Neuropsichiatria Niguarda

Visita dal dott. Fornaro, perché mio figlio è sottoposto a trattamento con ormone della crescita che gli causa stress, ha un fratello autistico e in più io e mio marito ci siamo separati. Questo ha causato al ragazzino una forte tensione emotiva che si è scaricata sul rendimento scolastico. Le insegnanti hanno dichiarato che senza una dichiarazione medica non avrebbero fatto interrogazioni programmate per ridurre l'ansia. Spiego tutto per 1 ora al dott. Fornaro, che ascolta senza mai dire nulla. Alla fine, senza neppure incontrare mio figlio, mi prospetta tutta la batteria di colloqui, test e questionari per dislessia, discalculia: 4 incontri per i test, 2 incontri con i genitori e questionari agli insegnanti - che conosco benissimo perché fatti già all'altro figlio. Ma possibile che un neuropsichiatra sappia solo somministrare test (sui quali io ho moltissimi dubbi) e non prenda in considerazione la storia e la persona? Mio figlio non è dislessico, se non è sotto stress ha un rendimento assolutamente normale. Ha solo bisogno di pazienza e attenzione da parte della scuola. Perché bisogna farlo risultare per forza "dis...." qualche cosa per potere avere da un medico un pezzo di carta con la richiesta di più attenzione?

Siamo entrati in questo reparto nel febbraio 2015 portandoci nostro figlio, allora dell'età di due anni appena compiuti, per una visita privata (poiché la lista di attesa per le visite gratuite prevedevano 1 anno di attesa) perché il piccolo aveva dei comportamenti che ci destavano preoccupazione rispetto al disturbo dell'attenzione. Siamo stati accolti dalla Dott.ssa Mauri Gabriella che, dopo aver fatto l'anamnesi del paziente, ci prepara un'impegnativa per poter accogliere presso il centro autistico, di cui è lei responsabile, per iniziare il trattamento valutativo.
Alla prima visita presso tale centro, ci si dice che era anormale il bambino si facesse ancora la cacca addosso, che camminava sulle punte e che era un tipo eccentrico.
Da esterni ti rendi conto del paradosso, ma da genitore comunque non escludi completamente a priori che il problema sottoposto da un esperto non sussista, quindi accettammo la presa in carico.
Dopo un anno di angoscia, naturalmente il bambino termina la valutazione con esito negativo, perché nostro figlio non è autistico. La cosa che fa infuriare è che si vedeva chiaramente che nostro figlio non rientrava in tale spettro, ma ci viene da pensare che tante volte è meglio avere un paziente in più, piuttosto che un paziente in meno. Senza considerare l'incubo che fanno vivere a noi genitori e soprattutto ai nostri bambini, che vengono messi sotto la lente di ingrandimento talvolta per nulla.