Chirurgia Vascolare Ospedale Asti

 
4.4 (14)

Recensioni dei pazienti

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14 recensioni

 
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Voto medio 
 
3.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Operazione incompleta

Ho 57 anni e dopo visita specialistica privata a Canelli (AT) col dr. Pecchio, specialista in Chirurgia Vascolare, sono stato messo in prenotazione per due safenectomie a gamba sinistra e gamba destra. L'intervento presso l'ospedale Cardinal Massaia di Asti si è svolto alla gamba sinistra il 17 maggio e con il dr. Pecchio e la sua equipe è andato tutto bene, mi hanno fatto una termoablazione con RF della safena in sinistra + flebectomie.
Il 23 giugno mi hanno fatto l'intervento alla gamba destra, che avrebbe dovuto essere anche in quell'occasione termoablazione della safena interna destra, perché incontinente, e flebectomie, come indicato dal dr. Pecchio nella sua visita. L'intervento è stato fatto dell'equipe del dr. Pecchio senza la sua presenza. Ho fatto la visita di controllo e i medici mi hanno detto che era andato tutto bene. Qualche giorno dopo mi è apparso un però gonfiore esagerato al fianco dello stinco destro che mi ha allarmato, perchè avevo paura che fosse un trombo.
Ho chiamato l'ospedale di Asti, ma l'iter burocratico con le ASL in questi casi per ottenere una visita è lento, perciò sono andato a fare una visita privatamente da un chirurgo vascolare vicino al mio luogo di residenza. Questo dottore prontamente mi ha rassicurato spiegandomi che il gonfiore non era un trombo, ma un ematoma e poi mi ha fatto l'ecocolordoppler.
Con mio grande stupore mi ha informato che alla gamba destra non mi era stata fatta la safenectomia, ma solo delle flebectomie. Ora dovrò quindi fare un nuovo intervento di safenectomia alla safena interna della gamba destra, che è incontinente, e lo farò ovviamente in un altro ospedale, perchè quello di Asti mi ha molto deluso.
Daniele Pedrazzi - Cairo Montenotte

Patologia trattata
Safene delle gambe incontinenti.
Voto medio 
 
2.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Per piede diabetico ischemico rivolgetevi altrove

Ho trascorso più di un anno a stretto contatto con il reparto di chirurgia specialistica vascolare di Asti sia per mio padre che per mio zio. Dopo ciò che ho potuto costatare nel tempo, consiglio di rivolgersi ad altre strutture più idonee, specializzate e con un maggiore coordinamento interno.
Elenco di seguito i motivi della mia recensione negativa in merito:
- Operazioni di angioplastica arteriosa per piede ischemico diabetico eseguite spesso con la conclusione “operazione perfettamente riuscita” (vero che sente la gamba più calda?) che in realtà, anche assumendo i farmaci indicati in modo costante e corretto (antiaggreganti, ecc.) e la fasciatura a giorni alterni con garze sterili, cotone di Germania e betadine alla fine, al massimo dopo pochi mesi si è al punto da capo...
- L’anno scorso c’era una mancanza assoluta di coordinamento con il laboratorio di piede diabetico, con un rimpallo continuo di responsabilità e “indecisioni” sul da farsi in merito alla patologia che intanto continuava ad aggravarsi.
- Alle visite ambulatoriali di chirurgia vascolare ogni 15 giorni, essendoci sempre medici diversi, ogni volta si aveva una diagnosi e referto diverso finale (amputazione, no aspettiamo... ecc.) e intanto tramite il medico infettivologo si prendono anche per sei mesi dosi di antibiotici molto massicce sia oralmente che endovena, sempre senza mai prendere una decisione su un piede che sta sempre più peggiorando e che avrà in seguito un esito infausto.
- l’anno scorso parlare di persona col primario di chirurgia vascolare era una impresa, perché essendo di servizio ad Asti e in un’altra struttura Torinese, o lo si beccava il mercoledì mattina all’uscita o all’ingresso in sala operatoria, oppure era necessario prenotare una visita medica a pagamento il mercoledì pomeriggio in una famosa struttura privata astigiana.
- Nel 2018 secondo me non dovrebbero più accadere certe cose in un reparto specialistico, in particolare se una persona ha pluripatologie ha bisogno di sostegno e certezze da parte dei medici (notavo che in molti casi non si facevano neanche esami approfonditi per capire dove era arrivata una specifica infezione del piede e della gamba, cioè non si facevano in modo diretto e costante i raggi X e la risonanza magnetica anche per calibrare i giusti antibiotici ed i giusti quantitativi nel tempo degli stessi).

Patologia trattata
Piede diabetico ischemico bilaterale.
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