Ospedale Maria Vittoria Torino

 
3.8 (27)

Recensioni dei pazienti

4 recensioni con 3 stelle

27 recensioni

 
(16)
4 stelle
 
(0)
 
(4)
 
(7)
1 stella
 
(0)
Voto medio 
 
3.8
 
3.6  (27)
 
3.6  (27)
 
4.3  (27)
 
3.8  (27)
Torna alla scheda

Filtra per malattia, intervento, sintomo

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Competenza
Assistenza
Pulizia
Servizi
Commenti
Informazioni
Inviando il modulo si dichiara che quanto scritto corrisponde al vero e si assume responsabilita' legale in caso di commenti falsi. L'invio di commenti non veritieri positivi o negativi costituisce reato.
4 risultati - visualizzati 1 - 4  
 
Per Ordine 
 
Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Ilizarov, ortopedia

In data 7 ottobre del 2018, a causa di un incidente stradale, mi sono fratturato tibia e perone. Da quel maledetto giorno la mia vita è cambiata, ovviamente in peggio.. Per sfortuna mia l'ambulanza mi portò al Maria Vittoria: entrato al p.s., senza neanche spiegarmi il motivo mi sono ritrovato in sala operatoria, con una decina di medici che avevano fretta di operarmi perché era domenica sera. In poche parole, mi sono ritrovato con un fissatore esterno attaccato alla mia gamba sinistra, dicendo che era necessario per circa 60 giorni. Sono passati 11 mesi e tutt'ora ho sto maledetto Ilizarov, con dolori atroci, gamba scura e storta, e non so nemmeno io se un giorno riuscirò di nuovo a giocare a pallone con mio figlio o semplicemente fare una passeggiata insieme a mia moglie...

Patologia trattata
Frattura tibia e perone scomposta frammentaria.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
4.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
2.0

Pronto soccorso per stato confusionale e assenza

Qualche giorno fa, in mattinata uscendo dal posto di lavoro, ho avuto i primi sintomi di una crisi di disorientamento spaziale e soprattutto temporale. Non essendo la prima volta, sono andata subito a casa e ho aspettato che passasse.
Purtroppo il malessere peggiorava sempre più. La situazione in cui mi trovavo è difficile da spiegare, nonostante mi sentissi "fuori dal mondo", non comprendessi ad esempio in quale momento della giornata fossi, capivo perfettamente di stare molto male.
Ho provato a mettermi supina, a togliere il cuscino, a bere due gocce di Cointreau in quanto vasodilatatore (ricordo un mio professore che raccontava di essersi salvato da un infarto, ma, ahimè, quel dito di alcoolico sarebbe stata causa da lì a qualche ora di un dolore ben diverso).
Stavo tanto male, non ero agitata, ma ho temuto addirittura per qualche istante di morire, ho telefonato all'Ospedale Maria Vittoria ed è arrivata un'autoambulanza.
All'arrivo, come per miracolo, il disturbo aveva lasciato il posto a spossatezza. Ricordai in quel momento che i neurologi consultati precedentemente mi avevano consigliato, nel caso si fosse ripetuto un simile episodio, di andare al pronto soccorso e fare eseguire subito dopo l'attacco un EEG, unico modo che poteva aiutare a far capire loro la possibile causa - erano infatti negative tutte le analisi fatte fino a quel momento.
La Dottoressa che mi ha accolto mi ha detto che le risultava una cartella clinica di un ricovero mio al pronto soccorso nel 2004, ben dieci anni prima, come lei continuava a sottolineare, relativo ad un episodio di amnesia transitoria e che eravamo ormai nel 2015 e che quindi io non avevo alcun problema se ancora ero lì vigile e presente."Perché così io la vedo. Forse", diceva la Dottoressa rivolta a me, "lei è un tipo apprensivo".
A nulla è valso riferirle che l'attacco attuale faceva parte di molti altri diversi per caratteristiche dall'amnesia transitoria del 2004, a nulla è valso l'averle detto che il neurologo voleva facessi un'analisi, non ricordavo quale, che andava eseguita subito dopo il sintomo in un pronto soccorso. La Dottoressa continuava a dire "Però che memoria! Ricorda pure che la prima amnesia l'ha avuta nel 2004. Vuole che le faccia un'analisi, che analisi? Una TAC...?" e ancora aggiungeva che non potevo presentarmi per richiedere una tac o quant'altro.
Le ho riferito poi, per cercare di convincerla del mio precedente malessere, l'episodio di avere bevuto mezzo dito di alcolico. Lei ha ascoltato, ha detto che potevo andare, che avrebbe provveduto il mio neurologo a indagare sull'evento.

La Dottoressa però, prima che andassi, dopo un breve consulto con altri, mi ha fatto richiamare per un prelievo del sangue.
Fatta l'analisi mi ha congedato senza spiegare nulla sull'analisi, sul perché, sull'esito... Mi ha lasciato solo il tempo di dirle: "Ora ho ricordato, il neurologo consigliava un EEG".
Risposta:"EEG alle 16.17? Lei mi chiede un EEG alle 16.17? A quest'ora... ”.
Mi arrendo, sto per uscire e guardo la cartella clinica, vedo: analisi del sangue P. etanolo e ancora "la paziente non accusa alcun mal di testa, nessun cenno di nausea..." Avevo detto di avere mal di testa.
Ritorno indietro e chiedo come mai un'analisi del sangue sull'etanolo? Biascica qualcosa...
La guardo in faccia per fissarla nella memoria. Ho anche nausea.
Era stata così trovata la motivazione al mio malessere.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
Stato confusionale e assenza.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

Ortopedia Maria Vittoria

Nella mia esperienza personale ho riscontrato poca attenzione alle esigenze del malato, con successive dimissioni affrettate.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
frattura femore.
Punti di forza
non valutabili.
Punti deboli
assistenza infermieristica.
Voto medio 
 
2.8
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
3.0

RISCHIO EDEMA POLMONARE

Il giorno 27/5/11 mia figlia ed io siamo state portate al P.S.al Maria Vittoria in seguito a grave incidente stradale, nel quale mia figlia di 20 anni ha riportato una frattura somatica amielica L2 e L3 e traumi minori.Dopo essere stata trasferita in ortopedia,il 2/6 veniva già dimessa dall'osped.SOLO con terapia a base di Clexane e con indosso il busto Jewet. A casa ha iniziato ad accusare febbre e dolori alla gamba sx e dopo 7 gg. ritornava in P.S. per approfondire gli accertamenti. Dalle 11.00 (ora di arrivo) alle 19.00 è stata sottoposta a TAC (esito negativo), visita in sala traumi (qui le viene somministrata iniezione di muscoril e, per la febbre- 39° - viene trasferita in medicina al D.E.A. dove esegue prelievo del sangue e dove le viene somministrata flebo di antibiotico, dopo aver ancora eseguito una RX toracica di controllo dall'esito negativo). Al momento delle dimissioni le viene assegnata terapia a base di Clexane e Antibiotico, ma la natura del dolore alla gamba come quello della febbre rimane un'incognita. Nei gg.successivi il quadro clinico non migliora, anzi, il giorno 14/6 la gamba sx è più gonfia della dx di 4-5 cm. Decido di portarla al CTO dove le viene prontamente diagnosticata (confermata poi con ecodoppler) una grave trombosi e tutt'ora è sottoposta, sempre al CTO, a terapia idenea per risolvere questa patologia.
Ora mi domando: come mai al Maria Vittoria non sono stati in grado di diagnosticare questa gravità? Non solo, ma non hanno neppure valutato l'ipotesi che poteva trattarsi di trombosi. E mi domando :visto che il Maria Vittoria non è attrezzato per una risonanza magnetica (ammesso che fosse servita per un'indagine più approfondita), perchè non mi è stato consigliato di farla altrove? Stabilito dalla TAC che non risultava un'ernia del disco, nè si era in presenza di sciatalgia (perchè in questo caso la gamba non gonfia) io, sua madre, che non sono medico, ho capito che si trattava di circolazione e se non fossi stata più che precipitosa, avrei perso mia figlia perchè la trombosi è arrivata fino all'ombelico!!! Morale: talvolta siamo più medici noi di noi stessi che non coloro che lo fanno di professione.

Patologia trattata
.
Patologia trattata
DOLORE ARTO INFERIORE SX E IPERTERMIA
4 risultati - visualizzati 1 - 4