Istituto San Raffaele Giglio di Cefalù

 
3.9 (25)

Recensioni dei pazienti

7 recensioni con 2 stelle

25 recensioni

 
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Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Tempi d’attesa

Sono un’assistita Previmedical, insieme ad altri miei colleghi abbiamo prenotato il pacchetto prevenzione.
Gestione App. inesistente, tempi d’attesa per le visite allucinanti, disorganizzazione unica, non riusciamo a capire che differenza ci sia tra prenotazioni a pagamento e prenotazioni con il numero verde. Nessuna.

Patologia trattata
-
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
2.0

Triste esperienza in Oncologia

Mio padre è deceduto. Per ben due mesi ricoverato in Oncologia, il personale infermieristico e OSS per gran parte si è dimostrato scortese. Per non parlare che non sempre facevano ciò che dovevano (es. una piccola piaga al primissimo stadio è arrivata al terzo in pochi giorni).
Mio padre, uomo con tumore in stadio avanzato, aveva quasi quasi timore di suonare il campanello perché, quando decidevano di andare, si sentiva rispondere che doveva sforzarsi di fare da sè, e quando ha deciso di farlo è caduto per la seconda volta, con la conseguenza di allettarsi definitivamente.
Non parlo poi di una psicologa spesso assente o, se presente, poco utile.
I medici li ho trovati poco chiari e hanno perso una marea di tempo, due mesi. Tempo che per mio padre è stato fatale purtroppo.
Mio padre è morto il giorno dopo aver fatto la terza seduta di chemio, ormai completamente debilitato. Ho detto tutto.

Patologia trattata
Tumore stadio avanzato.
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Degenza di papà per prostatectomia

Capisco la pandemia, capisco il poco personale in ogni settore, capisco tutto ciò che c'è capire, ma non riuscirò mai a comprendere perchè certe persone vengano impiegate nel gestire il paziente.
Chi lavora o ha rapporti con essere umani, ha il dovere e deve mostrarsi tale che anche se c'è la stanchezza, lo stress o qualsiasi cosa; la persona che deve essere accudita in degenza ha il diritto di essere ascoltata e servita (no come servitù, ma in ciò che gli spetta). Ma la cosa più importante è che deve essere ascoltata, anche con le proprie lacune nell'esprimersi.
Per quanto mi riguarda, ho avuto papà ricoverato presso la struttura di Cefalù e se dovessi avere di bisogno una seconda volta, NON SCEGLIEREI PER NESSUN MOTIVO TALE STRUTTURA.
Abbiamo riscontrato poca serietà, tutto il personale (sia del pronto soccorso che dei reparti) ha fretta e pare non possa perdere tempo con i pazienti. Fretta, anche telefonicamente, nell'unica volta in 8 giorni di ricovero in cui sono riuscito a parlare telefonicamente con loro.
Bene, la prossima volta non sarà più Cefalù.

Patologia trattata
Tumore alla prostata.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
1.0

Pronto soccorso

Caduta da una bici (28 agosto) per pioggia ed ho sbattuto il viso contro l'asfalto.. con ferita lacero contusa al naso da chiudere con punti di sutura. Per ben 3 volte sono stato al PS. I primi punti dati li ho trovati accettabili, poi per uno sforzo si è riaperta la ferita e sanguinava da paura.. Così altri punti dati da una chirurga. Poi 2 giorni dopo vado a fare vedere la ferita al PS e appena tolgo il cerotto davanti al dottore del PS, di nuovo sangue a manetta... Ci volevano 4 punti. Così chiamano un altro chirurgo che ha fatto però un lavoro in modo osceno ed esteticamente pessimo. Ferita martoriata, dolente, gonfia e da cui usciva sempre sangue dalla medicazione già dopo 48 ore.
Allora mi reco al policlinico di Palermo, reparto chirurgia plastica, dove mi dicono che il lavoro da fare è chiudere una arteriola che sanguinava con bruciatura mediante elettrobisturi per coagulare il sangue, pulire la ferita e togliere tutti i punti che erano stati dati. Tutto ciò in sala operatoria con ricovero di 48 ore.. Dico, era così difficile dirmi che bisognava fare questo lavoro? Devo dire che ora i punti che mi hanno dato sono con filo sottilissimo e il naso è tutto uniforme e a livello estetico è ritornato come prima.

Patologia trattata
Ferita al naso lacero contusa.
Voto medio 
 
1.5
Competenza 
 
2.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
1.0
Servizi 
 
1.0

Considerazioni sul S.Raffaele

Visita già prenotata, ma attesa di circa 6 ore. Personale sgarbatissimo dove nessuno saluta bensì ti sbattono la porta in faccia. Pulizia totalmente assente in tutto l'edificio (bagni rotti e sporchi). Dispositivi antincendio scaduti di manutenzione (in un ospedale è una cosa inconcepibile).
Richiedi l'aiuto di un infermiere e non si presenta nessuno. Tutto ciò è davvero squallido e questa è la SOLA E PURA VERITÀ!

Patologia trattata
Ricovero.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
3.0

Circoncisione con esiti cicatriziali

L’operazione di circoncisione effettuata qualche mese fa a mio figlio presso il San Raffaele Giglio ha lasciato degli esiti cicatriziali che hanno reso necessario un ulteriore intervento correttivo presso altra struttura privata.
Sono molto deluso del livello di professionalità mostrato nell'occasione dal primario (Dott. Biancorosso) che ha operato mio figlio. Anche in occasione della visita di controllo ha liquidato con noncuranza le perplessità esposte da mio figlio sulla situazione che appariva sin da subito sospetta con un “tutto normale” … Dal punto di vista "funzionale" l'operazione è riuscita (il motivo dell'operazione era una leggera fimosi) ma anche considerando la giovane età del paziente (21 anni) mi sarei aspettato una maggiore attenzione sul lato estetico. Invece alla fine sono rimaste delle escrescenze sgradevoli dal punto di vista estetico ed è stato necessario ricorrere all'intervento di un professionista in regime privato per cercare di migliorare la situazione ed evitare problemi psicologici al ragazzo. Sono certo che sarà stato un episodio sfortunato nella carriera del dottore, ma non posso fare a meno di esternare la mia delusione.

Patologia trattata
Intervento di circoncisione.
Patologia trattata
Intervento di circoncisione.
Punti deboli
Risultato dell'operazione e relativo controllo ai sette giorni.
Voto medio 
 
2.3
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
2.0
Pulizia 
 
2.0
Servizi 
 
2.0

Reparto di Medicina Interna S.Raffaele Giglio

L’U.O. di Medicina Interna del San Raffaele Giglio di Cefalù diretta dal Dr. Ennio La Rocca avrebbe tutte le potenzialità per poter esser un punto di eccellenza sia per il sud Italia che a livello nazionale. Il problema è che la mentalità con cui si gestisce il reparto è sempre la solita riscontrata nel “disgraziato” sud: un po’ di approssimazione e superficialità non mancano mai. E’ vero che a confronto con altre realtà del territorio palermitano e del sud in genere, il San Raffaele Giglio può essere considerato un hotel a 5 stelle per struttura e servizi e un ospedale con medici alla Dottor House (in Sicilia, in Calabria.. ci sono situazioni che fanno drizzare i capelli), però è pure vero che da un reparto di medicina che porta il nome (ancora per poco) di San Raffaele, ci si aspetterebbe molto di più. Come detto sopra, se il reparto e le stanze dei degenti venissero lavate sia la mattina che il pomeriggio e almeno una volta a settimana si disinfettassero: porte, mura, letti, comodini, armadi... sicuramente la probabilità di contrarre infezioni ospedaliere si ridurrebbe di molto. Attualmente la probabilità di prendere infezioni, e quindi febbre, è molto alta, soprattutto per gli anziani con scarso sistema immunitario che vengono ricoverati anche insieme al altri pazienti con malattie potenzialmente infettive: polmoniti, bronchiti.. Gli anziani immunodepressi dovrebbero essere ricoverati in stanze isolate.

Se tutti gli infermieri professionali e OSS indossassero sempre i guanti e se si installassero in ogni stanza dei dispenser con gel igienizzante (questo andrebbe fatto in tutti i reparti di tutti gli ospedali), anche questo contribuirebbe a diminuire la probabilità di diffondere bacilli e batteri da un paziente a l’altro, cosa che al momento capita spesso.

Quasi tutti gli anziani ricoverati in questo reparto contraggono febbre e alcuni sono passati in setticemia e qualcuno è pure deceduto.

Sono soprattutto i piccoli-grandi accorgimenti che fanno la differenza tra un reparto che funziona e un altro che va meno.

Poi vorrei capire il perché dalle 20:00 alle 8:00 del mattino nel reparto non c’è un medico di guardia. Alle 20:00, allo scadere del turno, il medico si dissolve, se qualche malato si sente male, gli infermieri chiamano il primo medico disponibile del pronto soccorso che, anche leggendo la cartella clinica del paziente in questione, non conoscerà mai lo stesso come lo può conoscere uno dei medici dell’equipe del reparto, e quindi potrebbe anche commettere degli errori che non commetterebbe il medico di reparto. E poi è inconcepibile che il medico del P.S. debba lasciare i suoi pazienti per andare a soccorrere altri pazienti di un reparto ospedaliero. E fra l’altro nel soccorrere quest’ultimi non sarà neanche tanto lucido perché avrà sempre l’ansia di tornare in P.S. a continuare ad assistere i suoi di pazienti.

E’assurdo che in un ospedale una persona ricoverata che dovrebbe essere seguita 24 ore su 24 dagli stessi medici, dopo le 20:00 si venga a trovare nelle stesse condizioni in cui si viene a trovare normalmente a casa quando dopo le ore 19/19:30 il proprio medico base chiude l’ambulatorio e ha a disposizione la guardia medica o il pronto soccorso.

Vorrei sapere perché è così. Forse è per risparmiare le 12 ore di lavoro notturne di un medico, o perché si ritiene che di notte la gente non possa stare male?

Patologia trattata
Patologie internistiche da trattare in reparto di Medicina.
Punti di forza
Il nome dell'ospedale: San Raffaele-Giglio, grandi potenzialità, però poco fruttate.
Qualche medico bravo.
Alcuni infermieri bravi e professionali.
Punti deboli
Il reparto di medicina e le stanze dei degenti vengono lavate solo la mattina. Nel pomeriggio si da solo un colpo di scopa, una pulita al bagno e via.
Dalle ore 20:00 alle 8:00 del mattino non c'è alcun medico di guardia. Per le emergenze, rivolgersi al pronto soccorso. Un po' come quando si è casa.
Una parte di OSS svogliati e poco inclini ad aiutare i pazienti anziani più bisognosi.
Alta probabilità di contrarre infezioni ospedaliere anche tra le peggiori, quindi febbre, la cui origine può risultare sconosciuta anche per lunghi periodi.
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