Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Roma
Voto medio 
 
5.0
Competenza 
 
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Assistenza 
 
5.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
5.0

Reparto oncologia, da parte di Cristina

Mia madre Cristina era una donna estremamente combattiva e decisa, che ha passato la vita ad affrontare tumori, prima di mio padre e poi suoi. È stata ricoverata in vari ospedali, in cura da vari oncologi. Mai ha trovato un luogo, o un dottore, che le desse fiducia, fintanto che non ha trovato l'INI di Grottaferrata, e il team del dott. Gaetano Lanzetta. Con lui si è finalmente sentita protetta, sia da un punto di vista professionale che umano, anche di fronte ad un nuovo tumore osseo incurabile.
Dopo quattro anni di cure, si è infine spenta quando il tumore è dilagato al fegato. Nelle ultime settimane di ricovero, consapevole di essere arrivata alla fine, mi ha dettato una lettera di ringraziamenti, chiedendomi di inserirla in questa pagina dopo che fosse morta. Eccola.

"Desidero ringraziare:

Dott. Gaetano Lanzetta. Da me scelto come mio oncologo perché un buon medico non può essere tale se non è innanzitutto una brava persona.
Riflette sempre prima di prendere una decisione. Non è tranquillo se non si prende il carico della responsabilità di tutto il reparto, e nulla gli sfugge. Nota persino i pazienti in attesa di visita con maggiori difficoltà, e dà loro la precedenza.
È anche un ottimo medico nelle piccole cose, poiché quando nessun altro riesce a trovare una vena chiamano lui, nonostante sia il primario.

Dott. Antonio Rozzi. Ha la preziosa abilità di infonderti coraggio e ottimismo, quando passi visita da lui, anche se sei nei "casini più neri".

Le dottoresse del reparto. Capaci sempre di essere gentili e di un sorriso abbracciante.
Una di loro, la dottoressa Nardoni, ultimamente si è trasferita, ed ha lasciato un vuoto: "piccinina", sempre svolazzante da una stanza all'altra dei pazienti. Capace di infondermi ogni volta tenerezza, pur avendo sempre precisato di avere il suo caratterino. Se avessi avuto una figlia, avrei voluto che fosse proprio come lei.

La signora Stefania Doglia. Sempre molto gentile. Senza di lei il reparto "non sopravviverebbe". Sempre con le chiavi del suo studio appresso, corre tra il reparto di oncologia e il day hospital, la sala d'aspetto delle visite e lo studio del primario, per poi tornare nel suo studio e ricominciare la giostra.

Signora Luigina, capo del reparto di oncologia. In grado di farmi "gongolare", perché da sempre, quando mi incontra, ha l'attenzione sia di ricordarsi il mio nome, sia di ricordarsi che mi piace essere chiamata Cristina e non Maria Cristina.

Massimo ed Eva. Che fanno vivere il reparto di day hospital infilando cannule, consegnando prelievi, prendendo valigette di medicine, e facendo corse continue tra l'infermeria e le stanze dove i pazienti fanno le flebo. Gentili ed efficienti tra una scampanellata e l'altra.

Luciano. Mio coetaneo, addetto all'elettrocardiogramma, sempre disponibile, solito prendersi i suoi tempi, e in grado di mettere i pazienti a proprio agio. Non lo scambierei con nessun altro, perché personaggio troppo tenero.

Infermieri e portantini. Tutti sempre molto gentili, oltremodo disponibili, e sorridenti, cosa molto importante per un reparto di oncologia.

Qui sono stata trattata da tutti mai come numero, sempre come persona.

Maria Cristina

Patologia trattata
Osteosarcoma (tumore alle ossa) e tumore al fegato.

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