Clinica San Gaudenzio Novara

Il 28/11/2013 ho accompagnato a visita ortopedica mia moglie, invalida 100%, effettivamente non deambulante senza l'appoggio ad un accompagnatore e, pur se tale, non ancora legalmente riconosciuta. Al Dr. G.P. della S.Gaudenzio ci siamo rivolti per esaminare la possibilità di eventuale intervento per alluce valgo bilaterale, o per qualsiasi altro suggerimento, visto che la paziente, affetta da artrite reumatoide deformante da oltre 20 anni, e dalla conseguente gravissima osteoporosi, ha avuto più volte fratture spontanee ai piedi ed ultimamente ben 6 coste, anche con fratture esposte, pericolose per il polmone. Allo stesso medico avevamo chiesto anche di esprimersi, da ortopedico, sull'effettivo stato della non autonomia nella deambulazione.
A fronte di tutto ciò, e senza aver eseguito nessuna visita sulla paziente, ma avendo solo sommariamente guardato i referti radiografici, il dottore, quasi infastidito, ci ha detto che siamo andati da lui a perdere ed a fargli perdere tempo! E' inutile dire che non si è espresso sulla non autonomia della deambulazione e che infine ha detto di continuare con le terapie già in atto.
Ahimè, si trattava di una visita convenzionata, quindi cinque minuti erano più che sufficienti da dedicare (si fa per dire) al paziente!!

Camere sporche (mi son ritrovato con le formiche sotto il letto).
Personale infermieristico in parte poco disponibile e professionale, nonostante le chiamate frequenti dai campanelli delle camere.
Note liete: dottor Alessandro Ferraio e dottor Francesco Russo, professionisti seri e capaci, e Silvia, segreteria ricoveri, veramente gentile e disponibile.
Per il resto, delusione totale.
Niente a che vedere con il policlinico San Donato dove ho svolto le precedenti operazioni.

Non mi sono trovata bene, il medico mi ha consigliato la perdita di peso per un problema di spina calcaneare (avessi avuto bisogno un dietologo, non avrei fatto una visita ortopedica...) La spina calcaneare comporta fascite plantare con conseguente infiammazione della zona e necessità di riposo e infiltrazioni al bisogno.
Mi aspettavo più professionalità, non devo essere io a dirgli cosa deve fare..

Sono stata operata a maggio 2022 di ernia iatale presso la clinica San Gaudenzio di Novara.
Subito dopo l'intervento ho lamentato dolori fortissimi alla gola. Medici e infermieri mi hanno detto che era normale per via dell' intubazione.
La notte non ho dormito perché continuavo con dolori angoscianti alla gola e così il giorno seguente. Nessun medico o infermiere si è degnato di visitarmi e da un'infermiera mi sono presa pure della rompiscatole.
Dimessa il terzo giorno. Vado a casa e dopo due giorni mi ricoverano d'urgenza al San Gerardo di Monza per lesione alla faringe, edemi e tumefazioni alla gola. Sono stata ricoverata 5 giorni e sto continuando le cure a casa perché ero arrivata a non deglutire più.
Io non contesto la perforazione da intubazione, perché può capitare, ma il non ascolto del paziente!
Non si può lasciar soffrire una persona in questo modo per tre giorni senza nemmeno accertarsi e farle una visita!
Il giorno e la notte dell'intervento l'ho trascorso al caldo e sudando perché il condizionatore era rotto.
Ho chiesto un cuscino in più e non l avevano.
Bagno con solo un lavello e un wc.
Penso che le prima cose con i malati debbano essere l'empatia e la disponibilità all'ascolto. Purtroppo nel reparto in cui sono stata non le ho trovate e ne sto ancora pagando le conseguenze.

Nulla da dire sulla competenza dei medici. Ho comunque avuto un disservizio il 23/02/2024 alle ore 15.00 circa (coloro che si trovavano in sala d'attesa ambulatori verso quell'ora sono stati testimoni) al momento del ritiro dei referti, "misteriosamente" scomparsi. Ho quindi dovuto aspettare circa 45 minuti perche' si trovasse una soluzione al problema, dovuto ad una infermiera che gia' in accoglienza presso gli ambulatori, quando cercavo di spiegarle che non mi era possibile ritornare un altro giorno abitando lontano, tra le altre cose mi aveva urlato: "scusa ma io è la prima volta che ti vedo, cosa vuoi?". Visto che mentre il medico le ridettava il referto questa capiva fischi per fiaschi, il medico stesso mi ha spiegato che quasi sicuramente l'infermiera in questione aveva sbagliato a trascrivere i dati e chissà dov'era finito il referto... Prima di andare via le dico che in casi del genere basta scusarsi per il disservizio, senza trattare male i malcapitati pazienti e la stessa risponde: "ma cosa vuoi, io non sono mica Dio!" e mentre le rispondevo mi ha voltato le spalle e se n'e andata in una stanza (probabilmente il locale infermiere) sbattendo la porta.
Va da sè che la prossima visita (a pagamento) già prenotata per aprile, non avrà luogo, perche' non ho voglia di rischiare di avere a che fare con un simile soggetto.
Consiglio a chi ha la responsabilità della scelta del personale, di controllarne l'operato.
Un ringraziamento va invece all'addetta alla reception, all'ingresso, che mi ha aiutata a risolvere il problema con una gentilezza ed una professionalità ineccepibili.
M. Cuppari

Dopo sette interventi, di cui l'ultimo l'11 giugno 2020 ed attualmente ricoverata, sento sempre i chiodi che mi pungono la schiena ed il torace e mi sento dire dai medici che è normale e che devo continuare a prendere oppiacei per non sentire il dolore. Ormai sono stremata e senza più speranza di recupero.

Non metto nessun voto, sono disorganizzati, in periodo Covid ci sono assembramenti davanti all'entrata, sono lenti nel fare le visite, e per di più il giorno prima dell intervento si accorgono che devono rimandare perché hanno troppi interventi! L'idea che mi sono fatta è che per non esserci più posto avranno fatto entrare qualcuno di loro conoscenza al posto di mio papà... Questa è l'idea che mi sono fatta (magari errata, per carità). Purtroppo l'Italia va avanti così ed è uno squallore nell'era digitale accorgersi il giorno stesso in cui ci si reca a fare il tampone pre operazione, che il giorno dopo che non c'è più posto, per poi dire che richiameranno loro a data da destinarsi!