Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Roma
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Taglio cesareo. Screening Neonatale

Nel 2018 mia figlia è nata in questa clinica.
Purtroppo mi porto dietro molti traumi da questa esperienza.

Tramite assicurazione ho potuto farmi assistere da una ostetrica a mia scelta durante il travaglio. Mi è stata consigliata tale L. dalla capo ostetrica della clinica, che me l'ha presentata come una di grande esperienza, la migliore della Santa Famiglia.
Il giorno che si sono rotte le acque la situazione sembrava sotto controllo. L'ostetrica mi dice che c'è ancora molto da attendere, e, essendo sera, finito il suo turno in reparto se ne va a casa. Il travaglio parte proprio dopo poco e non so dire con quale rodimento sia tornata, essendo stata richiamata per assistermi. Premetto che prima che arrivasse lei ero seguita da una giovane ostetrica di turno dolcissima, con cui stava andando tutto benissimo.
Passano 15 ore di travaglio. 3 ore di dilatazione completa e ancora non si sentiva la testa. L'ostetrica non intendeva procedere con il cesareo, nonostante (ho saputo in seguito) dopo 3 ore a dilatazione completa si debba fare per legge. É possibile prolungare il travaglio per una quarta ora, ma solo se la partoriente è d'accordo, e io non lo ero.

Durante il travaglio, mentre l'ostetrica faceva le parole crociate accanto al mio lettino senza darmi una parola di incoraggiamento (oppure con gli occhi chiusi seduta sulla sedia cercava di dormire) mi sono sentita dire con fare scocciato cose come: "stai zitta!" e "sei rimasta solo tu a dover partorire, le altre hanno già fatto tutte", alludendo ad una mia incapacità di far nascere la bambina. Mi è stata data ossitocina nonostante avessi contrazioni fortissime e lunghissime quasi senza pausa tra l'una e l'altra (poi ho scoperto che erano dovute ad un ipertono dell'utero. Ricordo perfettamente il mio tracciato, che era un unico picco altissimo e continuo, quasi ininterrotto). Nonostante questo, la testa non scendeva. Alla fine accettano il cesareo, millantando che fosse una concessione e che potevano in realtà tirare fuori la bambina con la ventosa: non si sa come, visto che non riuscivano nemmeno a sentire la testa!!! Considero un miracolo che mia figlia non abbia avuto conseguenze e che io stessa non abbia avuto conseguenze, vista la pericolosità dell'ipertono uterino. Sottolineo che sulla cartella clinica con mio stupore ho letto che il cesareo è stato eseguito per "mancata collaborazione materna" e tutti i tracciati nei quali era evidente l'ipertono uterino non li ho più visti.
L'ostetrica è stata profumatamente pagata dall'assicurazione (800 euro) per questa prestazione...
Quando il giorno dopo il parto è venuta in stanza per farmi firmare le carte, è stata di una gentilezza surreale, irriconoscibile. Dichiarò che era stato un bene che alla fine avessero fatto il cesareo. Noi siamo rimasti senza parole. Rimarrò sempre convinta che la bambina avesse il cordone attorcigliato da qualche parte, anche se non è stato scritto nella cartella clinica.

Un altro episodio dopo pochi giorni dalle dimissioni:
Ci hanno chiamato per ripetere il prelievo al tallone dello screening neonatale sulla bambina, perché risultava positiva alla tripsina (fibrosi cistica). La dottoressa che ha fatto il secondo prelievo, di cui non conosco il nome, pur vedendoci in lacrime si è ben guardata dallo spiegarci che i falsi positivi per la tripsina sono elevatissimi (su 15 casi, 14 sono falsi positivi e uno solo è un vero positivo), si è ben guardata dal rispondere alle nostre domande su cosa significasse quella positività e si è rifiutata di dirci di quanto fosse alterato il valore. Dopo diversi giorni di attesa abbiamo pensato di chiamare l'Umberto I, dove analizzavano i campioni, e loro gentilmente ci hanno fatto sapere che il valore era 53 su un massimo di 50 (era un dato borderline, alterato di pochissimo, già questo sarebbe bastato per tranquillizzarci).
Ma non dimenticherò mai la durezza dei modi di questa dottoressa della Santa Famiglia. Addirittura l'infermiera le fece notare che poteva avere modi più gentili, vista la situazione. Abbiamo vissuto giorni di inferno. Quando il pediatra della clinica dove abbiamo fatto il primo controllo alla bambina ha saputo questa storia, ci ha spiegato dettagliatamente come e quanto fossero frequenti i falsi positivi alla tripsina, e si è dimostrato molto seccato per il comportamento immotivatamente ottuso della collega.

In conclusione io non consiglio di affidarsi a questa clinica per i modi di gran parte del personale medico e, cosa non da poco, per l'assenza della terapia intensiva neonatale.

Patologia trattata
Parto cesareo.

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