Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Milano
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Ricostruzione valvola aortica sec. Ozaki

Scrivo questa recensione con molta sofferenza e dolore, ma è giusto e doveroso farla.
Mio marito di anni 67 si è affidato ai medici e professori di Cardiochirurgia del centro dopo avere letto sul loro sito che veniva praticata una tecnica innovativa di riparazione della valvola aortica - tecnica di Ozaki (con pericardio autologo) - molto pubblicizzata dal Centro, rinunciando alla tradizionale tecnica di sostituzione della valvola aortica e eventuale sostituzione dell'aorta ascendente che gli era stata suggerita dall'equipe di cardiologia/ cardiochirurgia dell'ospedale San Camillo di Roma, che lo seguiva da 8 anni.
Mio marito era un soggetto atletico e asintomatico, praticava sport, faceva traversate con la barca anche lunghe, trekking a piedi e cavallo ecc.
A fine settembre abbandona l'equipe di cardiologia/cardiochirurgia di Roma e si affida al Monzino. A metà ottobre 2021 esegue una visita cardiologica a Roma con un cardiologo collegato con il centro che lo indirizza al Direttore di cardiochirurgia, che lo opererà appunto con tecnica di Ozaki.
Il 02/11/2021 viene previsto il ricovero e il 04/11/2021 l'intervento. Il 01/11/2021 con le sue gambe mio marito prende il treno per raggiungere Milano e io e mio figlio 15 anni è l'ultima volta che lo vediamo.
Il costo dell'intervento di tecnica di Ozaki è stato di oltre 50 Mila euro, più spese come solvente.
Dopo l'operazione con tecnica di Ozaki il 04/11/2021, alle ore 16.45 viene trasferito in terapia intensiva come da protocollo; subito dopo ore 16.47 venivano rilevate, attraverso i drenaggi, significative perdite ematiche, ma decidono di non intervenire, cioè di non procedere ad alcuna revisione chirurgica. Avvisato anche il prof. chirurgo che l'ha operato, decidono di monitorare il paziente con esami del sangue e terapia antiemorragica. Praticamente continuano l'osservazione e il monitoraggio (terapia intensiva), le perdite ematiche si arrestano ma poi continuano. Dopo 28 ore mio marito subisce un arresto cardiaco per shock emorragico e viene operato per la 2° volta in urgenza, dopodiché mio marito rimane in uno stato vegetativo irreversibile, attaccato alle macchine, tetraplegico, con danno metabolico e cerebrale gravissimo, inclusi scompenso cardiaco, piaghe da decubito e altro. Un vegetale, un guscio vuoto.
Il 7 dicembre 2021 viene trasferito al Gemelli Roma, più vicino alla famiglia. Iniziano calvario ed agonia, la sua e di tutta la famiglia, in particolare di mio figlio quindicenne, che per nove (9) mesi tutti i giorni va a trovare il padre in coma vegetativo irreversibile (gli parla, lo accarezza, gli fa sentire la musica per stimolarlo, ma purtroppo non c'era nulla da fare). Mio figlio è stato sostenuto anche da uno psicoterapeuta, vista la sua giovane età.
Tutto questo calvario si conclude con la morte di mio marito per arresto cardiocircolatorio il 02/08/2022. Si chiamava Generoso Simeone.

Patologia trattata
Insufficienza valvola aortica e aorta ascendente.

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da Rita Simeone
27 Aprile, 2023
Confermo con grande sofferenza la testimonianza di mia cognata.
Mi chiedo con angoscia: come è possibile
che in un reparto di terapia intensiva di eccellenza non siano intervenuti con urgenza per bloccare una emorragia in corso? Aspettiamo una risposta.
Inviato da Mhax
31 Agosto, 2023
Sono molto dispiaciuto, da chi era stato operato?
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