Auxologico San Luca Milano

Oggi sono stata al piano Seminterrato per un esame diagnostico. Non avevo nessun paziente in coda prima di me ed ho dovuto attendere mezz’ora poiché il personale dell’accettazione non procedeva alla chiamata.
Ho provato a chiedere informazioni, avvicinandomi allo sportello, per accertarmi di essere in attesa nel luogo giusto e sono stata male apostrofata ed invitata ad allontanarmi.
I medici sono stati cortesi, ma l’ingiustificata attesa all’accettazione e la scortesia dell’impiegata non mi permettono di recensire positivamente l’intera esperienza al San Luca.

Dall'accettazione ai medici, ho trovato persone scontrose che non ti guardano neanche in faccia..
Ore di attesa per fare un semplice esame di ambulatorio, e senza ricevere informazioni in merito. Insomma, li ho trovati disorganizzati.
Il prendersi cura e dare attenzione al paziente: assenti.
Anche se solo per esami strumentali, dopo questa mia esperienza non ci tornerò.

Ho fatto il tampone giovedì 29/10 e sul biglietto ritiro referto c’è scritto di ritirarlo dalle 14.00 il giorno 31/10 di sabato. Il sabato a quell’ora è chiuso, quindi cosa faccio? Lo consulto online, ma ahimè non è ancora pronto dopo 48 ore, nonostante ci sia scritto che: è consultabile sul sito “entro” le 48 ore.
Allora chiamo il centralino, un po’ come andare bendato in cerca di nulla!! Non sapevano dirmi nulla e dopo aver riprovato più volte alla fine, finalmente, dal centralino mi dicono che entro le 20.00 di sabato 31/10 dal laboratorio lo avrebbero caricano sul sito. Allora aspetto fino alle 20:30, mi collego sul sito, ma... NIENTE!!
DOPO 48 ORE NON SO SE SONO GUARITO, NON POSSO USCIRE, DIPENDO DALLA DISORGANIZZAZIONE.

Sono circa due mesi che sto cercando di mettermi in contatto con il vostro centro prenotazioni per avere una conferma per due prenotazioni già effettuate e non sono mai riuscita a parlare con un operatore.

Sono andata al pronto soccorso la sera del 16 ottobre perché, a seguito di un incidente in bicicletta, accusavo dolore al torace e difficoltà respiratorie. La giovane cardiologa che era di guardia non solo non mi ha fatto una lastra perché diceva di non saperla leggere, ma non mi ha neppure visitata e mi ha suggerito di recarmi in un altro ospedale. Il fatto non è tanto che un cardiologo non sappia leggere una lastra (fa il cardiologo, non il radiologo), ma soprattutto che una ragazza che si reca in ospedale dopo un incidente, non venga neppure visitata. Evidentemente lo stetoscopio che la cardiologa aveva al collo era in realtà un nuovo modello di collana. Quando ho raccontato l’accaduto a mio fratello che fa il cardiologo a Stoccarda, non voleva credere a quello che gli narravo.

Venerdì ho eseguito una elettromiografia presso l'Ospedale San Luca (non voglio indicare il nome del professionista che l'ha svolta per correttezza). L'esame si è svolto con una freddezza ineguagliabile, il risultato è stato peggiore del trattamento perchè sono state "ipotizzate" diagnosi spaventose senza nessun dato di riferimento, per arrivare addirittura chiedere il ricovero presso la stessa struttura.
Trovo questo fatto grave, perchè alla diagnosi ci si è arrivati con una visita e lettura di precedenti esami, e non era nessuna delle patologie indicate nel referto. Vorrei solo sottolineare che noi pazienti siamo delle persone non degli oggetti che pagano (107 euro di ticket), e forse bisognerebbe essere più umani e coscienti. Siamo nell'epoca di internet e leggere le spiegazioni su patologie ipotizzate, non è difficile.. Ringrazio di avermi fatto passare 3 giorni da incubo, sarebbe bastato un "sospetta neuropatia ndd". Di certo non usufruirò più dei servizi dell'Istituto Auxologico.

Il 16 giugno mio papà si è recato in questo ospedale per prenotare una colonscopia virtuale tc. Gli prenotano l'esame per il 30 giugno. In quella data lo accompagno e ci dicono che lì non fanno quell'esame. Noi contestiamo inutilmente perché avevamo in mano il foglio della prenotazione. Loro non sanno che dire, ritirano il foglio e con l'impegnativa del medico prenotano l'esame in un'altra data e in un'altra sede, cioè alla clinica San Carlo in via Pier Lombardo 22. Ci dà la prassi per la preparazione di 3 giorni, che consiste in mangiare solo pochi cibi. In quei 3 giorni doveva assumere un medicinale "macrogol-selg esse" in 4 litri d'acqua più il digiuno e un'intera confezione di x prep. Oggi alle 6.30 ci avviamo per raggiungere l'ospedale, che si trova vicino Porta Romano. Quando arriviamo per l'accettazione, ci chiedono 280€ perché quella persona che ha prenotato al San Luca non ha tenuto conto dell'impegnativa del medico e l'aveva prenotato privatamente. Dunque dopo questo tran-tran, mio papà non ha potuto fare l'esame e non lo vuole più fare a causa di queste persone superficiali e incompetenti. Aggiungo che mio papà ha 90 anni. E questo lo trovo ancora più disumano. Ma non finisce qui. Userò tutti gli strumenti che posso per segnalare queste persone incompetenti e anche arroganti.

Mio padre è stato operato al cuore: sostituzione valvola + bypass.
Durante la sua degenza i medici ci sono stati solo la mattina e poi durante il resto della giornata sono passati medici che non conoscevano la storia del paziente.
Personalmente ho riscontrato trascuratezza dei dettagli e dei sintomi che uno presenta. Dopo 15 giorni lo hanno dimesso, spiegando le cose in pochi minuti frettolosi e in piedi, come per mandarti via il più presto possibile.. (perché bisogna riempire il letto lasciato libero?).

Servizio al cliente di bassissima qualità. Anche se a pagamento! Incredibile!!! Sono rimasta senza parole... non una ma due volte cancellato l'appuntamento di reumatologia sia per un errore o semplicemente perché la dottoressa se ne è andata. Capisco, è venerdì!

Mia madre è stata ricoverata per 2 mesi a fine 2015, nel reparto di neurologia riabilitativa post intervento neurochirurgico in altro ospedale. Il personale medico si è dimostrato disponibile e molto competente, anche se poco presente al letto del paziente. Mia madre non poteva usare arto inferiore, braccio e mano destri, quindi aveva necessità di assistenza per vestirsi, andare in bagno, mangiare, etc. In più l'afasia non le permetteva di parlare. Al momento dei pasti era presente un familiare. Mia madre appariva spesso depressa e abbattuta, e pensavo tutto dipendesse esclusivamente dal suo stato. In realtà solo 3 mesi dopo la dimissione, recuperato parzialmente il linguaggio, mia madre è stata in grado di raccontarci come veniva trattata dal personale di assistenza, in particolare da due infermiere, pare non italiane, le quali la strattonavano e vessavano, maltrattandola e a volte deridendola, tutto sapendo che non poteva parlare e riferire a noi o ai medici. Ora mi chiedo: che vigila su situazioni del genere? Chi seleziona il personale? E' inaccettabile che succedano queste cose e sarebbe il caso di supervisionare e licenziare immediatamente persone che venissero sorprese in comportamenti non adeguati.

... purtroppo non mi è possibile fare commenti positivi. Sarebbe troppo lungo da spiegare e con questa struttura ho già perso parecchio tempo. Sintetizzando: primo è impresa ardua, se non "mission impossible", fissare le visite di controllo se convenzionate; se a pagamento, per una patologia per la quale ho l'esenzione, mi vengono chiesti 60-70 euro per 15 minuti di visita di controllo e circa 2 ore del mio tempo per accettazione e attesa! Questo per un ente ospedaliero no profit... Il Call Center poi, se lasci un messaggio in segreteria come spesso indicato - quando non riesce a gestire le chiamate - cioè quasi sempre, nemmeno ti richiama.
Credo mi rivolgerò ad un'altra struttura.

Con Morbo di Basedow diagnosticato nel 2007 dal più famoso endocrinologo di Milano, con annessa evidente orbitopatia tiroidea, una dottoressa responsabile del reparto di Endocrinologia ha avuto il coraggio di dirmi che io peso sul Sistema Sanitario Nazionale perchè faccio finta di essere malata, e che tutti i miopi hanno gli occhi sporgenti. Risultato? Cura effettuata in ritardo di 3 mesi con dosi e modalità del tutto errate, netto peggioramento delle mie condizioni di salute generale, orbitopatia tiroidea arrivata ad un livello tale da richiedere un intervento chirurgico, la mia vita rovinata a 25 anni. Ho ricevuto un trattamento indegno e vergognoso, come paziente e persona malata.
Grazie a queste dottoresse ho perso totalmente la fiducia nella classe medica, oltre ad avere avuto un danno fisico, morale ed esistenziale incommensurabile.

Sono nella gelida sala d'attesa del pronto soccorso da più di due ore dopo i primi esami. Sarebbe opportuno ospitare i pazienti che stanno male, anche se non morenti, all'interno del PS quando se ne ha l'opportunità, come in questo momento.