Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Milano
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
1.0

RM PER CARCINOMA MAMMELLA BILATERALE NON ESEGUITA!

Oggi mi sono recata allo IEO. La mia recensione sarà lunga, ma sento che è doveroso farla.
La mia storia in breve: paziente oncologica di 32 anni, guarita, con elevata familiarità per k mammella (tutto il ramo della famiglia materna). Non ho fiducia nel sistema sanitario della regione Lombardia, pur essendo originaria dell'hinterland milanese, e con oggi ho avuto riprova del trattamento riservato ai pazienti in questa fantastica Regione!!!
Nel 2019 feci i primi accertamenti a Milano: ecografie su ecografie per un nodulo che io sentivo alla palpazione, ago aspirato negativo. A Roma, dove vivevo, per fortuna incontrai una senologa che mi disse che l'agoaspirato era un esame superato e richiedeva una biopsia, che è risultata positiva. Ho deciso di continuare ad essere seguita a Roma, dove gli oncologi addirittura mi prenotano le visite e gli esami diagnostici!!
Queste premesse per dire già quanto mi fidi per il mio vissuto della sanità lombarda, aggiungendo poi l'esperienza pessima che ho avuto anche per mia madre, che era paziente oncologica a sua volta (non allo IEO, ma ho familiari in cura un po' presso tutti i principali poli oncologici): impossibile prenotare gli esami, minimizzazione dei sintomi nuovi, tanti rimpianti per aver scelto a chi affidarsi...
La mia oncologa sbaglia in una cosa che le ho già fatto notare: dovrebbe farmi ogni volta una relazione nuova. Fatto sta che oggi mi sono presentata allo IEO per eseguire una risonanza bilaterale della mammella (ho le protesi dopo aver subìto una mastectomia bilaterale). Mi chiama una ragazza per entrare ad eseguirla e faccio per spogliarmi, ma mi blocca. La ragazza, che non ho capito se sia un medico, un tecnico radiologo o che altro, dal momento che non si è presentata, si è rifiutata di farmela!!
Ho chiesto delucidazioni e mi ha spiegato che la risonanza nel mio caso è assolutamente inutile, in quanto da LORO protocollo si farebbero solo le ecografie. Mi chiede dunque quando ho fatto l'ultima ecografia, ma non me lo ricordo e sulla relazione non è riportato... Ma ehi, io non faccio il medico, mi affido ad un'ONCOLOGA che stabilisce lei che esami fare e quando, e se la MIA oncologa mi dice che devo fare un'esame, io lo devo fare, punto e basta. In modo molto maleducato la signora rimarca che non è che perchè, cito letteralmente, "L'ONCOLOGO PINCO PALLINO" dice una cosa allora lei è tenuta a seguire le indicazioni di "UN QUALSIASI ONCOLOGO PINCOPALLINO". Io avevo un'impegnativa del medico di base, ma non era quello il problema. Ho provato a spiegare che l'oncologa mi prescrive questa risonanza una volta all'anno anche per vedere lo stato delle protesi, e lei ha ribattuto che si fa un'ecografia prima e solo se emerge qualcosa di dubbio da quest'ultima, allora si procede con la risonanza.
Come ha sottolineato l'operatrice (perché non ho capito chi fosse e con quale titolo mettesse in discussione l'indicazione di uno specialista), lei fa il suo lavoro e la mia oncologa pensa al proprio. Stando così le cose, è bene che ci si attenga alle indicazioni dello specialista e io non è che vado a farmi risonanze per divertimento. Se la mia oncologa reputa obbligatorio fare questo controllo, avrà le sue buone ragioni - che non mi devono necessariamente essere note e che io non devo difendere -, e io lo faccio senza battere ciglio, e non esiste al mondo che una persona presso cui io non sono in cura decide cosa devo fare. Tra l'altro ci ho messo mesi a trovare un buco di prenotazione in tutta la Regione, dal momento che le disponibilità partivano dal 2023!
Salgo su, parlo al telefono con la mia oncologa che mi dice: "può pure riferire che "l'oncologa pincopallina" segue delle linee guida precise e che è un esame che mi serve, tra le altre cose, a valutare lo stato delle protesi".
Torno a parlare nella stanza della risonanza con la stessa ragazza, e per educazione non mi sento di riportarle esattamente quello che mi ha detto l'oncologa, ma a questo punto avrei dovuto usarle lo stesso poco riguardo che ha avuto nei miei confronti. Questa persona insiste a dire che lo stato delle protesi si valuta con l'ecografia, mettendo di nuovo in discussione la prescrizione dello specialista che mi ha in cura. Sopraggiunge una collega più anziana, che almeno aveva dei modi garbati di parlare. A questa collega vengo introdotta con: "Dottoressa, le presento la signora ..xxx..". Mi prendi pure in giro?? Questa che penso di aver capito sia una dottoressa, si trova d'accordo con la ragazza e di fatto decidono di non permettermi di eseguire l'esame.
Sono uscita in lacrime, piena di frustrazione e di ansia per la paura di non riuscire a trovare un altro posto a giro breve, perchè questi controlli sono urgenti a un certo punto, anche se sono una volta all'anno. Non posso permettermi di fare la risonanza nel 2023!!
Sono anche stata nell'ufficio relazioni con il pubblico per un reclamo, ma dovrei compilare un fogliettino... cosa che farò senz'altro, ma sicuramente non sarà risolutiva perché loro possono decidere di rifiutarsi di fare un esame (seriamente?!).
Mi sono espressa pure con troppo garbo, perché sono furente e non mi è mai capitata una roba così. Poi ancora c'è gente che si stupisce del perché io non me la senta di essere presa in carico a Milano, nonostante ormai viva qui e mi costi sacrifici e tempo tornare a Roma.
Trattamento ad un paziente oncologico? 0.
Cordialità? 0.
Oltre il danno, pure la beffa di essere canzonata come se fossi una rompiscatole venuta a lamentarsi dell'unghia dell'alluce, con "le presento la signora...xxx...!!".

Patologia trattata
Carcinoma mammella.

Commenti

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Inviato da Cristiana
30 Mag, 2023
Ma alla fine come hai fatto a farla con urgenza? Mamma mia che storie quando si vuole avere il controllo su tutto.. Esperienza terribile, mi spiace.
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