Ospedale di Penne

Mi sono ricoverato convinto che sarei stato operato dal primario, ed invece ho scoperto (nei giorni successivi) che ad operarmi è stato un giovanissimo medico.
La degenza è stata più lunga del previsto, perché l'addome era pieno di grandi ematomi e non si richiudeva uno dei fori praticati per l'inserimento di uno strumento.
La stanza di degenza era piena di umidità alle pareti.
Buona parte del personale si è rivelata scontrosa.
Brutta esperienza.

Arrivo in macchina con mia madre di 87 anni che deve fare una TAC.
Chiedo alla sbarra dove sono i parcheggi per invalidi, il portinaio mi dice "provi più avanti se c'è posto". Con tanto di cartello invalidi esposto, dico che ho da portare una sedia a rotelle poiché mia madre non cammina. Nessuna risposta. Con l'aiuto di mia moglie mi fermo almeno in mezzo alla strada per farla scendere.
Vado sul al terzo piano con l'ascensore, che sembrava un relitto anteguerra. FA la TAC, poi di nuovo prendiamo l'ascensore che si blocca, al secondo piano; premo di nuovo piano terra, fa un piano e si blocca di nuovo. Allora a questo punto scatta il panico di mia madre (malata oncologica e con tante patologie), per fortuna dopo un po' riescono a farci uscire. Mi chiedo come mai nel 2022 non ci sia un po' di attenzione nelle piccole cose e si abbiano servizi del genere con tutto lo sperpero di denaro pubblico, i grandi manager strapagati e la Regione spesso assente per affrontare i problemi.

Un medico che fa solo medicina difensiva.
Nessuna visita, nessuna valutazione dei referti.
Mai più.