Dettagli Recensione
Malformazione arterovenosa - dr. Nicodemi
Mia nipote soffre da anni di questa malformazione arterovenosa, che ha portato la narice destra del suo naso a gonfiarsi ed arrossarsi sempre di più. L'approdo all'IDI giunge dopo un trattamento presso l'ospedale Buzzi di Milano, dove la ragazzina è stata sottoposta ad interventi con il laser che non hanno risolto niente, riducendole di pochissimo la malformazione e lasciandole delle cicatrici. Hanno anche provato a verificare se fosse possibile chiudere dall'interno (con una sonda) l'arteria ipertrofica che pompava troppo sangue, causando l'accumulo sul naso. Ma non era possibile senza rischiare seriamente di ledere l'occhio. Su consiglio di una dottoressa della nostra città, mia sorella fa vedere mia nipote dal dottor Nicodemi, che le appare come un maestro in materia, data la sua esperienza pluriennale con casi simili che ha risolto egregiamente (questo mi viene riportato). Perciò si affida completamente a lui. L'intervento al quale il dottor Nicodemi ha sottoposto mia nipote, si è strutturato in due momenti (perciò totale: due volte in sala operatoria, di cui la prima in anestesia totale, la seconda in anestesia locale, con grande sofferenza della ragazzina) e a detta dello stesso chirurgo (che sin da subito appare molto, anzi troppo, sicuro di sé) la sua tecnica "americana" evita di sottoporre il paziente a quattro interventi (a quanto pare il classico approccio dell'antiquata Europa).
Finita la scuola, mia nipote si sottopone al primo intervento, con la certezza che ha iniziato un percorso che le risolverà finalmente una malformazione a cui si era quasi rassegnata. In questo primo intervento, oltre a toglierle la malformazione (neanche benissimo e del tutto: la narice all'interno appare ancora un po' gonfia), le prelevano un lembo di pelle immediatamente sotto l'attaccatura dei capelli, sulla fronte e per farlo (non so perché) le praticano un taglio che le attraversa il sopracciglio (e in quel punto non ricresceranno più i peli): uno sfregio. Lei soffre tanto, per il dolore; per il pus che dal taglio che ha in fronte le scende nell'occhio sinistro; soffre anche perché non può uscire per tutta l'estate. Ma resiste.
Finalmente arriva il momento del secondo intervento, quello che deve lasciarla con un naso equilibrato. Glielo fanno in anestesia locale, senza neanche avvisarla prima: lo scopre in sala operatoria. E sente quasi tutto. Ne esce con una soglia del dolore molto più alta, ma è arrabbiata.
Però questo è l'ultimo passo. Da adesso può solo guarire e poi cercare di dimenticare tutto.
Ma non è così. Perché quando le levano definitivamente tutti i cerotti, appare evidente che la narice che prima aveva una malformazione in eccesso, adesso è malformata per difetto. Il naso non solo non è equilibrato, ma la zona d'interesse è rattoppata con pelle evidentemente diversa, troppo diversa, sulla quale non cresce della peluria, ma crescono dei peli, che lei deve togliere con la pinzetta. Senza dimenticare che ora ha anche un evidente taglio ad attraversarle il viso dal sopracciglio alla fronte.
Le chiedo cosa dice il dottore della situazione, e lei mi risponde: "Si può migliorare" (quindi altri interventi?). Ovviamente però a pagamento.
Mia nipote era stata visitata da un Dottore (italianissimo) che l'avrebbe operata in un solo momento e non si sarebbe mai sognato di toccarle altre zone del viso, ma purtroppo era a pagamento. Dall'inizio.
Commenti
Con ossequi, Prof. Nicodemi
Grazie ancora per la riflessione.
Dr. Nicodemi
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