Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Milano
Voto medio 
 
3.8
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
3.0

Ecografia ostetrica

Ho fatto l'ecografia del 3° trimestre, in teoria la terza più importante ed emozionante di una gravidanza, presso il Pio X. Devo dire che dal punto di vista dei tempi sono molto organizzati, infatti attesa pari a 0 e siamo usciti prima del previsto. Si, però, lo scotto da pagare per questa efficienza oraria è stata la sbrigatività rasente la maleducazione con la quale siamo stati trattati da diverse persone con le quali abbiamo avuto a che fare. Appena arrivati all'accettazione del SSN, la persona che doveva registrare il nostro arrivo era momentaneamente fuori posto e, mentre ci guardavamo intorno per capire dove prendere un eventuale numero per l'accettazione, una suora, vestita di bianco e seduta su uno stand logato Humanitas, ci ha urlato in malo modo di tornare indietro e metterci dietro alla riga e attendere il nostro turno. Sissignora, agli ordini! Subito dopo è arrivata l'addetta, gentile, che ci ha registrato indicato dove dirigerci. Arrivati alla sala d'attesa indicata, una persona con camice bianco ci ha chiamato da dietro "signora, signora, dove deve andare?" rispondo "devo fare un'ecografia". "Ok, ma suo marito deve aspettare fuori di là, se vuole vedere verrà chiamato quando le faranno la visita" e mi ha indicato il corridoio dove erano in attesa altri uomini. Comprensibile, la sala d'attesa era piuttosto piccola. Durante l'attesa la stessa scena si è ripetuta più volte con altre coppie. Solo in un caso l'addetta, (che cambiava sempre) in quel caso un'ostetrica, si è rivolta con fare gentile al marito di una signora chiedendo se "per cortesia" poteva attendere nel corridoio.
Quando arriva il turno della mia ecografia chiedo se posso chiamare il mio compagno. "No, non ancora". Mi siedo davanti alla dottoressa Dell'Avanzo che inizia a compilare i miei dati. Alla sua domanda "chi la segue per la gravidanza" rispondo "una ginecologa privata, e adesso anche al Niguarda". A questa domanda, che mi è stata rivolta più volte nelle mie innumerevoli visite ostetriche, nessuno aveva mai chiesto il nome della ginecologa privata. Invece in questo caso la dottoressa, con fare scocciato mi dice "sì, ma quindi come si chiama questa dottoressa? devo compilare la sua scheda". Dopodichè mi chiede che esami avevo fatto. Alchè, mentre penso a cosa intenda, visto che di esami ne ho fatti centomila come tutte le donne in gravidanza mi dice, sempre un po' scocciata perchè tardavo a rispondere, specifica "bi test, dna o cosa?". Le spiego cosa ho fatto come test di screening e mi chiede l'ecografia del primo trimestre. Io avevo preparato, sopra a tutta la pila, l'ecografia morfologica, non mi aspettavo di dover presentare un'ecografia più vecchia, quindi ci ho messo un po' a trovarla. e mentre scartabellavo tra le carte dei mie referti lei mi dice con fare accondiscendente come se non fossi in grado di capire cosa stessi facendo "ecco, Signora, guardi vedo delle foto, questa è un'ecografia". E io "sì, se ci sono delle foto è un'ecografia, ma ne ho fatte ad ogni visita ostetrica. Quella che indica è la morfologica, ma non ho ancora trovato quella del primo trimestre". Una volta terminata la compilazione della mia scheda, finalmente mi dicono di sdraiarmi e scoprire la pancia (in tutto questo devo dire che l'ostetrica era molto gentile). Io chiedo " posso chiamare il mio compagno"? "Non ancora". si avvicina la dottoressa, mi mette il gel e inizia a passare l'ecografo. "Posso chiamare il mio compagno ora?" risposta: "non ancora". Dopo che aveva già identificato la posizione della testa e iniziato i primi commenti, la dottoressa chiede all'ostetrica di chiamare il mio compagno (che aspettava in corridoio). Finalmente lui entra, dopo essersi perso il primo minuto di visita. Quindi io cerco di dirgli rapidamente cosa avevamo visto, in quanto la dottoressa continuava ad andare avanti con la visita indicandoci le altre parti. In sostanza la visita è durata meno di 5 minuti. La dottoressa, ora più gentile, ci ha spiegato cosa stava misurando, anche se in modo molto rapido. Ha detto che non potevamo vedere la faccia perchè il bimbo era rivolto verso la mia schiena...(la mia ginecologa privata, con mezzi molto meno sofisticati di questo ecografo del Pio X, era stata in grado di farmi vedere un po' la faccia, nonostante il piccolo sia in questa posizione ormai da settimane). Alla fine dell'ecografia il mio compagno è stato invitato ad uscire di nuovo. Io sono rimasta per avere il referto stampato e in quel momento la dottoressa mi ha spiegato com'era la curva di crescita e che era tutto in linea con la fase di crescita. Arrivederci, buongiorno. Tic e Tac. Perfettamente nei tempi. Ci abbiamo impiegato più tempo a ritornare alla macchina parcheggiata. Peccato perchè, seppur professionali (ovvero sono state fatte tutte le azioni di rito richieste dal protocollo, come: chiedere come si chiamava il bimbo, spiegare ad ogni misurazione cosa stavamo guardando, dire due parole sull'andamento della curva di crescita...), non c'è stata nessuna empatia in questa visita che è stata rapidissima, e, come spiegato sopra, con alcuni momenti in cui la troppa fretta ha rasentato la maleducazione.

Patologia trattata
Ecografia ostetrica 3° trimestre.

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