Neonatologia Policlinico Bologna S. Orsola Malpighi

 
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Ittero neonatale

Quando ho partorito, una dottoressa molto gentile mi ha spiegato che "il mio latte è l'alimento migliore, di allattare a richiesta, niente ciucci e niente aggiunte" eccetera.
Pochi giorni dopo le dimissioni, vedendo mia figlia con gli occhi giallini, la portiamo a controllare:
durante la visita, un'infermiera mi guarda e mi fa:
"congratulazioni! è di nuovo incinta??"; salvo poi avvampare di vergogna quando le ho spiegato che la bambina di fronte a lei aveva 4 giorni di vita, e il mio utero non era ancora tornato alle normali dimensioni... E già qui... è difficile commentare.

Mia figlia viene ricoverata per ittero e, durante il trattamento con la lampada, le è stato messo in bocca un ciuccio, con il consiglio di andare a comprarne un altro in farmacia al più presto, perchè quello che stavano usando in realtà era la tettarella di un biberon coi buchi tappati (!)
(...e io che sapevo che soprattutto nei primi mesi bisogna evitare il ciuccio!)

Gli infermieri hanno più e più volte insistito per farmi andare a casa, anche se sul regolamento è scritto che i genitori possono stare accanto al figlio... ma mi hanno fatto mille pressioni.
"la bambina lo sente se sei nervosa, stai facendo innervosire anche lei" (ma la bambina dormiva nella culla, è un effetto dell'ittero... non mi sembrava affatto nervosa, nè lei nè io, che ero ancora molto stanca dopo il parto- l'infermiera invece sì che era nervosa).
Io comunque sono rimasta, perchè volevo allattare mia figlia al seno.
Questo ha iniziato a creare problemi (nel personale).
Mi è stato detto che:
-dovevo allattare ogni tre ore, massimo per 10 minuti ogni seno;
-che comunque era meglio dare l'aggiunta perchè "magari non hai abbastanza latte" (..quando è noto che più allatti e più latte ti viene...).
Allora ho chiesto di potermelo tirare, così controllavamo se "non avevo abbastanza latte":
mi hanno indicato una stanza coi tiralatte automatici, in 20 minuti ho raccolto due biberon pieni: avrei potuto allattare tutto il reparto...
Però comunque insistevano a somministrare personalmente l'aggiunta, spremuta a forza nella bocca di mia figlia dopo ogni poppata al mio seno (ovviamente dal biberon non mandava giù nulla).
A quel punto ho iniziato ad avere paura ad allontanarmi anche solo per andare in bagno- le continue pressioni per mandarmi a casa, per dare il latte artificiale, l'insinuare che il mio latte non fosse adatto o sufficiente...
Oltretutto le infermiere in mia presenza (o forse dimenticandosi che ero lì, a pochi metri da loro, unica madre presente in mezzo a tanti neonati), durante gli orari notturni si sono lasciate andare a commenti francamente agghiaccianti riguardo alcuni bambini.
Ricordo su tutti: "io la bambina nera non la tocco, puzza come puzza suo padre", e dando il biberon a una bambina orientale: "piangi, piangi, ma se fossi nata in Cina ti avrebbero già abbandonata". Ero sgomenta.
Al momento delle dimissioni (firmate da un altro dottore), stavo rivestendo mia figlia, ma è arrivata una dottoressa che praticamente urlando ha detto che noi non andavamo da nessuna parte, perchè mia figlia era calata troppo di peso, doveva restare fino a che non avesse recuperato.
Io ho provato a spiegare che non mi era stato permesso di allattarla a richiesta, e che probabilmente quello c'entrava, ma niente... Per fortuna c'è stato l'intervento di un infermiere (l'unico umano!) che è intervenuto tempestivamente spiegando che la bambina aveva appena espulso il meconio e che sicuramente poteva andare a casa.
Allora ha acconsentito a lasciarci tornare a casa.
Ci hanno prescritto comunque aggiunte di latte artificiale, che io NON ho dato;
alla settimana successiva, visita di controllo (con ALTRI dottori):
"ma è splendido, sua figlia ha preso molto peso! ha dato l'aggiunta prescritta?";
"no, solo il mio latte, ogni volta che lo chiede, anche ogni 30 minuti";
"complimenti!! lo sa che la maggior parte delle madri di bambini ricoverati perde il latte?"
MA VA??

Patologia trattata
Ittero neonatale.
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