Oncologia Ospedale Pertini di Roma
Recensioni dei pazienti
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Tumore esofago
Il viaggio di mia mamma inizia ad ottobre attraverso il ps per disfagia. La diagnosi di tumore al iv stadio le viene comunicata in reparto, senza un minimo di empatia e preparazione, dalla dottoressa Dello Russo. La stessa nel medesimo giorno, davanti alle nostre richieste e con mamma presente, ci risponde che per miracolo il tumore si potrebbe ridurre e operare. Il giorno dopo viene dimessa con altri accertamenti da fare per poi iniziare la chemio.
Per il trattamento veniamo seguiti dalla dottoressa Urbano, che come primo giorno ci fa aspettare due ore, ricevendo mia mamma sola (noi ci stavamo dando il cambio visto il ritardo e degli impegni non derogabili) e non ricevendo noi familiari perché “l’ho detto a sua mamma se ci sono criticità ci sentiamo dopo”. Mamma viene mandata a casa con la chemio a lenta infusione, purtroppo dopo che la riportiamo a toglierla ce la fanno ricoverare tramite ps, per una reazione tossica da chemio, che nel bel foglio che rilasciano con le indicazioni non è minimamente descritta. Nel periodo di ricovero la dott.ssa Urbano non si presenta neanche una volta da mia mamma.
Qui inizia un calvario di due mesi, dove abbiamo dovuto insistere per lo spostamento di mamma da cardiologia a oncologia, che poi si è verificato per cause di forza maggiore per un ascesso da drenare. Senza lo spostamento ci è stato detto che non era possibile capire come procedere e se continuare le cure. Durante il ricovero l’unica luce per noi familiari e mamma è stata la dottoressa Gilberti, che ha dimostrato empatia e dedizione facendo tutto il possibile.
In questo periodo di ricovero mamma dimagrisce molto causa alimentazione non possibile per il tumore, solo la Gilberti cerca di farla riprendere a mangiare tramite endoprotesi inserita al Sant’Eugenio.
Appena hanno potuto hanno dimesso mamma con hospice. Durante le dimissioni il dottor Antonini è stato molto sgarbato, sostenendo che gli stavamo facendo perdere tempo, che eravamo rompiscatole con tutte le domande che facevamo e che tanto mamma era terminale. Nel periodo post ricovero, sempre e solo la dottoressa Gilberti si è adoperata per cercare di far riprendere mamma per iniziare qualche terapia, ma purtroppo il tumore ormai era troppo avanzato, e mamma troppo deperita e provata, per poter riprendere qualsiasi trattamento.
A parte la malattia e la perdita di mamma, quello che ci lasciato attoniti è stata la mancanza di empatia, la fretta senza in minimo di attenzione di alcuni medici che abbiamo incontrato in questo percorso. Non è mai stato considerato l'aspetto psicologico della paziente, e di noi familiari. Solo un numero di letto da smaltire e dimettere il prima possibile, solo l’ennesima paziente del giorno per fare i trattamenti. L’unico vero medico che abbiamo incontrato è la dottoressa Gilberti, che ha unito alla figura professionale tutti gli altri aspetti nel trattare con noi e con mamma, e questo ce lo porteremo per tutta la vita. Grazie dottoressa.
Adenocarcinoma colon
Organizzazione PESSIMA, attese INFINITE (ingiustificabili per pazienti in condizioni così delicate), ZERO TATTO con i pazienti e con i familiari.
Cancro alla mammella
Day Hospital organizzato malissimo, attese infinite e scarsa cura nei rapporti con i pazienti. Vista la delicatezza del reparto, ho constatato che il rapporto dei dottori, degli infermieri e di tutto il personale con i malati non e' dei migliori. Scarsa umanita' e poca attenzione anche nelle piu' semplici comunicazioni da dare al malato e/o ai suoi famigliari.
Adenocarcinoma polmonare e tumore prostata
Mio padre è affetto da adenocarcinoma polmonare e tumore alla prostata. Personalmente il dott. Alberti non mi è piaciuto in quanto non mi ha dato risposte chiare.. prima il paziente era operabile, poi non piu'.. prima il tumore era squamoso, poi e' diventato adenocarcinoma. Morale della favola, papà è morto 8 giorni fa..
Non mi sono trovata bene con l'oncologo, ma gli infermieri, soprattutto alcuni, sono molto umani.
Sospetta recidiva neoplastica
Si tratta di un reparto fantasma, con personale medico a parer mio inadeguato e per nulla vicino alle problematiche del paziente.
Non sono in grado di dare una risposta adeguata alle domande che vengono poste dal paziente e dai parenti più stretti, nè tantomeno in grado di formulare una diagnosi precisa.
Agiscono talvolta approssimativamente e con superficialità, non tenendo conto dei rischi che corre il paziente in caso di mancato e sollecito intervento.
E' quindi opportuno rivolgersi a strutture molto più adeguate ed attrezzate, con persone competenti.
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