Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Roma
Voto medio 
 
3.3
Competenza 
 
4.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Recensione su ricovero

Superato l’ictus, dopo 63 giorni di ricovero, esco in piedi ma con un esaurimento a 5 stelle!!! Regalo dovuto ai tanti disagi, ai cambiamenti e a mancanze organizzative dell’Ospedale.
Scrivo solo ora, dopo quattro settimane dal rientro a casa, perché ho dovuto placare la rabbia e il malessere causato dalle lacune e carenze dell’organizzazione della struttura, considerata da molti “eccellenza”.
Mi sento di dovere far conoscere tutte le difficoltà e i disagi incontrati in questi due mesi di ricovero.
Vado per ordine:
1. Il 19 gennaio 2022, primo giorno di ricovero, entrata semi paralizzata, dopo le visite di routine, è venuta una logopedista a valutare lo stato fisico di parola e deglutizione a seguito dell’ictus cerebrale. Dopo pochi minuti di valutazione, mi ha assegnato un vitto di “disfagica morbida”, consistente in pappe immangiabili che rimandavo quasi interamente indietro e che mi hanno indebolito ed infiacchito per 43 giorni: la dottoressa non è più tornata per un controllo.
2. Durante i vari esami per verificare lo stato pressorio e di frequenza cardiaca, mi è stato applicato un Holter "farlocco", che dopo 6 ore ha smesso di funzionare, spegnendosi. Ho chiamato affinché mi fosse rimosso ma, essendo sabato sera, l’ambulatorio cardiologico era chiuso e non hanno potuto rimuovere l’apparecchio, chiedendomi di portarlo comunque rotto per altre 20 ore. Esasperata, me lo sono tolto di dosso da sola perché una cosa guasta non si tiene, si sostituisce!!!
3. Durante il mio soggiorno sono stata sballottata per cinque volte in cinque camere diverse senza alcuna spiegazione e senza apparente motivo. L’ultimo trasferimento è avvenuto addirittura il giorno prima delle dimissioni con cambio di reparto (da R7 a R5). La stanza assegnatami era senza bagno: questo si trovava in corridoio, distante dalla camerata, pericoloso e difficile da raggiungere per un disabile. Inoltre, ho dormito senza coperta perché erano finite e non ne avevano più.
4. Dopo 2 mesi di riabilitazione con i cinque fisioterapisti dell’R7, cambiati a rotazione più volte, a tre giorni dall’uscita mi è stata sostituita la terapista con la quale avevo fatto più sedute e che ormai conosceva perfettamente tutti i miei problemi di deambulazione: stanca di dover ricominciare la mia terapia con un nuovo specialista al quale avrei dovuto spiegare tutto il mio percorso, esausta dei cambiamenti, ho rinunciato alle ultime sedute a mio discapito per protesta contro un sistema incomprensibile.
5. Tornata a casa dopo la dimissione, la prima settimana sono stata a trafficare per le ricette dei miei tredici farmaci della terapia giornaliera, poiché, al congedo, come ultima ciliegina sulla torta, alla consegna dei medicinali, mi sono state date due confezioni semi vuote sufficienti per la copertura di soli 2 giorni, compreso quello di dimissione: mi chiedo come si possa ritenere che una persona disabile il giorno stesso delle dimissioni sia in grado di recarsi dal medico di famiglia ed in farmacia in autonomia!

Ringraziamenti.
A tutto lo staff infermieristico della Riabilitazione R7 per la loro disponibilità e professionalità.
Ai cinque fisioterapisti, con un ringraziamento speciale e particolare alla dolcissima Luisa che, con la sua competenza e umanità, è stata la prima a rimettermi in piedi dalla sedia a rotelle e ad insegnarmi a camminare a 66 anni, supportandomi con la sua amorevole pazienza e sopportando tutte le mie fragilità e stranezze. Grazie! Di tutti Voi mi seguirà un buon ricordo, ma tutto il resto per me è da dimenticare.

Patologia trattata
Riabilitazione a seguito di ictus cerebrale.

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