Dettagli Recensione

 
Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Esperienza pessima

Dopo il primo figlio, nato a luglio del 2017 con cesareo d'urgenza a 37 settimane poiché il dottor Luca Mosciatti a 9 mesi non si era reso conto del mio grave danno placentare e del grave ritardo di crescita intrauterino del mio bimbo, nato di 1800 grammi anziché i 2400 da lui stimati, decido di cambiare ginecologo, ma rimanendo sempre fedele alla struttura poiché devo tanto al reparto di terapia intensiva neonatale, che con molta dolcezza, umanità, competenza e professionalità, ha assistito il mio gioiello che oggi ha 3 anni e sta benissimo. Un grazie veramente immenso a tutti voi. Purtroppo però la mia scelta non si dimostrata delle migliori, visto che purtroppo il 9 giugno del 2020 faccio la prima eco per sentire il battito del piccolo e il dottore Strinati dice a me e a mio marito che il suo ecografo non funzionava benissimo, causa forse il lungo spegnimento di esso causa covid-19, e specificando però più di una volta che ciò che doveva vedere come battito e misure era tutto a posto, invitandoci a recarci al presidio Santa Maria il giovedì per una eco migliore, per poterci così lasciare le foto. Noi senza il minimo presentimento di ciò che stesse per accadere, accettiamo. Il giovedì ci viene detto che il battito del bimbo si era interrotto e che avrei dovuto fare quanto prima un raschiamento.
Con la morte nel cuore e ancora increduli, ci rechiamo al pronto soccorso del reparto maternità, dove mi viene programmato il raschiamento per il sabato 13. Giornata orribile. Arriviamo in reparto alle ore 8.00 accolti dalla priva di sensibilità caposala Teresa Leonetti, che con molta strafottenza mi accusa di essermi andata a fare una passeggiata in quanto sprovvista di pantofole. Con le scuse delle sue colleghe, vengo portata in camera, e da lì il lungo calvario.
Mio marito fuori per 13 ore senza che nessuno lo mettesse al corrente di nulla; io dentro da sola con il cuore e l'umore a pezzi.
Dalle 8.00 di mattina dopo le mie urla, finalmente decidono di portarmi in sala operatoria (dopo avermi lasciata lì da sola per tre ore con i dolori a causa della somministrazione di pasticche per le contrazioni) alle 16.30, per essere poi dimessa alle 19.00. Un grazie va alla specializzanda e all'anestesista, delle quali purtroppo non ricordo il nome, che con molta dolcezza e professionalità (cosa che dovrebbe essere normale) mi sono state di aiuto in sala operatoria.
Per il resto, pessima esperienza.

Patologia trattata
Aborto spontaneo.

Commenti

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Inviato da Omeila
19 Dicembre, 2022
Ciao Sara,
mi è successa una cosa simile. Ti va di parlarne?
Inviato da Sara
19 Dicembre, 2022
Certo, con piacere.
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