Pronto Soccorso Policlinico Siena

Persone scortesi, mi hanno trattato come una delinquente mettendo in dubbio che la tessera sanitaria fosse la mia, insinuando la falsità del documento e aggiungendo anche "ho i miei motivi". Motivi onestamente a me sconosciuti.
Avendo alzato la voce per la terribile "accoglienza", terrorizzata ho dovuto anche giustificarmi con ben due poliziotte.
La signora al triage ha anche dubitato del mio malessere.
Avevo paura di aver ingerito accidentalmente una piccolissima ma comunque ovviamente pericolosissima parte di veleno per topi utilizzato in giornata ed era per quello che ero al pronto soccorso.
Tuttora non sto per niente bene. Ma proprio per niente. Tuttora ho in bruciore insopportabile alle labbra e feci scure.
Ma ero talmente mortificata che una volta accettata finalmente all'interno della sala d'attesa non me la sono sentita di rimanere e sono andata via in lacrime.
Devo aggiungere altro?

Forse non è questo il significato della parola D.E.A., il reparto di medicina d'urgenza.. Qui siamo morti in due, mio padre Dino e il figlio Paolo: lui, lasciato in completo abbandono, privo di cure e nell'indifferenza dei medici e infermieri.
Forse è stato sbagliato il momento del ricovero, il fine settimana del mese di agosto? Io dopo questa tragica e triste esperienza di vita, cosa posso dire riguardo a queste persone?

Al Pronto Soccorso e Medicina d'urgenza delle Scotte ho riscontrato inaccettabili lunghissimi tempi di attesa e mancanza di professionalità.