Dettagli Recensione

 
Ospedale Cardarelli di Napoli
Voto medio 
 
3.5
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Encefalite Limbica Autoimmune

Sono la mamma di una ragazzina di 15 anni, ma al momento del ricovero ne aveva 14. Siamo arrivati al "Cardarelli", dopo la terza crisi epilettica avuta nel giro di un mese, perchè rifiutata dal "Santobono" per via dell'età, già ricoverata in un'altra struttura ospedaliera dalla quale siamo usciti con una diagnosi alquanto stupida di "Crisi di conversione".
Natale 2013, esattamente il 27 di dicembre, siamo al pronto soccorso del Cardarelli - direi efficientissimo - da dove, dopo varie indagini, mia figlia viene trasferita al reparto Neurologico.
Mia figlia peggiorava giorno per giorno e i medici di turno continuavano a dirmi che erano continue scariche elettriche, non voglio fare nomi. Poi finalmente un "ANGELO" che si prende cura di mia figlia, il Dott. V. ANDREONE, che io chiamerei "Il Salvatore".
E' stato sotto tutti i punti di vista di una competenza e di una professionalità a dir poco eccellenti, di una umanità infinita con mia figlia e con noi familiari. Forse senza LUI mia figlia chissà dove e come starebbe, è stato l'unico ad accorgersi che non si trattava di semplici crisi epilettiche, ma molto di più. Non posso e non voglio ricordare quei momenti, ora devo fermarmi, mi fa ancora male ricordare lo stato mentale e comportamentale di mia figlia. Voglio ringraziare di cuore per primo il Dott. Andreone, responsabile del reparto di neurologia, poi il primario dott. Florio la dott.ssa Rippa e il dott. Pagliuca, Staff eccellente. Grazie per essere stati dolcissimi, bravissimi e soprattutto comprensivi. Mia figlia ora sta bene, anche se sotto controllo. GRAZIE Dott. ANDREONE per avermi ridato mia figlia.

Anna Caccavale

Patologia trattata
Encefalite Limbica autoimmune.

Commenti

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Inviato da simone
28 Settembre, 2014
Qual'era l'anticorpo dell'encefalite?
Il 16 settembre 2014, per un'encefalite autoimmune da anticorpo NMDA si è spenta Gabriella, 13 anni, ricoverata dal 30 Giugno al Santobono.
La diagnosi l'abbiamo avuta il 20 Agosto, ma veniva già da quasi 50 gg. di rianimazione, a seguito dei postumi di una sindrome neurolettica maligna.

Simone
Inviato da rosa savarese
30 Aprile, 2015
Mia figlia diletta è stata ricoverata nel marzo 2013 per forti mal di testa e, dopo vari controlli e ricoveri con conseguenze crisi epilettiche, le è stata diagnosticata l'encefalite autoimmune limbica.
Oggi combatte facendo uso di farmaci, ma ciò che è sconvolgente è che ha problemi psichici! Quindi mi chiedo: questi sintomi passeranno con il tempo? Ci sono altri casi come il mio??
Inviato da Lorena
08 Agosto, 2017
Buongiorno,
mio cugino Simone, 17 anni, è stato colpito dalla stessa patologia di sua figlia. Anche noi, grazie alla professionalità ed eccellenza, nel nostro caso, dell'ospedale San Martino di Genova, siamo riusciti ad evitare il peggio. Siamo attualmente in fase di riabilitazione, che sul piano fisico procede a gonfie vele, ma sul piano cerebrale incontra molte difficoltà, soprattutto nell'uso della parola, della scrittura e purtroppo dei calcoli matematici. Mi potrebbe gentilmente illustrare in cosa é consistito e con quali tempistiche si é svolto il percorso riabilitativo di sua figlia? gliene sarei infinitamente grata.
In attesa di un Suo CORTESE riscontro, porgo cordiali saluti.
Inviato da Stefania
29 Giugno, 2019
Ho mio padre in gravissime condizioni di salute, ricoverato al Cardarelli di Napoli dal 4 giugno scorso, per una sospetta encefalite limbica autoimmune. Prospetto il suo quadro perché avremmo un disperato bisogno di un aiuto, qualunque esso sia, perché la cura con cortisone ed immunoglobuline sembra non abbia funzionato. Mio padre ha 76 anni, non ha mai sofferto di nessuna malattia prima d’ora, a parte un’ipertrofia prostatica e da risonanza e tac cerebrali non risultano evidenze della malattia. Ha subito tre prelievi del liquor, (l’ultimo analizzato a Verona); il primo ed il terzo prelievo del liquor ha dato esito positivo circa la presenza di anticorpi NMDAR, non sul plasma, sebbene non in quantità elevatissime, mentre sono state escluse cause infettive e virali, ed il secondo è risultato negativo per la cd. Tau, mentre attendiamo ancora i risultati sulla ricerca della proteina 14-3-3. Gli EEG fatti (ad oggi 3) evidenziano solo una grave sofferenza cortico-sottocorticale, e il suo stato attuale viene definito di coma vigile. Sabato 15 giugno scorso ha concluso il primo ciclo della cura con cortisone e immunoglobuline (per 5 giorni) ma non ci sono stati miglioramenti evidenti. Ha aperto gli occhi e ha lo sguardo meno fisso ma, purtroppo, il suo stato generale è peggiorato. Ha contratto una polmonite qui in ospedale, per fortuna non infettiva, ha subito una broncoscopia per liberare il bronco destro, che ha avuto esito positivo, ma ha grosse difficoltà respiratorie e scompensi cardiaci. Ha portato una mascherina con ossigeno a 10 ed ha dovuto sostituirla diverse volte con la maschera di Boussignac. La settimana scorsa è sopraggiunta la febbre alta, oscillante tra i 38.5 e i 39.5, ed arrivata poi fino a 40 con conseguente tachicardia. Trattato con fisiologiche ghiacciate in endovena e impacchi freddi su tutto il corpo, la temperatura è scesa a 37. L’emogas ha però manifestato alti livelli di co2 ed il 17 giugno notte è stato portato in rianimazione ed intubato. Al momento i medici della rianimazione ci dicono che la sua situazione è stazionaria ma comunque grave in quanto non ha una significativa risposta neurologica. Adesso rifaranno tutti gli esami colturali, TC total body e EEG per verificare le sue condizioni di salute e poi ci chiederanno il consenso sulla possibilità di eseguire la seconda linea di terapia con il rituximab. Qualcuno ha conoscenza dei benefici di questo farmaco sulla malattia? Chi ha vissuto esperienze simili può darci qualche informazione in più?
Grazie a chi mi risponderà.
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