Oftalmologia Ospedale Chieti

 
4.5 (47)

Recensioni dei pazienti

47 recensioni

 
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1 stella
 
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Voto medio 
 
4.5
 
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Voto medio 
 
1.8
Competenza 
 
1.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
4.0
Servizi 
 
1.0

Diagnosi errata di neurite ottica

Nel mese di novembre 2015 ho avuto un disturbo visivo agli occhi e mi sono subito recato presso il reparto oculistico di Chieti dove, dopo un mese di ricovero in day hospital, e dopo una serie di esami e dosi di cortisone, non sono riusciti a capire cosa fosse successo. Nel giro di 1 anno ho perso sempre piu' la vista fino a diventare quasi cieco, in quanto mi hanno diagnosticato una neurite ottica curandomi col cortisone in vena. A luglio 2018 mi sono svegliato una mattina e non vedevo piu' niente; mi sono fatto accompagnare a Bologna all'Ospedale Sant'Orsola, dove ho avuto la fortuna di conoscere il Prof. Scalinci che, dopo avermi misurato la pressione oculare, che risultava a 31, mi ha detto che l'ospedale di Chieti aveva sbagliato la diagnosi e che avevo solo la pressione degli occhi alta. Praticamente a Chieti in 3 anni non mi hanno mai misurato la pressione oculare, e quindi avendo avuto la pressione alta per anni, mi e' venuto il glaucoma con relativa distruzione dei nervi ottici. Vita rovinata a 37 anni.

Patologia trattata
Neurite ottica (diagnosi errata).
Voto medio 
 
2.0
Competenza 
 
3.0
Assistenza 
 
1.0
Pulizia 
 
3.0
Servizi 
 
1.0

Come si dice... "Siamo al Sud"!

Premetto di essere di origine meridionale, quindi il titolo della mia recensione non ha niente di negativo nei confronti degli abitanti del sud Italia ma, vivendo al nord da tanti anni e confrontando il servizio di assistenza offerto dalla "segreteria" del conclamato prof. Mastropasqua con quello offerto da un comune ambulatorio oculistico del nord Italia, mi viene solo da vergognarmi per la completa disorganizzazione, maleducazione e scortesia di cui sono stata vittima!

Già dalla prima visita in studio, si evince la completa mancanza di rispetto nei confronti dei pazienti. Nessuna accoglienza, nessuno che ti dice cosa devi fare, nessun turno di attesa. Da un microfono si sentono chiamare i nomi delle persone una alla volta, senza nessun ordine di arrivo perché, ovviamente, nessuno sa chi è arrivato prima o dopo, dato che al tuo arrivo non sei stato considerato da nessuno. Si entra, si prende posto (se si trova!) in una delle due stanze d'attesa e se avevate appuntamento alle 10.00, potete stare sicuri che non uscirete da lì prima delle 14.00, se vi va bene.
Una volta chiamati dall'altoparlante, dopo un tempo indefinito di attesa che è minimo di un'ora, si va in cerca della stanza dove verrà effettuata la visita, perché ovviamente nessuno ti dice dove andare e se non ti sbrighi ad entrare, ti trattano pure come un menomato che ha perso il senso dell'orientamento.
Quando finalmente si capisce qual è la stanza della visita, ti fanno sedere, ti mettono due goccioline di qualcosa negli occhi e ti fanno nuovamente uscire ad aspettare. Di nuovo attesa, lunghissima attesa, senza che nessuno ti dica cosa succederà dopo.
Dopo altro tempo indefinito, finalmente la visita. Ovviamente il dott. Mastropasqua non è in ambulatorio. A visitarti ci sono dei medici giovani, forse specializzandi, che ti fanno diversi esami su due o tre macchinari e ti spiegano in cosa consisterà l'intervento. Una volta finito con loro, ti mandano in una seconda stanza adiacente, per fare altri esami su altre macchine e per definire la data in cui svolgerai l'intervento.
Amen! Dopo un'attesa infinita, dove pensi di averle viste tutte e di voler solo uscire di lì, vieni fatto entrare in una terza stanza adiacente, dove si "salda" il conto della visita. Giustamente tutto ha un costo nella vita e una visita presso il prestigioso studio del dott. Mastropasqua ovviamente ce l'ha. Ma attenzione, perché qui arriva il bello. La segretaria, seduta dietro una scrivania, ti dice senza mezzi termini che il costo della visita è di "Duecentocinquantaeuro, centocinquantaeurosenonhaibisognodellaricevuta". Avete letto bene: uno "sconto" di ben € 100 euro se si decide di non richiedere ricevuta. Ovviamente lo sconto è così allettante che in molti, moltissimi, preferiscono questa forma di "agevolazione", contribuendo a dare manforte a questo sistema. Per quanto mi riguarda, nonostante la tentazione fosse forte, non ho voluto usufruire di questo "sconto", perché sono uno di quei cittadini che le tasse le paga ed esige che siano anche gli altri a farlo.
La visita in studio ovviamente è propedeutica all'intervento, una sorta di "saltafila" alla lista di attesa per cui, se si volesse fare questa visita in ospedale, i tempi di attesa sarebbero lunghissimi.
Anche il giorno dell'intervento in ospedale l'attesa è lunga e il personale infermieristico dà poche delucidazioni. Diciamo che il disinteresse completo del personale nei confronti del paziente spaesato e preoccupato per ciò che andrà ad affrontare, è il leitmotiv di tutta questa esperienza, sia in studio che in ospedale.

Patologia trattata
Miopia.
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