevo sempre sentito dire a proposito del bassissimo livello delle prestazioni nelle strutture pubbliche italiane, mi sono rivolta alle più prestigiose case di cura private romane, quelle che notoriamente rappresentano l’eccellenza in campo medico e chirurgico.
Queste convinzioni si sono ahimé confermate ed esasperate quando il 6 giugno u.s. mi sono dovuta precipitare al pronto soccorso più vicino alla mia abitazione, ovvero all’ospedale San Giovanni, in preda ad una violentissima colica renale. Dopo qualche ora di attesa, mi hanno fatto i primi accertamenti di P.S. per poi finire al reparto Terapia d’urgenza – Breve Osservazione. La mia lettiga, stretta e rotta, è stata posta lungo un corridoio e lì è rimasta per sei lunghissimi giorni. Risparmio i dettagli penosi di questa assurda e scioccante degenza in cui non sono stata certo trattata secondo le regole più elementari di assistenza, dignità e rispetto per la riservatezza. Le uniche costanti: rozzezza, insensibilità, menefreghismo. Sono ancora sbigottita ed indignata per quelle sei notti drammatiche, allucinanti e senza sonno trascorse in mezzo ad un brulichio senza fine di persone, carrelli, altre lettighe etc. e senza che la luce potesse essere spenta quasi mai. Un trauma senza fine, una ferita ancora aperta, una collera irriducibile..... Poi, il miracolo! Sono stata trasferita ad Urologia 2 – direttore dott. Gianluca D’Elia. Non credevo ad i miei occhi: ambienti nuovi e puliti, stanze climatizzate a due posti con letti comodissimi, dotati perfino di mini televisore personale a scheda. I locali non sono tristi ma colorati e sistemati con gusto e cura dei particolari. La sala d’attesa, ad esempio, climatizzata anch’essa, ha molti quadri alle pareti, comodi tavoli e sedie, libri di piacevole ma anche colta lettura, televisione, materiale vario di divulgazione scientifica, macchina per la distribuzione gratuita di acqua fresca ed altro ancora.
Durante la mia permanenza, inoltre, sono stata testimone dell’inaugurazione di una iniziativa veramente encomiabile ed unica, ovvero sono stati messi a disposizione degli utenti tanti mini-libri di piccolissimo formato e leggibili in pochi minuti: un progetto finalizzato a trasformare l’attesa di pazienti e parenti in una pausa dilettevole all’insegna dello svago e della piacevolezza. Anche lo spirito del fruitore è trattato con sensibilità e partecipazione dalle premurose cure del dott. D’Elia il cui comportamento va ben oltre il suo ruolo istituzionale. In 9 giorni di permanenza nel suo reparto sono stata oggetto di solerti attenzioni sempre elargite con competenza, gentilezza e cordialità, e senza che nessuno abbia mai lesinato un consiglio o un sorriso.
I degenti sottoposti ad intervento sono usciti senza traumi dalla loro esperienza operatoria, forse grazie anche alla chirurgia robotica, meno invasiva e più precisa, che evita le grandi incisioni facendo uso di telecamera e di sottili strumenti chirurgici. Una tecnica d’avanguardia, dunque, usata dal dott. D’Elia e dalla sua equipe con vera perizia e talento.
Ringrazio tutti, dunque, dal primario ai suoi collaboratori di ogni livello, che formano solidalmente un gruppo armonioso e consonante, come mai ho avuto modo di sperimentare prima, neanche in quelle famose e rinomate cliniche private cui accennavo all’inizio del mio scritto. E’ per tale motivo che, a settembre, per il mio programmato intervento non tornerò presso di loro ma ad Urologia 2 dove ho trovato competenza, affidabilità ed alte tecnologie avanguardistiche. Per quanto ho avuto modo di constatare in prima persona, mi chiedo come sia possibile che, nell’ambito di una medesima struttura ospedaliera, possano esistere due realtà così diverse, additittura opposte, l’una tanto orribile e devastante per promiscuità, arretratezza, degrado e brutalità, l’altra un vero e proprio fiore all’occhiello della sanità pubblica in Italia, perfetta sotto ogni punto di vista. La risposta è ovvia ed è da ricercarsi nella figura straordinaria del dott. D’Elia, a favore del quale vorrei spendere ancora qualche parola. In generale, un medico specialista non ha occhi che per la sua settoriale competenza: una sorta di miopia professionale lo relega alla visione esclusiva o prevalente dell’organo che deve curare. Lui però, non è così: non vede solo un rene, un uretere, una vescica, etc. ma l’uomo nella sua totalità e complessità. Con sensibile partecipazione ed empatia gli dona un sorriso, una stretta di mano, un libro, un ambiente confortevole e piacevole per alleviare le sofferenze, allargando in tal modo le sue specifiche competenze con vero e raro atteggiamento olistico, ovvero quell’approccio integrato e illuminato che contraddistingue solo i “grandi”.
Ancora grazie.

Patologia trattata
Idronefrosi.

Commenti

 
 
Per Ordine