Dettagli Recensione

 
Ospedali e case di cura a Roma
Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Se non siete in grado di assistere certe patologie

Mia madre, 94 anni, colpita da ictus, curata alla stroke unit del San Camillo (bravissimi) ne usciva per essere trasferita il 21 novembre a Villa Sandra (definita "ambiente riabilitativo").

Ora é ovvio per me e per chiunque porsi le seguenti domande:

E' normale che una cardiopatica colpita da ictus, all'interno di una struttura atta specificamente al recupero funzionale e motorio, cada rovinosamente in palestra (questo ci è stato raccontato)? Non era sorvegliata adeguatamente?

Igiene. E' normale trovare in terra al pomeriggio i sondini nasogastrici (con residui liquidi in terra) sostituiti la sera prima?

E' normale che gli esiti della caduta (sospetta frattura al polso dx e profondo ematoma al gluteo) siano stati ignorati per giorni (alla fine ci è stata annunciata una lastra al polso da cui non risultavano fratture, ma nessun controllo al gluteo) con le conseguenze che vedremo?

E' normale che ci si becchi in clinica il clostridium difficile?

E' normale che nella stanza in isolamento (causa clostridium)...: il materasso ad aria antidecubito sia rotto e sgonfio? Che ci vogliano tre giorni di insistenze perché si riesca a cambiarlo? Che l'infermiera entri nella stanza in isolamento con gli stessi guanti con cui ha assistito un paziente non in isolamento e poi prosegua il suo giro allo stesso modo, rispondendo anche in maniera sprezzante?
Che un infermiere (un altro) continui per giorni a somministrare per bocca un medicamento a una paziente dichiarata gravemente disfagica e dotata di oeg? Che il segnalare questo al primario non sia servito a niente? Il suddetto infermiere ci ha poi chiesto scusa all'atto delle dimissioni, perchè... nessuno l'aveva informato.

Che pur segnalando l'evidenza della formazione di una vasta piaga da decubito sul gluteo (laddove c'era l'ematoma di cui sopra) e sui talloni, si continui a intervenire solo in superficie con spennellate di tintura di iodio e garzature esterne, mentre evidentemente a un occhio esperto si era già in presenza di una grave lesione interna?

Che si attribuisse la febbre a chissacché bombardando la paziente di antibiotici, senza comprendere (quanto meno dal colore e dall'odore che la piaga effondeva) che dei tessuti si stavano necrotizzando?

Che nel documento di dimissione dalla clinica non si faccia minimamente cenno ai decubiti quando il giorno successivo alla dimissione un chirurgo convocato a casa scopriva un decubito di IV grado gravissimo probabilmente irrisolvibile? (Vi risparmio le foto).

E' normale che tutti coloro che hanno avuto visione della piaga, abbiano attribuito la gravitá della situazione a grave incuria?

Infine, è possibile che una anziana paziente, che è entrata a Villa Sandra avendo brillantemente superato la fase dell'ictus, e in grado di essere messa in piedi e di giocare a carte utilizzando ambedue le mani (cose testimoniabili da tutto il personale e dagli altri pazienti), ne esca in fin di vita per una gravissima piaga da decubito ignorata, e debilitata al punto di non poter nemmeno stare seduta? Solo ora, a casa e con assistenza domiciliare, stiamo combattendo i guasti accumulati a villa Sandra, ma temo sia tardi.

Patologia trattata
Esiti di ictus.
Punti di forza
Logopedia. Quanto meno sono cortesi.
Punti deboli
Assistenza al letto lenta e disattenta. Inadeguatezza generale ad affrontare qualsiasi complicazione.

Commenti

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Per Ordine 
 
Inviato da tiziana
08 Agosto, 2017
Mia madre, dopo essere uscita da un ricovero per ictus al San Camillo, è stata trasferita a Villa Sandra, dove non ha trovato nessuna cura adeguata alla sua patologia. Dopo un mese ne è uscita in coma. Riportata al San Camillo al pronto soccorso, dopo due giorni è morta.
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