Dettagli Recensione

Causa il perdurare di febbre alta della mia piccina di 8 mesi, ed avendo vomitato la tachipirina a gocce, ci rechiamo al pronto soccorso del Bambino Gesù con la certezza di essere nel miglior posto per un bambino. Mi sono amaramente ricreduta, un’esperienza traumatica sia per la mia lattantina che per me come mamma. I bambini non sono come gli adulti, sono fiori delicati e il tampone va fatto con la dolcezza di chi lo esegue sia dallo sguardo che con le mani; la supposta per abbassare la febbre, tale da poter attendere le ore dell’esito del tampone, non la deve richiedere la mamma, ma l’operatore stesso che ci accoglie, che dovrebbe da subito mettere in sicurezza il bambino. Reputo non professionale e non igienico darmi la supposta per metterla al lattantino nella sala di attesa.. Ho dovuto chiedere la cortesia, concessami, di entrare nuovamente nella stanza per avere un piano d’appoggio, e si spera sterilizzato (non lo era...). Dopo tre ore di attesa, di pianto ininterrotto della bimba post tampone, la visita si rileva altrettanto deludente: frettolosa e generica (la bimba certamente non è stata di aiuto, traumatizzata dal tampone e dalle lunghe ore di attesa della notte, piangeva e non collaborava) e noi sembravamo da smarcare perché in quella notte fredda, tra gli sbalzi di temperatura tra un ambulatorio e l’altro, io e la mia piccina eravamo solo un numero. In questo periodo di pandemia si è persa qualsiasi ragionevolezza, sono sicura che la mia esperienza è circoscritta a questo particolare momento storico, ma i bambini sono il futuro del mondo, sono perle preziose e delicate non possono pagare per gli errori degli adulti ed essere trattati come loro…
La mattina dopo la traumatizzante notte, la mia piccina era livida, aveva le occhiaie (mai avute prima) tremava tra le mie braccia. Quella febbre che la svegliava comunque con un sorriso, è diventata un febbrone e il tremolio e il lamento nel volto…