Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Roma
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Non è più la stessa clinica…

Ho ricoverato mio padre il 21 marzo fino al giorno del suo decesso, 8 aprile. Mio padre veniva da un post Covid che ovviamente peggiorò il suo quadro clinico, motivo per cui decidemmo di affidarci nelle mani di questa clinica, essendo i miei genitori clienti affezionatissimi: per qualsiasi intervento o controllo medico, si sono sempre rivolti a questa struttura rimanendo soddisfatti. Ma ahimè questo vari anni fa, perché ora la situazione è peggiorata, non è più la Pio XI di una volta. Mancanza di comunicazione tra medico e personale sanitario e mancanza di medicine. Infatti mi è capitato più volte di doverle acquistare in farmacia per permettere una continuazione terapeutica, tra l’altro una mattina non vedendomi arrivare tutte le dovute compresse perché altre volte capitava ne mancasse una o due, ma mai tutte, chiedo dove fossero, se per caso avessero dimenticato di consegnarle in stanza… La risposta indecente fu che erano state messe direttamente in bocca al paziente. Mio padre non ha mai perso la lucidità mentale fino al giorno della sua morte, quindi mi rispose di non aver preso nulla e mi ritrovai ad andare per l’ennesima volta in farmacia ad acquistare ciò che serviva, in quanto la struttura non poteva darmela, secondo loro di nuovo, perché risultavano già scaricate nel loro gestionale, vabbè..
La notte che mio padre andò in coma epatico, la dottoressa di guardia, dopo aver dato una dose di Plasil (che chiunque credo avrebbe capito che non sarebbe servito a nulla) si dilegua per tutta la notte, sparita. Dopo aver chiesto svariate volte ad una delle due infermiere che era di turno dove fosse finita la dottoressa, mentre mio padre in coma vomitava sangue, finalmente vidi un briciolo di verità, in quanto la risposta fu che la dottoressa non sarebbe più venuta perché non sapeva che fare. Il medico che aveva in cura mio padre, il dottore Miglionico, fu chiamato 10 volte quella notte ma purtroppo non rispose mai. Quindi mi sono ritrovata a dire io alle infermiere cosa bisognasse fare, sante donne, le uniche che mi hanno aiutata, le porterò sempre nel mio cuore. Dopo svariate ore, verso le 5.00 del mattino quando ormai avevo deciso di portare mio padre al Gemelli, finalmente arriva un altro medico di guardia che stava lavorando al secondo piano, ma fece ben poco in quanto non molto preparato sulla patologia, ma almeno riuscì a monitorarlo fino al mattino. Quella notte fu peggio di incubo... ma non finisce qua. Dopo il decesso di mio padre chiesi se potevo accingermi a prepararlo per il funerale, ma mi risposero che non potevo vestirlo in quanto c’erano delle persone addette a ciò, quindi per l’ennesima volta mi affido a loro. Non vi dico come l’ho trovato il giorno dopo.. pieno zeppo di sangue…. neanche da morto hanno avuto la decenza di comportarsi da clinica, a saperlo l’avrei portato in un ospedale. Ripeto la stessa frase che dissi in amministrazione: …” se fosse stato suo padre cosa avrebbe fatto?”…e la rivolgo a chiunque si ritrovi a leggere questa recensione. La mia recensione non è solo una sorta di sfogo, ma è soprattutto per evitare che altre persone si ritrovino a vivere il mio stesso incubo.

Patologia trattata
Cirrosi epatica.

Commenti

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Inviato da Isabel
04 Febbraio, 2023
Non so se la dottoressa del 2º piano di cui parla lei è la stessa con cui ho avuto a che fare io, ma di certo una delle persone più maleducate che abbia mai incontrato. Come se non si rendesse conto che quando un paziente è ricoverato, sia lui che i suoi familiari sono preoccupati e hanno bisogno di rassicurazioni e gentilezza. Non di rispostacce e mancanza di empatia.
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