Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Roma
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Accoglienza pronto soccorso

Ogni qual volta mi sono recata al pronto soccorso, sono stata ricevuta dall’arroganza e dalla maleducazione del personale di tutti i livelli. Anche chiedere le più semplici e basilari informazioni risulta difficile. Saranno anche pochi come quantità di personale, ma con questo non si può giustificare la maleducazione.
Anche lasciare gli indumenti per le persone ricoverata al reparto del PS, sembra una missione impossibile.

Quando volevo stare accanto a mio padre in codice rosso, in seguito deceduto, in quanto giustamente preoccupata, e perché erano le ultime ore della sua vita, in tempi no covid, mi dovevo nascondere. Non ho personalmente trovato compassione nè comprensione. La gentilezza non è pervenuta.

Sottolineo, non è un caso isolato, tutte le volte è stato così.. Penserete "perché non cambia ospedale", ma questo è il più vicino e di ospedali aperti sempre meno ne esistono.
Bagni in condizioni assurde, sporchi maleodoranti e mancanti di ogni cosa, dal sapone alla carta igienica.
Spero vivamente che vi rendiate conto che chi viene da voi vive un momento delicato e di estrema apprensione e forse ricevere un sorriso una risposta educata e gentile, sarebbe la base delle cure.

Patologia trattata
Svariate, da problematiche circolatorie, all’accesso alla ginecologia da parte di parenti stretti, a codici rossi.

Commenti

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Inviato da giovanna
25 Settembre, 2021
Stessa esperienza provata ieri, mia madre ricoverata con il 118 al Sant'Eugenio perchè era uno dei due ospedali che accettavano pazienti. Mi è stato detto che per info sarei dovuta andare al triage e che lì avrei avuto aggiornamenti dal medico. Sono andata dopo 3 ore (perchè certa che avrebbero fatto almeno le analisi), ma dalle 19:00 alle 21:30 ho assistito a una professionalità infermieristica vergognosa. 6-7 infermieri che passavano, si fermavano a chiacchierare, mentre i pazienti erano sempre più nervosi e non riuscivano a fare la "semplice" accettazione, mentre io, in quanto familiare che voleva notizie della madre, scalavo l'ordine di arrivo per priorità di pazienti che, come detto sopra, aspettavano a lungo l'accettazione e classificazione del codice.
Peraltro, il poliziotto, visto che stavo al triage da tempo, mi ha invitata ad uscire e aspettare fuori che non ci fossero pazienti al triage. Quando finalmente il poliziotto mi ha detto che potevo rientrare, l'infermiere ha chiamato il medico che ha visitato mia madre e mi ha riferito nulla...: "domani saranno fatti accertamenti diagnostici, chiami dalle 12:00 alle 13:00 per parlare con il medico".
Considerata l'esperienza dal vivo, ho poche speranze che qualcuno si degni di rispondere al telefono, ma è chiaro che insisterò per l'intera finestra oraria dichiarata dall'infermiere!
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