Oncologia medica Policlinico Verona Borgo Roma

 
4.4 (29)

Recensioni dei pazienti

2 recensioni con 4 stelle

29 recensioni

 
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Voto medio 
 
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Voto medio 
 
4.3
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5.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
4.0

Visita specialistica

Andai in agosto 2023 dalla dottoressa Cingarlini: semplicemente meravigliosa. Mi chiese di portare il prelievo bioptico al successivo appuntamento.
In seguito inviai due email, telefonai 3 volte lasciando dati, recapiti, motivo della chiamata. SILENZIO.
Saranno al top, ma il paziente è trascurato, anche in libera professione...
Vorrei tornare, ma ho molte perplessità.

Patologia trattata
Carcinoma pancreas.
Voto medio 
 
4.0
Competenza 
 
5.0
Assistenza 
 
3.0
Pulizia 
 
5.0
Servizi 
 
3.0

Sospetto tumore gastrico con metastasi

Mio fratello, 53 anni, con una diagnosi di sospetto tumore gastrico con metastasi epatiche, polmonari e peritoneali ricevuta appena 18 giorni prima, è stato ricoverato 5 giorni nel reparto di Oncologia medica dell'ospedale Borgo Roma di Verona. A causa della progressione velocissima del male e di un'infezione polmonare riscontrata già nel colloquio conoscitivo con gli oncologi il 9 dicembre, purtroppo non è stato possibile praticare nemmeno la prima infusione del protocollo chemioterapico che era stato prospettato dagli oncologi nell'incontro conoscitivo. Sull'operato dell'equipe medica non ho nulla da eccepire, sono stati gentili e disponibili nella spiegazione dell'evoluzione purtroppo grave della tremenda malattia. Scrivo questa recensione però perché c'è stato un aspetto che mi ha ferita molto dal punto di vista umano, ovvero l'eccessiva, a mio parere, rigidità del personale che si è dimostrato schiacciato dalle regole del protocollo di ingresso dei visitatori, che prevedono la presenza in stanza con l'ammalato di una singola persona. Per carità, le regole hanno un basamento più che valido dal punto di vista sanitario, ma ci sono modi e momenti in cui dovrebbe essere applicata una certa flessibilità. Abbiamo dovuto insistere, al limite di sembrare maleducati, di poter entrare e stare con il nostro caro, che nel frattempo ci chiamava e ci voleva vicini come è umano che sia quando si sa di dover abbandonare a breve questa vita. In particolare, e siamo rimasti senza parole, una infermiera, alla nostra richiesta di poter entrare in stanza, ha risposto che se avessimo voluto entrare tutti (eravamo in 6 in totale) allora avremmo dovuto portarcelo a casa, nelle sue condizioni ormai gravissime. Siamo rimasti sbigottiti. Mio fratello è stato in stanza da solo, non c'erano altri pazienti, quindi mi chiedo perché questo rigido protocollo non sia stato ponderato in base ad una effettiva valutazione del rischio, vista l'impossibilità di contagiare con ipotetiche patologie veicolate da noi familiari altre persone, indossando in primis come giusto che fosse le mascherine ffp2, eravamo tutti noi familiari senza febbre avendo superato positivamente il controllo col termoscanner e con le mani disinfettate nei numerosi punti di disinfezione presenti. Ci sono momenti in cui un minimo di flessibilità, visto il reale basso grado di rischio, sarebbe non solo opportuna, ma un segno di umanità.

Patologia trattata
Sospetto tumore gastrico con secondarismi epatici, polmonari e carcinosi peritoneale.
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