Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Roma
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Pessimo ricordo, da dimenticare

Vi porto la mia esperienza. Ho partorito in Santa Famiglia il 30 dicembre 2013 con un cesareo programmato. L'intervento è andato bene, ma mi hanno lasciato una cicatrice che si sente attraverso i jeans... Né l'equipe che ha eseguito l'intervento, né la mia ginecologa, mi hanno informato su come trattare la cicatrice (oramai è tardi e me la tengo). La mia gine (che è interna) non mi ha neanche informato su come affrontare il rooming-in con un cesareo. Risultato: la prima notte, non avendo assistenza, ho affidato il mio bimbo al nido. Mi hanno portato il bimbo dopo un'ora dalla nascita e si è attaccato subito al seno. Non ho mai avuto ragadi al seno grazie ai ragguagli avuti al corso pre-parto fatto al consultorio (quindi per fortuna non da loro). Ma il mio bimbo è nato di quattro chili abbondanti e non si accontentava di due goccette di colostro. Aveva fame! Piangeva così tanto che diventava nero, con il risultato che non si attaccava più. Ci sono voluti due giorni per fargli capire che non dovevano farlo arrivare affamato perché questo impediva l'allattamento al seno. Così dopo che mio figlio ha perso 400 grammi in due giorni e previa mia richiesta, gli hanno dato il latte in formula. Ma come? Una biondina dall'accento dell'est (non ricordo se fosse la caposala) mi ha detto testuali parole: "adesso tu ti metti là sul letto e io dò il biberon al bambino". Voleva "punirmi" perché non stavo dando il mio latte al bambino e non mi ha permesso di dargli il biberon. Quando volevo darle il bambino per portarlo al nido la seconda notte, sempre per mancanza di assistenza, mi ha detto: "già te ne sei approfittata ieri sera". Prima di andare a partorire lì avevo letto opinioni di pazienti, alcune asserivano di aver ricevuto violenza psicologica. Non riuscivo a comprendere. Ho capito solo quando ne è stata fatta a me. Non vedevo l ora di andarmene. All'accoglienza si fanno una pubblicità notevole e se li senti parlare è tutto giusto e da manuale. Peccato che all'atto pratico le cose siano diverse. Fortunatamente sono riuscita ad allattare il mio bimbo per tre mesi. Ma se dovessi avere un altro figlio, partorirei in un ospedale.

Patologia trattata
Cesareo programmato.
Punti di forza
Né più né meno rispetto ad un ospedale.
Punti deboli
L'allattamento al seno è auspicabile, ma resta una scelta e le madri che decidono di non allattare, o che non possono farlo, vanno rispettate. L'importante è stare bene. Nessuno è nato per stare male. Questa è un'altra cosa che mi han detto al corso pre-parto. Se fosse stato per la Santa Famiglia, mi sarebbe venuta la depressione post partum.

Commenti

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Inviato da Francesca
18 Gennaio, 2016
Ciao Stefania,
mi chiamo Francesca, ho letto la tua recensione, sono passati 10 anni e noto con grande rammarico che superficialità, prepotenza e presunzione continuano a contraddistinguere la clinica Santa Famiglia.
Mio figlio è nato nel 2005 presso la clinica Santa Famiglia con un ginecologo che è tuttora presente nello staff medico. Gli esami riguardanti la diagnostica prenatale li ho eseguiti presso la clinica Villa Margherita. Il ginecologo, durante i 9 mesi di gestazione, non si è mai accorto che: mio figlio aveva un solo rene, con un reflusso vescico- ureterale di V grado massimo; dai primi 3 mesi di vita ad oggi si è sottoposto a 14 interventi chirurgici ed attualmente è in dialisi in attesa di trapianto renale.
Questa importante malformazione dell'apparato urinario ci è stata clamorosamente omessa all'epoca dei fatti e non è stata mai diagnosticata dal ginecologo.
Nel referto dell'ecografia morfologica vengono descritti 2 reni bilateralmente in sede e un apparato urinario normale, il reflusso di V grado (importante sottolineare sull'unico rene presente) non è stato mai evidenziato.
Quando mio figlio è nato si è presentata una situazione tipo quella descrivi, anche noi avevamo la camera privata con la formula rooming-in e il bambino presentava difficoltà di suzione, lui di grammi ne perse 600! Ho avuto enormi problemi di comunicazione con le "puericultrici" dedicate all'allattamento alle quali cercavo di spiegare che mio figlio piangeva sempre, in modo inconsolabile e avevamo notato anche che i pannolini non erano molto pesanti e inoltre pieni di macchie di urina concentrata di colore giallo scuro. Sono stata sempre rassicurata circa le buone condizioni di mio figlio dal neonatologo direttore della Clinica,( anche lui presente attualmente nell'equipe medica), dal ginecologo e dalle puericultrici e sono stata trattata in modo molto scortese perché secondo loro ero troppo ansiosa e insistente nel sostenere che mio figlio forse non stava completamente bene. Il 2° giorno di vita mio figlio perse 600 grammi, aveva un colorito giallo e sempre su nostra insistenza la notte fu posto in osservazione al nido con saturimetro, il quarto giorno di vita, alle ore 13:26, come da referto in relazione a un prelievo del sangue e delle urine risultò : una sepsi generalizzata derivante da 1 milione di colonie di stafilococco aureo, 4.5 di potassio, 2.42 di creatinina, 177 di glicemia e 99 di azotemia. Un quadro medico decisamente poco rassicurante, ma il neonatologo dirigente della clinica e il ginecologo continuarono a sostenere che andava tutto bene e che si trattava di una banale infezione delle vie urinarie che sarebbe passata con un po’ di antibiotico. In 5° giornata alle ore 9:41 un altro prelievo del sangue evidenziò: azotemia 162, creatinina 3.23, potassio 6.9 e sodio 135 e la notte alle ore 5 sul diario clinico scrissero di aver raccolto 10 ml di urine ematiche. Lo staff della clinica continuava a tenerlo in osservazione al nido! Fu predisposto il trasporto del bambino con lo sten in ospedale pediatrico alle ore 13.40, non perché si fossero realmente accorti che la situazione era pericolosamente precipitata, ma perché mi scontrai pesantemente con la dottoressa presente quella mattina che continuava a sostenere che le condizioni di mio figlio erano stabili.
Non inserirono nessun catetere vescicale e non eseguirono nessuna ecografia renale, pur avendo il bambino un importante infezione urinaria in corso e pur avendo a disposizione i macchinari ecografici utili.
Per un bambino monorene con Rvu di 5 grado è molto importante ricevere una buona idratazione, non certo consigliabile perdere 600 grammi il secondo giorno di vita.
All'arrivo in Ospedale pediatrico ci venne comunicato che il bambino aveva un rene solo con un reflusso vescica- ureterale di 5° grado e una funzionalità renale gravemente compromessa, si resero indispensabili immediate trasfusioni di plasma e piastrine; la lista dei problemi era la seguente: sepsi, insufficienza renale, sospetto di meningite, sospetto di trombosi della vena renale, agenesia renale unilaterale, dilatazione delle vie urinarie, microcefalia.
Siamo stati 3 mesi in Ospedale di cui 1 trascorso in terapia intensiva e siamo usciti da quell’Ospedale con un ureterocutaneostomia addominale e un programma di follow up medico molto lungo e impegnativo.
Non proprio una condizione di totale benessere…
Numerosi gli ostacoli di vario tipo riscontrati per intraprendere un'azione legale, che però è stata da me intrapresa ed è tuttora in corso.
In questi 10 anni ho ascoltato molti pareri medici a riguardo e spesso contraddittori tra loro.
C'è anche chi sostiene che si può non vedere l'assenza di un rene nelle ecografie in gravidanza e anche nella morfologica... voi che ne pensate?
Lo vorreste sapere se il vostro futuro figlio nascerà con un solo rene e con un reflusso vescico- ureterale di v grado massimo sull'unico rene presente?
Se volete maggiori informazioni sulla mia storia guardate anche la mia recensione sulla clinica Villa Margherita oppure contattemi in privato al mio indirizzo di posta elettronica. nfra78@gmail.com
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